venerdì, 25 Aprile 2025
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Viaggio nelle fogne storiche di Firenze, la ”città nascosta” / FOTO

Si è svolta oggi, 16 aprile, la visita alle fognature storiche di Firenze, proposta da Publiacqua e Legambiente in occasione della ''settimana della bellezza'' che durerà fino al 21 aprile.

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Pochi gradini per tornare nell’Ottocento.

FOGNE. E’ questa l’impressione che si percepisce, scendendo gli stretti e sdrucciolevoli scalini che portano da piazza Beccaria, con ingresso nella Porta alla Croce, alle viscere di Firenze, le fogne storiche. Una suggestiva immagine di un tempo antico, passato e calmo, che non non viene smorzata nemmeno dall’odore pungente, causato soprattutto dalle “acque bianche”, come ricorda il presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis, dato che gran parte della città non scarica nelle fognature ma nei pozzi neri. Mentre in superficie i clacson delle auto impazzano, nella Firenze sotterranea, in un ambiente ovattato, umido, fatto di rossi mattoncini, soffitti a volta e tubature incrostate, si ode solo il lento scrosciare delle acque degli scarichi, che corrono lungo strutture vecchie di secoli. Il tempo là sotto sembra essersi fermato, e quando si riemerge da quelle viscere, sembra quasi naturale aspettarsi di vedere carrozze e cavalli a passeggio nella piazza. Non è forse anche questa bellezza?

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BELLEZZA. Non è quindi un caso che la visita che si è svolta questa mattina alle fognature storiche di Firenze rientri nel programma di Legambiente della “settimana della bellezza”, dal 13 al 21 aprile, voluta per rispondere alla cancellazione della tradizionale settimana della cultura, ad opera del Ministero per i Beni e Attività Culturali. “Partendo dalla considerazione che la bellezza è la principale caratteristica che il mondo ci riconosce – spiega Faustro Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – riteniamo che la chiave per immaginare un’altra Italia, un’altra Toscana, oltre la crisi, sia proprio ragionare sulla bellezza, costruire dei contesti territoriali in cui cittadini e istituzioni si confrontino su questo”. E la risposta di Publiacqua a questa ricerca di “nuova bellezza” viene attraverso l’invito a far riscoprire ai cittadini le fognature storiche fiorentine.

LE IMMAGINI:

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OTTOCENTO. “Nel cuore di Firenze – afferma D’Angelis – esiste un dedalo di gallerie che si sviluppano per 1.200 km circa di rete acquedottistica (9.792 km nell’area Publiacqua) e circa 800 km di rete fognaria. E’ un labirinto per lunghi tratti affascinante con architetture e coperture a volta e a mattoni, addirittura con le indicazioni stradali risalenti all’epoca di Firenze capitale e alle trasformazioni dell’architetto Poggi. Sono anche le tracce incancellabili dell’enorme infrastruttura in parte risalente all’epoca medicea e lorenese e in particolare realizzata dalla metà del 1800 e con i lavori di Firenze capitale, per garantire acqua potabile e depurazione dei rifiuti domestici. C’è insomma una Firenze sotterranea che va riscoperta e, laddove possibile, messa anche a disposizione dei cittadini. La rete fognaria cittadina è fatta di condotte, cunicoli, ma anche veri e propri canali, come il famoso Macinante, che risalgono in gran parte alla fine dell’800 e che di quell’epoca si portano dietro il fascino, ma anche la perizia tecnica ed architettonica con cui sono state costruite”.

INTERVENTI. “In questa città sotto la città – continua D’Angelis – Publiacqua svolge ogni giorno con i propri operatori un lavoro molto impegnativo di monitoraggio, controllo e di manutenzione in particolare della rete fognaria, per evitare il più possibile allagamenti e inquinamenti. E’ un lavoro che non viene percepito, perchè si svolge sotto i nostri piedi, ma è determinante per qualità e sostenibilità della vita urbana. Per modernizzare tratti di fognatura (in particolare nella zona di viale Belfiore, spesso soggetta ad allagamenti con piogge forti) da luglio partiranno lavori per 7,5 milioni di euro finalizzati alla ristrutturazione dell’Emissario in riva destra, attraverso un nuovo collettore che sostituirà un tratto obsoleto dell’epoca del Poggi per 1,3 km di condotta, con un diametro di due metri, che migliorerà il deflusso degli scarichi anche dal centro storico, influendo positivamente anche sullo smaltimento delle acque meteoriche. E presto, nel 2014, saranno portati a termine i lavori del ‘tubone’ di riva sinistra d’Arno, che permetteranno a Direnze di essere la prima area metropolitana depurata al 100%”.

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