Per il prato dello stadio Franchi spunta una nuova soluzione. “Il problema del campo è soltanto di natura estetica e può essere facilmente risolvibile. Le polemiche di questi giorni appaiono francamente eccessive: l’assessore allo sport Barbara Cavandoli, dopo il terzo sopralluogo allo stadio Franchi fatto stamani insieme ai tecnici comunali, chiarisce così la situazione dello terreno di gioco, dove mercoledì prossimo la Fiorentina disputerà la partita di ritorno del preliminare di Champions League.
“La realtà, che già conoscevamo e che stamani è stata ampiamente confermata – spiega l’assessore – è che la qualità del fondo è ottima e garantisce pienamente la sicurezza dei giocatori; come sempre il nostro si dimostrerà uno dei migliori campi d’Italia. Per quanto riguarda l’aspetto del manto erboso, comunque migliorato rispetto alla partita col Paris Saint Germain, purtroppo il caldo torrido persistente non ci ha aiutati; ma l’amministrazione comunale è pronta a trattare il campo con una apposita colorazione biologica, che già viene utilizzata con regolarità in altri stadi come Roma, Milano o Genova. Potremmo così risolvere anche il problema estetico in attesa che l’intervento dei giardinieri, rimandato per il caldo e già previsto per la sosta di campionato dal 13 al 23 settembre, dia i suoi frutti”.
Per quanto riguarda i campini di allenamento della squadra viola, l’assessore Cavandoli precisa che i lavori di ripristino cominceranno lunedì prossimo. “Contiamo di realizzarli nel più breve tempo possibile, condizioni meteo permettendo – spiega – Per fortuna le previsioni già annunciano per il fine settimana una riduzione delle temperature: questo permetterà l’intervento di rigenerazione con le operazioni di trasemina e livellamento. Nel frattempo, la Fiorentina potrà allenarsi al Franchi che, lo ripeto, presenta una qualità del fondo già molto buona”.
I tecnici comunali durante il sopralluogo di stamani hanno ribadito che la situazione del manto erboso, considerate le altissime temperature, è del tutto normale: “In questi ultimi venti anni – hanno spiegato – in altri campi di gioco italiani abbiamo visto situazioni ben peggiori, che si sono protratte anche per lunghi periodi. Comunque il nostro campo aveva già dimostrato la sua forte tenuta nella partita con il Paris Saint Germain, grazie all’ottimo sviluppo dell’apparato radicale”.