venerdì, 19 Aprile 2024
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Vendeva senza fatture e affittava in nero: nei guai un imprenditore cinese

Le fiamme gialle fiorentine hanno sequestrato un appartamento (in via Gemignani) e un conto corrente a un imprenditore cinese di 32 anni, con l'accusa di aver evaso imposte dirette e Iva per oltre 300mila euro.

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Vendite senza fattura e affitti commerciali in nero per un imprenditore cinese: sequestrati un conto corrente e un appartamento per un’evasione di 300mila euro.

L’OPERAZIONE. Le Fiamme Gialle fiorentine hanno sequestrato a Firenze un appartamento (in via Gemignani)  e un conto corrente nei confronti di un imprenditore cinese di 32 anni, con l’accusa di aver evaso, relativamente al 2009, imposte dirette e Iva per oltre 300mila euro. Il provvedimento cautelare, emesso dal Gip presso il Tribunale Ordinario di Firenze, dottor Giovanni Perini, su richiesta del Pm Giuseppe Soresina, è stato adottato a seguito delle indagini svolte nei confronti di un’impresa di Sesto Fiorentino (impegnata nell’attività di commercio di prodotti di pelletteria) il cui titolare è stato denunciato. L’impresa (ubicata in Sesto Fiorentino, in via de’ Cattani) importava dalla Cina borse e zaini che poi rivendeva sul territorio nazionale o comunitario.

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VENDITE. I finanzieri del Gruppo di Firenze, analizzando le dichiarazioni dei redditi del 2007, 2008, 2009, hanno riscontrato vendite senza fattura per oltre 660mila euro: in sostanza – spiegano le fiamme gialle – a fronte di rilevanti acquisti di merce non vi erano vendite, né la stessa merce era detenuta in magazzino. Molti dei costi indicati in contabilità, peraltro, non sono risultati documentati (oltre 300mila euro). Relativamente al 2009 sono scattati i presupposti per la denuncia penale e per il successivo provvedimento cautelare.

AFFITTI. L’imprenditore cinese – continua la Gdf – ha svolto, inoltre, l’attività di locazione di immobili. Infatti, un capannone preso in affitto all’Osmannoro è stato in parte utilizzato per la propria attività commerciale, in parte destinato alla sub-locazione. Dieci piccoli box sono stati sub-affittati a connazionali per l’impianto di piccoli laboratori di pelletteria. Sebbene siano stati stipulati e registrati regolari contratti, alcuni di questi non sono stati riportati in contabilità; alcune fatture, per il pagamento dei canoni mensili, sono state successivamente annullate, e l’importo di altre fatture è risultato notevolmente inferiore al canone realmente versato dall’affittuario. I canoni mensili non contabilizzati ammontano a circa 15mila euro.

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REDDITI. Gli esigui redditi dichiarati dall’imprenditore – aggiungono le fiamme gialle – sono risultati in evidente contraddizione anche con il suo tenore di vita. Nel periodo oggetto di controllo è stata acquistato un immobile e un’auto di lusso. Inoltre, l’impresa è risultata l’unica fonte di reddito del suo nucleo familiare costituito da 6 persone. Il provvedimento cautelare si è indirizzato, quindi, verso tutti i beni dell’imprenditore. Sono stati preliminarmente sottoposti a sequestro le somme di denaro presenti su un conto corrente. Vista l’esigua disponibilità di questi (solo 5mila euro), si è proceduto al sequestro di un appartamento valutato 297mila euro. L’immobile, sebbene intestato alla moglie dell’imprenditore, è risultato di proprietà dell’indagato in quanto la coniuge è risultata priva di fonti di reddito.

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