Per rendere un vero omaggio a Gino Bartali c’è un modo solo: salire in sella e mettersi a pedalare. E così ha fatto un gruppo di non vedenti partiti in tandem stamattina per percorrere 500 chilometri in cinque giorni, Firenze-Perugia e ritorno nel nome del grande “Ginettaccio” nell’anno del centenario della sua nascita.
Su quelle strade salvò centinaia di ebrei
Dieci coppie su altrettante bici da corsa a due posti, ciclisti non vedenti guidati da un compagno di avventura dell’associazione Città ciclabile attraverso un lungo percorso a tappe da Firenze verso il Casentino, Arezzo, la Valtiberina e poi Gubbio, Assisi e Perugia, per poi far ritorno attraversando Montepulciano, la Val d’Orcia, Siena e il Chianti.
L’iniziativa è organizzata dal consiglio regionale dell’Unione ciechi e ipovedenti e ha preso il via stamani dalla sede provinciale dell’Uici in via Fibonacci.
“Siamo pronti – spiega Angelo Grazzini, coordinatore della commissione sport dell’Uici Toscana – a pedalare lungo alcune delle strade che Gino, durante la Seconda guerra mondiale, percorreva per portare i documenti agli ebrei”. “Gino Bartali – ha aggiunto il presidente provinciale dell’Uici Antonio Quatraro – ha legato in maniera geniale sport e solidarietà, oltretutto quando ancora la solidarietà poteva costare la vita. Noi non vedenti vogliamo celebrare questo eroe utilizzando il tandem, simbolo di una visione della vita che valorizza l'andare insieme, piuttosto che il correre per proprio conto”.