“La notizia di questa mattina (ieri, ndr) non fa che confermare quanto giusta e corretta fosse anche la posizione della Regione Toscana che ha deciso di ricorrere al TAR per l’annullamento dell’aumento del pedaggio ai caselli di Firenze Certosa e Valdichiana. Adesso ci auguriamo di poter discutere celermente anche il nostro ricorso ed avere esito altrettanto positivo. Quella di oggi, insieme alla confermata sospensione dei pedaggi a livello nazionale, è una vittoria importante anche per i toscani. Questa sentenza fa giustizia di un balzello ingiusto che non affrontava il problema centrale, l’ammodernamento della nostra rete stradale. Adesso gli interventi sulla Siena Firenze non sono più rinviabili; quella strada è vetusta e pericolosa. Va avanti, quindi, il nostro percorso a fianco dei sindaci, che hanno protestato contro il decreto, e delle province per tutelare la mobilità dei nostri cittadini e delle nostre imprese”. Questo il primo commento dell’assessore regionale ai trasporti ed infrastrutture, Luca Ceccobao, di fronte alla decisione del Consiglio di Stato di confermare lo stop agli aumenti dei pedaggi su autostrade e raccordi autostradali in gestione Anas decisi con la manovra economica, che erano scattati dal primo luglio scorso ma erano stati bloccati dal Tar del Lazio il 29 luglio successivo.
LA DECISIONE. Ieri, infatti, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso contro la sospensiva presentata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dall’Anas stessa. Intanto, la Regione Toscana, in risposta al decreto del 25 giugno scorso che stabiliva un aumento del pedaggio autostradale, ha predisposto un ricorso al TAR del Lazio e notificato in data 10 agosto scorso. Oggi, alla luce delle novità apprese, la Regione e le province toscane di Firenze e Siena, interessate dall’aumento del pedaggio, stanno aspettando l’udienza di discussione prevista per questo settembre. La Giunta regionale, inoltre, sta valutando l’ipotesi di presentare ricorso anche alla Corte Costituzionale. Tra i pilastri di quest’ultimo ricorso la lesione delle competenze regionali in materia di trasporto e governo del territorio, la natura del pedaggio come corrispettivo per l’utilizzo effettivo di un’infrastruttura ben determinata, l’introduzione dei pedaggi per recuperare i costi dell’infrastruttura.
BEZZINI. “E’ indubbiamente una bella notizia – dice Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena – che conferma quanto fossero fondate le nostre ragioni. Il nostro territorio e i suoi abitanti avrebbero risentito negativamente di questi odiosi balzelli in considerazione dell’utilizzo abituale che viene fatto di tratti stradali quali la Siena-Firenze e la Bettolle Perugia, oltre che dei caselli di Firenze Certosa e Valdichiana. In ragione del fatto che anche la Provincia di Siena ha presentato ricorso, auspichiamo ora un celere pronunciamento degli organi competenti anche in relazione ai tratti stradali che in vario modo interessano il nostro territorio. Soddisfatti quindi – dice Bezzini – di come la mobilitazione istituzionale e dei cittadini abbia fermato un’azione ingiusta dal punto di vista sociale e, come conferma il pronunciamento del Consiglio di Stato, anche giuridico. Ora, è indispensabile che il governo sia immediatamente disponibile all’apertura di un tavolo istituzionale per poter procedere con urgenza alla definizione di un progetto complessivo di ammodernamento della Siena-Firenze che richiede interventi non più rinviabili per garantire, su quella fondamentale arteria, scorrevolezza del traffico e sicurezza”.
BARDUCCI. “Al di là delle varie considerazioni di carattere giuridico e normativo che si possono fare a seguito delle sentenze emanate e dei ricorsi che sono in atto – afferma il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci – occorre fare una valutazione più generale di carattere politico-amministrativo: la Firenze-Siena non ha bisogno di indiscriminati aumenti dei pedaggi, ma necessita urgentemente di un serio intervento infrastrutturale per mettere in sicurezza questo importante raccordo autostradale e per adeguarlo all’intenso traffico veicolare che sopporta ogni giorno”.