Tutti i giorni, al tramonto, si sedeva ad aspettare alla fermata della corriera il suo padrone che tornava dal lavoro. Era lì, puntuale e scodinzolante come sempre, anche la sera del 30 dicembre del 1943. Ma quella volta il suo padrone non arrivò. Era morto sotto alle bombe che devastarono Borgo San Lorenzo.
L'ATTESA
Il quattro zampe non si rassegnò. E per i 14 anni successivi, tutti i santi giorni fino alla fine della sua esistenza, tornò all'imbrunire alla stessa fermata di sempre, ad aspettare il suo padrone che non c'era più. Si chiamava Fido. E mai nome poteva essere più azzeccato per raccontare la storia di infinita amicizia e lealtà che legò questo cagnolino di Luco al suo proprietario, Carlo Soriani. Una storia che ricorda quella del cane giapponese Hachiko, e che proprio compie oggi 56 anni.
LA RICORRENZA
Era il 9 giugno del 1958 infatti quando Fido morì, ormai anziano e debole, senza essere mai mancato una sera all'appuntamento con la fermata della corriera. Poteva diluviare o nevicare, ma lui era lì ad aspettare il suo padrone.
IL MONUMENTO A BORGO
La sua fedeltà venne premiata già prima che morisse, nel 1957, dall'allora sindaco di Borgo Giuseppe Graziani, che conferì al quattro zampe una medaglia d'oro. A ricordarlo ancora oggi c'è la statua in bronzo che dal 1958, pochi mesi dopo la sua morte, sorge in sua memoria accanto alla sede del municipio, accompagnata dalla targa “A Fido, esempio di lealtà”.