E’ una Fiorentina sempre più legata al suo bomber: Alberto Gilardino che ha segnato il suo terzo gol in campionato (in 5 gare) e che fa tornare un minimo di serenità nello spogliatoio gigliato dopo la figuraccia con la Lazio e la strigliata di Prandelli e della società.
Fiorentina in ripresa mentre il Genoa, capace d’imporsi anche sulla Roma mostra, lontano dal Luigi Ferraris grossi limiti. I grifoni possono recriminare solo sul fatto di aver giocato tutto il primo tempo senza Milito, capocannoniere con 4 reti e lasciato per 50’ inspiegabilmente in panchina. Per inciso l’argentino è stato l’unico ad impegnare severamente Frey nell’unica vera parata di tutta la gara.
In casa viola Mutu appare ancora molto lontano dalla sua forma migliore ed ancora un po’ troppo nervoso quando subisce il cambio. Per la prima volta dal 1′ minuto anche Semioli. Prandelli ha dato fiducia ai “senatori” con Jorgensen in difesa a destra e Gobbi a sinistra, Kroldrup che viene preferito a Gamberini. Il primo tempo passa con una discreta Fiorentina a fare il gioco ed il Genoa che fa buon pressing e concede pochi spazi anche se nei primi 45’ non punge mai.
I liguri si fanno vedere al 7′ e al 9′ della ripresa con Olivera e con Milito. La Fiorentina replica con Donadel al 12′ ma è cinque minuti più tardi che un assist di testa di Dainelli viene intercettato da Gilardino: stop di petto dell’ex milanista (però in fuorigioco) e gran girata di sinistro facendo fuori tre avversari. Nel festeggiare il bomber scivola e si fa medicare al ginocchio sinistro poi, Prandelli lo sostituisce con Pazzini. E’ il gol partita che fa rifiatare i viola.