L’iniziativa, organizzata dalla Provincia di Firenze, è suddivisa in due serate, domani e sabato 31, dalle 18.30 alle 22.30.
I cittadini che parteciperanno all’evento avranno l’impressione di affacciarsi su un palcoscenico nel momento delle prove prima di una rappresentazione. Si tratta di due serate site specific – la prima a invito e la seconda a ingresso libero: dal sarto allo scenografo, dal fonico all’elettricista, giovani cantanti e artisti a lezione di canto lirico, scenografi intenti nella pittura dei fondali dell’opera, attori alle prese con la messa in scena di una pièce e molto altro ancora, andranno in scena le professioni del mondo artistico-culturale.
“Il legame tra cultura ed economia è più stretto di quanto si immagini – ha detto l’assessore provinciale a Lavoro e Formazione Elisa Simoni – non solo per le conseguenze indirette che gli investimenti in cultura producono, con ricadute positive su altri settori economici come il turismo. Tale legame è fondamentale anche per le possibilità occupazionali che il settore cultura può offrire e che risultano ancora più importanti in un momento complicato come quello che stiamo vivendo”.
L’ideazione e la direzione artistica sono state affidate al regista e scenografo Giancarlo Cauteruccio, noto per la sua poetica innovativa e interdisciplinare, che con il contributo dei quattro protagonisti del progetto formativo, ha concepito un percorso di percezioni nel quale gli spettatori potranno vivere l’esperienza del “dietro le quinte”, del lavoro e della creazione artistica, non più fruita nel suo risultato finale, bensì nel suo processo costruttivo.
Si potranno toccare con mano il lavoro, le competenze tecniche e i processi di trasferimento del sapere e dei trucchi delle discipline artistiche dai maestri agli allievi.
“Ripensando alle botteghe d’arte della Firenze rinascimentale, la Provincia di Firenze, tramite questo evento, vuole rilanciare il lavoro creativo, eccellenza indiscutibile sia sul piano nazionale che internazionale – ha concluso l’Assessore Simoni –. Non dimentichiamo che viviamo in un territorio che ha dato vita, nei secoli, a quel lavoro finalizzato alla bellezza divenuto patrimonio del mondo”.