Un linguaggio inconfondibile. Semplice, quanto potente e ricco di significati. Le opere di Keith Haring arrivano a Pisa per la grande mostra che Palazzo Blu dedica a uno dei padri della street art. Pur mettendo in vetrina i celebri “omini colorati”, che hanno lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo, questa esposizione accende una luce su tutto ciò che è nascosto dietro i tratti decisi dell’artista statunitense. L’impegno come attivista, il suo coming out, le battaglie per i diritti, ma anche l’angoscia dopo la diagnosi di AIDS, che lo portò via in meno di due anni.
Dal 12 novembre 2021 fino al 12 aprile 2022 questo evento indaga l’intera opera del genio creativo, ecclettico tanto nelle tecniche scelte (pittura, scultura, video, graffiti, disegni, perfino lampade al neon) quanto negli ambiti toccati dal suo lavoro: pubblicità, copertine di dischi, pubblicazioni per bambini, arredamenti per club e arte pubblica. Ecco 3 cose da sapere prima di visitare la mostra su Keith Haring ospitata nel Palazzo Blu di Pisa.
Le opere di Keith Haring in mostra a Pisa arrivano dal Giappone
Questa è un’occasione più unica che rara. Se non visitate la mostra a Pisa, dovrete “rincorrere” le opere di Keith Haring fino in Giappone. I 170 lavori ospitati nelle stanze di Palazzo Blu provengono dalla collezione di Kazuo Nakamura, imprenditore nipponico che iniziò questa singolare raccolta negli anni Ottanta, quando nei suoi viaggi d’affari scoprì quasi per caso l’astro nascente dell’arte di strada newyorkese. È la prima volta che una selezione così corposa di quadri, litografie e sculture lascia il museo giapponese per arrivare in Europa.
Il percorso, composto da 9 sezioni, è un viaggio nella breve ma intensa vita di Haring. Si parte dai primi graffiti tracciati sulla carta nera che copriva i pannelli pubblicitari della metropolitana della Grande Mela, per passare ai dipinti dai colori fluorescenti che brillano sotto la luce nera, tanto in voga nei club degli anni Ottanta. E ancora le classiche icone, diventate un marchio di fabbrica: il bambino radiante, simbolo-feticcio anche della mostra pisana, il cane stilizzato, gli omini danzanti, i disegni essenziali considerati oggi gli antesignani delle emoticon.
A chiudere il percorso 17 litografie, che mostrano un volto meno conosciuto, più tormentato e inquieto, con la rappresentazione dei lati oscuri della società in The Blueprint Drawings. L’ultima edizione su carta delle strisce di fumetti uscì nel 1990. Un mese dopo Haring morì a causa delle complicanze legate all’AIDS.
Guardate sotto la superficie dei colori, a caccia del significato degli “omini” di Haring
Non fermatevi all’apparenza, ma andate oltre. È questo l’invito degli organizzatori. “Dietro ai colori, alle linee in grassetto, alle figure, è possibile trovare sempre un messaggio, anche se non si conoscere l’opera di Keith Haring”, ha spiegato la curatrice della mostra Kaoru Yanase, durante la presentazione dell’evento. “Il significato è però sempre legato all’interpretazione di chi guarda. Per questo la maggior parte delle opere non ha un titolo“.
Le immagini di Haring sono universali e inequivocabili, in grado di parlare a chiunque. “L’arte è per tutti, non solo per i ricchi e i facoltosi. Penso sia questa l’eredità che ci ha lasciato Haring. Puoi essere un bambino, un contadino, un dottore: chiunque tu sia puoi apprezzare l’arte e creare un dialogo con le opere”.
A 10 minuti a piedi dal Palazzo Blu di Pisa si può vedere l’ultima grande opera di Haring
La mostra di Palazzo Blu riporta a Pisa Keith Haring, che proprio qui – un anno prima della sua morte – diede alla luce la sua ultima grande opera: il murale “Tuttomondo” realizzato nel 1989 su una parete del convento di Sant’Antonio. Ancora oggi un luogo che richiama curiosi e appassionati.
Lo stesso Comune di Pisa sta ora pensando a iniziative che possano creare un legame tra l’evento espositivo e il colorato muro a due passi dalla stazione centrale. E in fin dei conti la mostra su Keith Haring invita proprio a far questo: una volta usciti da Palazzo Blu, percorrere 600 metri e tornare a vedere “Tuttomondo” sotto un’altra luce.
Informazioni utili per visitare la mostra “Keith Haring” a Pisa tra il 2021 e il 2022
Keith Haring – Palazzo Blu Pisa
dal 12 novembre 2021 al 17 aprile 2022
orari: dal lunedì al venerdì 10-19; sabato, domenica e festivi 10-20 (fino alle 22 dal 12 al 14 novembre)
Biglietti: intero 12 euro, ridotto 10, studenti universitari 5 euro, dai 6 ai 17 anni 6 euro, gratis fino ai 5 anni
www.palazzoblu.it
Qui invece le mostre da vedere a Firenze.