giovedì, 31 Luglio 2025
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”Mamma, usa il latte in polvere”: arrestati 12 pediatri

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I pediatri si sarebbero intascati costosi regali, per poi consigliare alle neo-mamme di usare il latte in polvere di alcune case produttrici al posto dell’allattamento al seno. È quanto ipotizzano i carabinieri del Nas di Livorno dopo un’inchiesta che ha portato all’arresto di 12 pediatri, 5 informatori scientifici e di un dirigente d’azienda nel centro e nel nord Italia. L’accusa è di corruzione.

indagini interne della Regione

Tra i “favori” concessi ai professionisti – secondo le indagini del nucleo antisofisticazioni – ci sarebbero stati anche computer, smartphone, televisori e lussuosi viaggi. A seguito della notizia, la Regione Toscana ha annunciato che avvierà indagini interne per verificare i comportamenti organizzativi.

“Siamo molto dispiaciuti – commenta l’assessore al diritto alla salute della Regione, Luigi Marroni – vicende come questa, se confermate, rischiano di vanificare il grande lavoro fatto negli anni dalla Regione Toscana per promuovere l'allattamento al seno. La Toscana ha posto l'allattamento materno tra le proprie strategie prioritarie e vuole continuare a sostenerlo”.

Firenze 2020, assemblea pubblica sulla città che cambia

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Non una materia per i soli addetti ai lavori, ma un disegno della città che ne cambierà profondamente la fisionomia per i prossimi cinque anni con ricadute sulla vita di tutti i giorni della cittadinanza intera. C'è il nuovo Regolamento urbanistico del Comune di Firenze al centro dell'assemblea pubblica dal titolo “Firenze 2020” in programma mercoledì prossimo, il 26 novembre, al Palagio di Parte Guelfa, a partire dalle 15.30.

la città che cambia

Un incontro organizzato dall'Ordine provinciale degli Architetti di Firenze insieme alla Consulta provinciale delle professioni tecniche che oltre agli Architetti riunisce i Collegi provinciali dei Geometri, dei Periti agrari e dei Periti industriali, gli Ordini provinciali degli Ingegneri e degli Agronomi e l'Ordine dei Geologi della Toscana, che vuole essere un'occasione di confronto a microfono aperto sulla città tra cittadini ed esperti, associazioni ambientaliste, intellettuali e istituzioni.

assemblea pubblica con l'assessore meucci

Presente l'assessore all'Urbanistica di Palazzo Vecchio Elisabetta Meucci (attesa dalle 16). E non mancheranno, in rappresentanza dell'Università di Firenze, esponenti del Dipartimento di Architettura, l'Unità di ricerca Sup&r e l'Unità di ricerca Ppcp, oltre al Centro internazionale di studi sul disegno urbano. L'iniziativa conterà inoltre sulla partecipazione di Legambiente Firenze, Fondazione Bioarchitettura, Associazione nazionale di Architettura bioecologica e l'Associazione internazionale Cultura e progetto sostenibile Ecoaction.

tutti possono dare un contributo

“Apprezziamo l’iniziativa e volentieri siamo presenti laddove si dibatte per il miglioramento del regolamento urbanistico – dice l’assessore Meucci – Sarà un’occasione per ascoltare il contributo che arriva dagli architetti e dal dibattito che sorgerà tra loro: per noi sarà fondamentale come ogni contributo volto a migliorare il piano nell’interesse della città. All’iniziativa – ha proseguito l’assessore – saranno presenti anche alcuni tecnici del Comune, proprio per valutare gli aspetti tecnici che emergeranno dalla discussione. L’evento rappresenterà anche un’ulteriore occasione di crescita professionale per i giovani architetti. Buon lavoro a tutti”. 

“Il nuovo Regolamento urbanistico – dicono gli organizzatori – disegnerà la città dei prossimi cinque anni andando a incidere profondamente sulla vita quotidiana di tutti i fiorentini. Per questo abbiamo voluto creare uno spazio di discussione informale aperto all'intera cittadinanza. Come professionisti, associazioni e studiosi metteremo a loro disposizione le nostre competenze per una maggiore consapevolezza del futuro della città”.
 

La Firenze card salverà il Battistero

I soldi per salvare il Battistero arriveranno dagli altri musei fiorentini. A finanziare il restauro dei marmi esterni saranno infatti i ricavi della Firenze Card, la tessera turistica che dà accesso a 67 musei cittadini.

Nei giorni scorsi il presidente dell'Opera del Duomo Franco Lucchesi aveva lanciato l'allarme denunciando le condizioni, definite “pessime”, dei marmi esterni del Battistero e lamentando il disinteresse dell'imprenditoria cittadina che pure era stata interpellata. Una polemica che riaccendeva quella dell'estate, quando la giunta di Dario Nardella vietò all'Opera di vendere spazi pubblicitari sulle facciate del Battistero.

Il summit

Il tema è stato di nuovo affrontato durante l'incontro “positivo e proficuo”, coì ha detto Nardella, fra il sindaco e il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini. Si è parlato anche del rinnovo dell'intesa fra Ministero e Comune, il cosiddetto “accordo Bondi-Renzi”, che consente di trattenere a Firenze una percentuale di quel che viene ricavato dalla vendita delle Firenze Card, somma da investire sulla valorizzazione del patrimonio artistico cittadino.

Nardella e Franceschini hanno condiviso l'intenzione di destinare parte delle risorse proprio al restauro del Battistero. Problema tutt'altro che risolto, ma di certo un bel passo in avanti.

#SaveBattistero

Dalla parte del Battistero si schierano anche i social network, a colpi di hashtag. È #SaveBattistero quello scelto per la campagna lanciata su Twitter dall'emittente Radio Firenze, nata per invitare tutti gli amanti di Firenze e del suo capolavoro a non chiudere gli occhi davanti al degrado.

Restart party: fai festa e ti ripari il pc gratis

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Cacciavite, circuiti, bibite, patatine e foto ricordo: i Restart Party sbarcano a Firenze. Sono delle vere e proprie feste a tema “riparazione”. Una decina di tutor-volontari si mette a disposizione di tutti per insegnare come dare una nuova vita al computer che fa i capricci o al phon che non funziona a dovere, in modo gratuito.

In città i party per recuperare gli elettrodomestici che altrimenti finirebbero dritti nella pattumiera sono arrivati da una manciata di mesi, in altri Paesi – come nel Regno Unito dove hanno visto la luce – ormai esistono da qualche anno.

Come organizzare un Restart Party

Il funzionamento di un Restart Party è semplice: c'è un punto di ritrovo, si arriva con l’elettrodomestico da salvare, si viene registrati sul cartellone che stabilisce l’ordine di arrivo, si fanno due chiacchiere con i restarter (professionisti, ma anche semplici appassionati e “smanettoni”) e inizia la riparazione, con le proprie mani. Alla fine c’è la foto di rito davanti al cartellone “L’ho riparato io” e, come ogni festa che si rispetti, c’è pure la merenda.

Restart Party a Firenze, quando

Il primo Restart Party di Firenze risale allo scorso 29 marzo scorso, il prossimo si svolgerà in occasione della giornata mondiale del non-acquisto, sabato 29 novembre, alle Murate. Durante il primo party fiorentino sono stati riaccesi 20 chili di oggetti, tra computer, sveglie elettroniche e cellulari. In città questi happening sono organizzati da una decina di volontari in collaborazione con l’associazione Libera Informatica, che si occupa di software libero. 

Ma attenzione, non si tratta di concorrenza sleale ai riparatori professionisti, ci tengono a precisare i volontari. Chi resuscita le “diavolerie moderne” sono gli stessi proprietari, che – dietro qualche dritta – riesce a recuperare il portatile che non si accende o il caricabatterie del cellulare che non funziona per un cavetto difettoso.

Foto: Libera Informatica

Ripara il “vecchio” computer e recupera

Dietro ai party della rinascita tecnologica c’è un progetto mondiale, Restart project, che si oppone alla cosiddetta obsolescenza programmata, ossia la politica dei produttori che rende sempre più vicina la “scadenza” degli oggetti tecnologici, programmati per avere qualche intoppo in brevi tempi, così da spingere le persone a comprare l’ultimo modello. Ma anche ciò che si ferma, può sempre rinascere.

Sul sito di Libera Informatica si trovano tutte i consigli e le dritte per organizzare e partecipare a un restart party a Firenze.

Perché è crollato l’argine a Carrara

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Il nuovo argine del Carrione è stato realizzato sul vecchio, mentre avrebbe dovuto essere buttato giù e ricostruito da zero. In parole povere i lavori di messa in sicurezza, finiti nel 2010, avrebbero seguito un progetto diverso da quello iniziale, con il Genio Civile che non avrebbe comunicato le modifiche.

Lo dice la commissione d’inchiesta voluta dalla Regione dopo l’alluvione di inizio novembre a Carrara, secondo cui sarebbero state appurate gravi responsabilità da parte della Provincia di Massa Carrara, l'ente che ha attuato il progetto.

Nessun collaudo statico

Secondo il dossier, il progetto non sarebbe stato depositato al Genio Civile per il controllo sismico, non sarebbe stato fatto alcun collaudo statico, come previsto dalla legge regionale e da quella statale per le opere di cemento armato.

“E' stata realizzata, da parte della Provincia di Massa Carrara , un'opera diversa dal progetto – ha spiegato il presidente della Regione Enrico Rossi – senza che nessuno abbia approvato le modifiche. E questa diversità è, probabilmente, la causa del disastro”.

Argine Carrione, le responsabilità della Provincia

Nonostante le segnalazioni di anomalie arrivate da ditte e altri enti, “la Provincia si è accontentata della riconferma del parere del direttore dei lavori e affermava che l'opera non presenta criticità”, ha detto ancora Rossi.

La giunta regionale ha preso alcuni provvedimenti. La prima testa a cadere è quella del dirigente del Genio Civile che sedeva nella segreteria dell'ufficio speciale e direzione Autorità di bacino del Magra: è stato rimosso dall’incarico e sarà inoltre sottoposto a procedimento disciplinare, si spiega in una nota. Rossi ha rincarato poi la dose: “Abbiamo fatto la nostra parte e ora ci aspettiamo che anche Provincia e Comune, per le loro competenze, facciano altrettanto”.

L'alluvione di Carrara insegna

Il governatore ha annunciato che sulle nuove 215 opere dichiarate d'urgenza, per cui sono stati investiti 127,5 milioni di euro, la Regione ha scelto di effettuare, oltre al collaudo imposto dalla legge, anche un ulteriore controllo dopo il collaudo grazie a tre esperti (un ingegnere specializzato, un dirigente del Genio civile, un giovane ingegnere).

Roberto Bolle a Firenze dopo 5 anni. L’intervista

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Solo  un  caos  dentro  di sé  può  generare  una stella  danzante,  diceva Nietzsche. Di caos, a vederlo, ce n’è ben poco, ma se parliamo di stella è di tutto rispetto: Roberto  Bolle. Applaudito  in tutto il mondo per la sua bravura unita a un’estetica che può competere con il David di Michelangelo, la star della danza classica italiana torna a Firenze il 24 novembre al  Nelson  Mandela  Forum.

Il Gala da lui stesso ideato e interpretato – Bolle and Friends  from  American  Ballet  Theatre – sta compiendo una lunga tournée, e tra le tappe prescelte c’è anche la città del giglio. Che lo vedrà in scena insieme ai più grandi  ballerini  del  momento, provenienti  dalle  migliori  compagnie  di  danza:  dalla  Scala  di Milano all’American Ballet Theatre di NY. Il danzatore racconta a Il Reporter il suo “dietro le quinte”.

Che effetto le fa tornare Firenze dopo cinque anni?

Sono molto felice, è un luogo che amo  molto,  dove  vivono  molti amici  carissimi.  Cinque anni fa abbiamo portato il nostro spettacolo all’interno dello splendido giardino di Boboli. Le serate furono talmente belle che divennero un dvd di successo, che spesso io stesso amo riguardare.

Che  ricordi,  o  aneddoti,  ha  a riguardo?

Ricordo  bene  il  pubblico,  entusiasta  e  caloroso,  e  ricordo gli  sguardi  ammirati  dei  miei “friends” stranieri, incantati dalla città.

Il  suo  piatto  fiorentino  preferito?

La pappa al pomodoro e le zuppe della tradizione.

Roberto  Bolle  e  il  suo  corpo statuario: anche lei ha un tallone d’Achille?

Noi  ballerini  viviamo  un  rapporto  conflittuale  con  il  corpo. Lo spingiamo oltre i limiti quotidianamente e questo non senza dolore  e  fatica.  Non  possiamo permetterci  talloni  d’Achille,  lo sforzo  è  teso  all’armonia  e  alla perfezione,  per  quanto  è  possibile.

Roberto Bolle a Firenze - Robero Bolle and friends toru 2014

Trova che la danza classica sia una disciplina “per tutti”?

Certo che lo è. È un’arte universale  che  parla  direttamente  al cuore delle persone ed è in grado di  emozionare  chiunque  senza distinzione  di  età,  sesso,  provenienza geografica o sociale. Per questo  mi  batto  per  portare  la danza classica a un pubblico più ampio possibile e i risultati sono stati esaltanti. Mi hanno dato ragione.

Alessandra  Ferri,  sua  partner storica,  è  tornata  in  scena.  Ci sarà un ritorno insieme, magari qui a Firenze?

Alessandra è una donna e un’artista  eccezionale,  cui  ho  la  fortuna  di  essere  legato  da  una profondissima  amicizia,  oltre che  da  un  magnifico  cammino professionale  comune.  Non  ne abbiamo parlato finora, ma non lo  escludo.  Sarebbe  una  grande emozione.

Per informazioni: sul sito ufficiale di Roberto Bolle.

Lavoro: chi viene assunto in Toscana

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Quasi 2mila assunzioni in più rispetto al 2013, ma il 45 per cento in meno rispetto ai livelli pre-crisi, quelli del 2007. Se durante quest’anno le assunzioni programmate dalle aziende toscane sono state 40mila, le persone “in uscita”, ossia che hanno perso il contratto da dipendente, sono 52.250. Tradotto in percentuale, l’occupazione dipendente è diminuita in 365 giorni dell’1,7%. 

Lavoro in Toscana, sempre più “a tempo”

I numeri arrivano dal rapporto Excelsior di Unioncamere. I contratti indeterminati si sono quasi dimezzati. Secondo l’indagine prima della crisi, nel 2007, il 36% dei lavoratori toscani venivano assunti con un contratto a tempo indeterminato. Oggi il posto fisso sta diventando un miraggio, solo il 18,6% può vantare un indeterminato. 

I profili professionali cercati dalle aziende

Le imprese cercano, per quanto riguarda gli impieghi non stagionali, personale qualificato nel settore del commercio e dei servizi (30%); operai specializzati, conduttori di impianti e addetti a macchinari fissi e mobili (29%). Nel 18% dei casi si cercano lavoratori con alta specializzazione e nel 10% impiegati.

Viali di circonvallazione, giù 4 alberi: ”Sono pericolosi”

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Quattro alberi saranno abbattuti sui viali di circonvallazione. L’abbattimento è previsto per domani mattina: si tratta di piante contrassegnate con la lettera “D” delle cosiddette “classi di propensione al cedimento”. “Il taglio rappresenta la scelta obbligata”, spiegano da Palazzo Vecchio.

gli alberi

Gli alberi che verranno abbattuti sono tre bagolari che si trovano in viale Gramsci (uno in prossimità di piazza Donatello, uno vicino a via della Mattonaia, l’ultimo a piazza Beccaria) e un platano in viale Giovane Italia, nei pressi di viale Duca degli Abruzzi. Le operazioni cominceranno dopo le 9.30.

Esce in giardino e trova un grifone, rapace salvato

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Uscire in giardino e trovare un grifone. È probabilmente l'ultima cosa che uno si aspetterebbe, ma è successo a un cittadino di Certaldo (Firenze) che ieri ha scoperto il rapace, uno tra i più rari del mondo, fuori di casa sua e ha subito allertato i forestali. L'uccello sta bene ed è stato affidato a un centro per il reinserimento in natura.

Un viaggio lungo e sfiancante

Il giovane esemplare di Gyps fulvus linnaeus, dall'età approssimativa di 2-3 anni, è stato soccorso dai forestali del nucleo operativo Cites di Firenze arrivati sul posto. Non aveva né anello né microchip, il che lascia pensare che si tratti di un esemplare selvatico di una delle pochissime colonie presenti in Italia (in Sardegna e in Abruzzo) che, stremato dal volo in migrazione verso i paesi caldi del Nord Africa, abbia dovuto abbandonare lo stormo e rifugiarsi nel primo giardino che ha incontrato.

In Italia ne restano pochissimi

Il grifone è un animale in pericolo di estinzione. Ne restano non più di 18mila esemplari nel mondo, diffusi in Marocco, Algeria, Spagna, sulle coste adriatiche dei paesi slavi e nell'entroterra balcanico, in Grecia, Turchia, nel Medio Oriente e nel Caucaso. In Italia se ne contano non più di 200 esemplari nelle poche colonie ancora presenti, soprattutto in Sardegna, dove sono protette da particolari misure conservative.

L'uccello, debilitato e affamato, dopo le prime cure è stato trasportato a Livorno e affidato al Cruma, un centro di recupero della Lipu specializzato nella cura e nel reinserimento in natura degli uccelli selvatici.

Lavori per il nuovo ponte sul Mugnone

Tramvia, nasce il nuovo ponte sul Mugnone. Sono scattate ieri le operazioni per il montaggio del ponte temporaneo sul torrente: i lavori di allestimento – fanno sapere da Palazzo Vecchio – andranno avanti per una settimana-dieci giorni, seguiti da opere di rifinitura e poi dal collaudo. “Contiamo di aprire il ponte temporaneo al transito a metà dicembre e comunque sicuramente prima di Natale in modo da dare ai cittadini il tempo per abituarsi alla nuova viabilità prima di chiudere il ponte di Statuto”, ha spiegato l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti.

il ponte

Il ponte provvisorio collegherà viale Milton con via XX Settembre, avrà due corsie per senso di marcia con banchine laterali e lateralmente è prevista anche una passerella pedonale. “Il ponte è una struttura temporanea che rimarrà in funzione finché saranno in corso i lavori per la realizzazione della tramvia – ha aggiunto Giorgetti – la ditta che effettua l’intervento l’ha preso a noleggio e al termine del cantiere sarà smontato. In quel momento saranno anche ripristinate le spallette in muratura e ripiantumati gli alberi”.