sabato, 20 Aprile 2024
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Quelli che ‘cheese’ lo dicono ancora in bianco e nero

A Firenze le vecchie cabine per fototessere tornano in vita, grazie a un ex scenografo. E dopo le prime tre, in servizio da quasi 5 anni, "mister selfie" punta all'Oltrarno

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Dopo il primo flash regna un silenzio tombale. Dal secondo in poi, dietro la tendina, scoppiano  sonore risate. 5 ragazzi sono appollaiati su uno sgabello in un bugigattolo più piccolo di un metro quadro. Fascino della fotocabina versione anni Settanta: quattro scatti diversi uno dall’altro, niente digitale, fototessere in bianco e nero che spuntano fuori dalla fessura dopo cinque minuti di attesa.

Da quattro anni e mezzo, nel centro di Firenze sono attive 3 cabine vecchio stile (via dell’Agnolo, piazza Stazione e via del Proconsolo). Tutti pezzi originali che arrivano da mezzo mondo, restaurati da un ex scenografo fiorentino.

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Vecchie cabine per fototessera anche in Oltrarno?

Matteo Sani, 41 anni d’età di cui 14 passati nel mondo del cinema, si è scoperto un appassionato del selfie vintage. Adesso il suo sogno è portare queste cabine in Oltrarno, ma le richieste di autorizzazione vengono puntualmente bocciate dal Comune o dalla soprintendenza. “Ho inviato una grandinata di domande per l’occupazione di suolo pubblico, papiri di documenti, pagato i bollettini di rito. Niente. Non demordo”, dice amareggiato.

Chi è mister selfie

Matteo Sani è la mente di “Fotoautomatica”, progetto per riportare in vita vecchie fotocabine abbandonate, rispettando lo stile originale e rimettendo in moto i meccanismi analogici. “Dentro non c’è niente di elettronico – precisa –  se la macchina si inceppa, la apri e capisci subito cos’è successo”.

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Fotoautomatica a Firenze - Matteo Sani

Matteo Sani e una delle sue cabine per fototessera

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La sua singolare collezione vanta una quarantina di pezzi tra cabine già recuperate,  pronte per entrare in servizio (autorizzazioni permettendo), ed esemplari da rimettere a nuovo. Arrivano da mezzo mondo: ci sono i modelli americani “tutti in legno, belli da morire”; molti provengono dall’est Europa.

La storia di Fotoautomatica

La prima “stanza dell’autoscatto” è ricomparsa a Firenze nel 2010. Da allora è stato un crescendo di scatti, tant’è che Matteo assicura di vivere solo con questo lavoro. Il prezzo per 4 fototessere è rimasto lo stesso (2 euro), sempre più fiere affittano le vecchie cabine per i propri eventi, mentre per le strade di Firenze sono soprattutto i turisti ad andare pazzi per l‘autoscatto in bianco e nero.

“Tutti sono belli in bianco e nero”

Forse sarà merito del fascino dell’analogico, dell’imprevedibilità della foto senza preview nell’era dei selfie tecnologici. “È la macchinetta che decide per te. Una volta inserita la moneta sei fritto – spiega divertito – garantisco però che in bianco e nero anche i brutti come me vengono bene”.

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