Open Day a Villa Salviati, aperta al pubblico in occasione di The State of the Union, nel contesto del Festival d’Europa, si sono aperti i lavori intorno alla conferenza dal titolo “La Democrazia del 21esimo secolo in Europa” che fino al 4 maggio sarà ospitata tra le sedi dell’Istituto Universitario Europeo, degli Archivi Storici dell’Unione Europea di Villa Salviati e Palazzo Vecchio.
L’edizione 2019 si preannuncia ricca di interessanti argomenti che ruoteranno attorno al tema della democrazia, delle imminenti elezioni europee, dello stato di diritto e di potere legale dell’Unione Europea, di immigrazione, di mercato unico, ma anche di disinformazione e fake news.
Open Day a Villa Salviati, il programma
Mentre alle giornate di dibattito si può accedere solo previa iscrizione, sabato 4 maggio Villa Salviati si aprirà alla città con visite guidate ai suoi siti artistici, al bellissimo giardino, ma soprattutto ai depositi in cui sono conservati i documenti storici dell’Unione Europea. Ricordiamo che le visite guidate ai depositi sono possibili soltanto prenotandosi direttamente con l’Associazione Città Nascosta chiamando al 055.68.02.590 o inviando una email a: [email protected].
Una giornata densa di iniziative adatta alle famiglie e alle giovani generazioni con laboratori, letture, spettacoli, musica e degustazioni. Il programma dell’Open Day, che inizierà alle 10.00 e si concluderà alle 17.30, è consultabile sul sito https://stateoftheunion.eui.eu/open-day/ e sarà composto da una molteplicità di eventi mirati a coinvolgere tutti i cittadini. Accomunati dall’intenzione di celebrare e valorizzare la diversità e complessità che contraddistinguono l’Europa contemporanea, gli eventi in programma avranno lo scopo di avvalorare due dei principi fondanti del progetto chiamato Unione Europea: l’inclusione e l’integrazione.
Per l’occasione il parco della villa è stato abbellito dalle opere dello scultore fiorentino Franco Berretti. La mostra dal titolo “Nuovi alberi nell’antico giardino” è curata da Andrea Mello, comprende numerose sculture in marmo e legno ispirate al rapporto uomo-natura e agli alberi: un tema sviluppato in modo molto suggestivo e che bene si fonde alla bellezza del luogo.
foto di Paola Bolletti
Storia di Villa Salviati
Villa Salviati, che si trova in via Bolognese al numero 156 (da via Salviati si accede al parcheggio per i visitatori), venne edificata verso la metà del ‘400 al posto di un antico castello; il suo proprietario, Arcangelo Montegonzi, lo rivendé a Alamanno Salviati il quale incaricò maestranze michelozziane di trasformarlo in villa. Nel 1943 vennero intraprese importanti opere di ristrutturazione, alle quali pare partecipò Giuliano da Sangallo. Al decennio di lavori prese parte anche Giovan Francesco Rustici che tra il 1522 e il 1526 realizzò una serie di tondi in terracotta con soggetti mitologici. Tra il 1568 e il 1583 Alamanno di Jacopo Salviati e suo figlio Jacopo ingrandirono e abbellirono ulteriormente la villa, con un giardino all’italiana e gli edifici che delimitano il confine nord.
La villa passò poi agli Aldobrandini-Borghese e il 30 dicembre 1844 venne acquistata dall’inglese Arturo Vansittard. A seguire ne prese possesso il tenore Giovanni Matteo De Candia, che vi abitò con la moglie, poi la soprano Giulia Grisi, il banchiere svedese Gustave Hagerman ed infine, nel 1901, la famiglia Turri.
Seguì un lungo periodo di semi-abbandono e nel 2000 il complesso venne acquistato dal Governo italiano per essere destinato all’Istituto Universitario Europeo che ne ha fatto la sede degli Archivi Storici dell’Unione Europea.