Vendite senza fattura e affitti commerciali in nero per un imprenditore cinese: sequestrati un conto corrente e un appartamento per un’evasione di 300mila euro.
L’OPERAZIONE. Le Fiamme Gialle fiorentine hanno sequestrato a Firenze un appartamento (in via Gemignani) e un conto corrente nei confronti di un imprenditore cinese di 32 anni, con l’accusa di aver evaso, relativamente al 2009, imposte dirette e Iva per oltre 300mila euro. Il provvedimento cautelare, emesso dal Gip presso il Tribunale Ordinario di Firenze, dottor Giovanni Perini, su richiesta del Pm Giuseppe Soresina, è stato adottato a seguito delle indagini svolte nei confronti di un’impresa di Sesto Fiorentino (impegnata nell’attività di commercio di prodotti di pelletteria) il cui titolare è stato denunciato. L’impresa (ubicata in Sesto Fiorentino, in via de’ Cattani) importava dalla Cina borse e zaini che poi rivendeva sul territorio nazionale o comunitario.
VENDITE. I finanzieri del Gruppo di Firenze, analizzando le dichiarazioni dei redditi del 2007, 2008, 2009, hanno riscontrato vendite senza fattura per oltre 660mila euro: in sostanza – spiegano le fiamme gialle – a fronte di rilevanti acquisti di merce non vi erano vendite, né la stessa merce era detenuta in magazzino. Molti dei costi indicati in contabilità , peraltro, non sono risultati documentati (oltre 300mila euro). Relativamente al 2009 sono scattati i presupposti per la denuncia penale e per il successivo provvedimento cautelare.
AFFITTI. L’imprenditore cinese – continua la Gdf – ha svolto, inoltre, l’attività di locazione di immobili. Infatti, un capannone preso in affitto all’Osmannoro è stato in parte utilizzato per la propria attività commerciale, in parte destinato alla sub-locazione. Dieci piccoli box sono stati sub-affittati a connazionali per l’impianto di piccoli laboratori di pelletteria. Sebbene siano stati stipulati e registrati regolari contratti, alcuni di questi non sono stati riportati in contabilità ; alcune fatture, per il pagamento dei canoni mensili, sono state successivamente annullate, e l’importo di altre fatture è risultato notevolmente inferiore al canone realmente versato dall’affittuario. I canoni mensili non contabilizzati ammontano a circa 15mila euro.
REDDITI. Gli esigui redditi dichiarati dall’imprenditore – aggiungono le fiamme gialle – sono risultati in evidente contraddizione anche con il suo tenore di vita. Nel periodo oggetto di controllo è stata acquistato un immobile e un’auto di lusso. Inoltre, l’impresa è risultata l’unica fonte di reddito del suo nucleo familiare costituito da 6 persone. Il provvedimento cautelare si è indirizzato, quindi, verso tutti i beni dell’imprenditore. Sono stati preliminarmente sottoposti a sequestro le somme di denaro presenti su un conto corrente. Vista l’esigua disponibilità di questi (solo 5mila euro), si è proceduto al sequestro di un appartamento valutato 297mila euro. L’immobile, sebbene intestato alla moglie dell’imprenditore, è risultato di proprietà dell’indagato in quanto la coniuge è risultata priva di fonti di reddito.