domenica, 13 Luglio 2025
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Dritte e consigli per inventarsi il lavoro

Due giorni tutti dedicati al lavoro (da reinventarsi). Si chiama “Job Revolution – Reinventati il lavoro!” l’evento che si terrà alle Murate il 25 e 26 settembre. Protagonisti saranno i giovani e il lavoro: l’iniziativa è organizzata dal Centro Europe Direct Firenze in collaborazione con Euroteam Progetti e Vivaio per l’Intraprendenza. “In periodi di profonda crisi economica si parlerà di metodi, consigli, dritte per reinventarsi il lavoro – ha spiegato la vicesindaca Cristina Giachi – e ai giovani, che sono maggiormente coinvolti in questo cambiamento, proviamo ad offrire nuovi mezzi e nuove soluzioni in grado di generare opportunità di lavoro ed innovazioni sostenibili”.

JOB REVOLUTION

“Job revolution vuole raccontare la rivoluzione delle tante innovazioni in atto – ha continuato la vicesindaca – delle sperimentazioni forti e delle soluzioni condivise da parte di imprese, associazioni, professionisti ed istituzioni che scommettono sulla risorsa lavoro. Con Job Revolution, attraverso speed workshop, laboratori e corner informativi, sarà possibile un contatto diretto e quindi una conoscenza in prima persona delle nuove dimensioni del lavoro”.

COME PARTECIPARE

La manifestazione si baserà su tre filoni tematici: intraprendenza, condivisione e sostenibilità. Ogni filone tematico sarà approfondito, esaminato, affrontato attraverso i vari speed workshop e laboratori ai quali si potrà partecipare gratuitamente previa iscrizione obbligatoria su Eventbrite. Alla voce ‘Info’ di ogni workshop sono disponibili tutte le informazioni per iscriversi. Per visitare i corner informativi, che saranno allestiti sia il 25 che il 26 settembre, non è necessaria l’iscrizione. Gli eventi si svolgeranno alla Galleria del Caffè Letterario in piazza delle Murate e alla Sala delle Vetrate in piazza Madonna della Neve.

Sorride il turismo a Firenze. E tornano anche gli italiani

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Oltre 200mila pernottamenti in più registrati a Firenze rispetto a un anno fa. Sorride il turismo fiorentino, con i flussi in crescita su tutto il territorio provinciale. A dirlo è il report semestrale dell’Osservatorio turistico della Provincia di Firenze. “I dati sui flussi turistici in provincia di Firenze sono davvero incoraggianti – commenta Giovanni Bettarini, assessore allo Sviluppo economico, turismo e città metropolitana del Comune di Firenze – non solo sono numeri in controtendenza rispetto al panorama generale, ma fotografano una vitalità in crescita e un rinnovato dinamismo del settore turistico fiorentino. È importante non adagiarsi su questi dati ma guardare agli investimenti nel settore come ad una leva strategica per uscire dalle difficoltà delle aziende e del lavoro”.

TURISTI

Dopo un 2013 caratterizzato dalla crescita di arrivi e presenze quasi esclusivamente di stranieri, nei primi sei mesi del 2014 si è registrato un ulteriore incremento dei flussi turistici, con un ritorno dei visitatori italiani, un aumento degli spagnoli e una lieve crescita del turismo statunitense, mentre cala l’affluenza dalla Russia. 
In base ai dati analizzati, i pernottamenti sono cresciuti del +3,6% (pari a +199mila presenze) rispetto ai primi 6 mesi del 2013, con un incremento sia dei flussi nazionali sia dei flussi esteri. In crescita dello 0,9% il numero degli arrivi, pari a 19mila turisti in più. I valori positivi si registrano a gennaio, febbraio e in particolar modo nel mese di aprile, con un calo evidente nel mese di marzo e una sostanziale stabilità nel mese di giugno.

PERNOTTAMENTI

Gli stranieri fanno registrare una crescita del 2,2% nei pernottamenti, con ottimi risultati su alcuni mercati dei paesi BRIC (in particolare Cina e Brasile). Molto positivi anche i dati relativi al mercato francese, inglese e spagnolo. In lieve crescita i flussi turistici provenienti dagli Stati Uniti. In calo, invece, i turisti provenienti da Germania, Giappone e Russia. Recupero per il mercato italiano, con una crescita nei primi 6 mesi pari al 6,8% di pernottamenti, dopo un 2013 abbastanza deludente per questo mercato.

PERMANENZA

Il settore alberghiero registra una crescita abbastanza importante (+3,4%, pari a 131 mila pernottamenti), così come il settore extralberghiero, che cresce del +4,0%, pari a circa 67 mila pernottamenti in più. Se si guarda alle strutture ricettive del Comune di Firenze si registra complessivamente una crescita dei pernottamenti del +4,4%, pari a 173mila unità, a fronte di una sostanziale stabilità nel numero degli arrivi. Sono sempre gennaio, febbraio e aprile i mesi con una crescita importante, così come maggio in cui si registra una lieve variazione positiva rispetto allo stesso mese del 2013, mentre i mesi di marzo e giugno registrano cali molto contenuti.

 Complessivamente, se le prime stime effettuate saranno confermate dai dati finali, i primi 8 mesi dell’anno in provincia di Firenze si chiuderanno con una crescita dei flussi turistici del 2,8% pari a 247mila pernottamenti in più. Sono le imprese localizzate nel comune di Firenze quelle che registrano una crescita maggiore, stimata al +4%, pari a circa 222 mila pernottamenti: una crescita – viene spiegato – dovuta a un maggior numero di turisti arrivati a Firenze, ma anche a un aumento della permanenza media, che passa da 2,4 a 2,5 giorni.
 

Da Siena in Marocco in sella alla moto, per solidarietà

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Torna la scuola. E la merenda è gratis

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Un motivo per consolarsi, anche quelli che di tornare sui banchi non ne avevano troppa voglia, ce l’hanno: la merenda gratis per un mese per tutti i bambini degli asili e delle scuole elementari di Firenze.

L'INIZIATIVA

L’iniziativa è di Lorenzo Vulashi, giovane panettiere di origini albanesi titolare di “Pane, amore e fantasia”, in via Ponte alle Mosse, che ha avuto l’idea di offrire per un mese la merenda gratis agli scolari che si presenteranno nel suo negozio, a partire dal 15 settembre e fino al 15 ottobre.

L'IDEA

“Noi crediamo nel futuro e agiamo nel presente”: questo lo slogan dell’idea. In un angolo del negozio, dalle 16,30 verranno sistemate monoporzioni dolci e salate (tortine, pizzette, schiacciata, succhi di frutta) per circa 150 bambini, con un controvalore stimato in circa 50 euro al giorno. “L’idea della merenda gratis è nata perché mi piacciono molto i bambini, e credo sia la cosa giusta da fare. Ci ho riflettuto un po’, poi mi sono lasciato portare dall’istinto. Ci sono cose che se non le fai subito e ci pensi su troppo, poi finisci per non realizzarle”, ha spiegato Lorenzo.

Violenze sessuali su ragazze cinesi, fermato un uomo

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Il “modus operandi” era sempre lo stesso: tramite un programma di messaggistica su internet, fingendosi una donna, inseriva annunci di lavoro per barista, con impiego a Empoli. Una volta che le ragazze accettavano la proposta di lavoro, sempre fingendosi donna, comunicava alle ragazze che alla stazione sarebbe andate a prenderle suo fratello. Dopo averle condotte in zone appartate, le costringeva, con percosse e minacce, a subire atti sessuali.

LE VIOLENZE

I carabinieri della Stazione di Empoli hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un 20enne cinese, ritenuto l’autore di due violenze sessuali effettuate ai danni di due ragazze cinesi. Il primo caso risale al 22 agosto, l’ultimo allo scorso 12 settembre. Nel primo caso la vittima è stata una cinese di 25 anni, nel secondo una connazionale 24enne.

IL TATUAGGIO

I militari della Stazione CC di Empoli hanno identificato il presunto autore delle violenze anche grazie a un particolare: le due ragazze ricordavano un particolare preciso, un tatuaggio a forma di cuore sul lato sinistro del collo del loro aguzzino. Il 20enne, sottoposto a fermo di indiziato di delitto, è stato condotto a Sollicciano, dove attenderà l’udienza di convalida dinanzi al GIP del Tribunale di Firenze.

Lavori tramvia, buona la prima (con qualche criticità)

Segnaletica provvisoria, nuovi semafori installati e vigili impegnati perché tutto funzioni. Sembra proprio che i problemi che tutti si aspettavano, siano stati ridotti davvero al minimo.

Nonostante qualche coda nei momenti “caldi” della mattinata, soprattutto al momento di entrata e uscita degli studenti da scuola, la viabilità ha risentito solo in parte dell'inizio dei lavori della linea 3 della tramvia, che collegherà, una volta terminata, l'ospedale di Careggi con la stazione centrale. Un po' di traffico era prevedibile vista la coincidenza il ritorno sui banchi, ma per il resto della mattinata non si sono presentati particolari problemi.

al via i lavori

La grande macchina che porterà alla realizzazione della linea 3 della tramvia sembra proprio sia partita col piede giusto. Mentre all'incrocio tra viale Strozzi e viale Lavagnini si attende mercoledì per l'apertura dei cantieri, sia piazza Dalmazia che viale Morgagni sono entrati questa mattina nel vivo delle operazioni. Qualche dubbio gli automobilisti lo hanno certamente avuto, soprattutto i meno informati. La viabilità infatti, come anticipato nei giorni scorsi, è variata. Ma come ha detto un operaio impegnato nell'installazione della segnaletica provvisoria “sarà il male di abituarsi nei primi giorni, poi tutto scorrerà come prima”. E in effetti già nel corso della mattinata le cose hanno cominciato progressivamente a prendere la piega giusta.

Qualche coda c'è stata, ma niente di così eclatante. Molti quelli che hanno optato per i mezzi pubblici o la bicicletta, mentre alcuni hanno semplicemente pensato di sfruttare le vie più interne per raggiungere scuole e posti di lavoro.  Certo, c'è chi ancora deve capire come scorre adesso il traffico e come funzionano le nuove deviazioni con la segnaletica appena installata.

ancora molti dubbi e perplessità

Non manca però chi ancora i lavori per la tramvia proprio non riesce a buttarli giù. C'è ancora chi si chiede, quasi ignaro, “ma i lavori per cosa?”. Mentre qualcun'altro domanda: “Ma era proprio necessario?” . Un operaio spiega a alcuni passanti dubbiosi che i lavori veri e propri devono ancora cominciare: “Per il momento dobbiamo deviare il traffico e spostare tutto ciò che passa sotto il tracciato, i sottoservizi. Cavi, tombini – spiega l'operaio – sotto la tramvia non dovrà esserci niente così da evitare disagi in futuro”.

Molte perplessità soprattutto nei pedoni. Alcuni non trovano i nuovi attraversamenti pedonali o le fermate provvisorie degli autobus: “Col fatto che è provvisorio e è tutto giallo non si capisce niente”. Altri ancora commentano: “Le auto ora passano là, gli autobus di qua. Non si capisce più nulla”.

Due persone parlando tra loro azzardano l'idea metro:  “Ma perché non l'hanno fatta passare sotto terra?”. Alcuni fiorentini, memori del referendum del 2008 – che interpellò i cittadini sul passaggio della linea 2 al Duomo e anche sulla linea3 –  sono convinti che “in questo momento di crisi il tram si potesse evitare, tutti questi quattrini buttati via non li capisco”.

Al mare coi San Bernardo

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E anche questa estate è passata. Ci lasciamo alle spalle un mondiale di calcio da dimenticare (l’ennesimo). Più scioccati di noi sono i brasiliani: non se ne fanno una ragione dei 7 gol subiti dalla Germania. L’altro giorno al ristorante brasiliano mio figlio ha ordinato un würstel, il cameriere ha cominciato a piangere. Quando ha visto poi che come macchina avevo una Volkswagen, s’è licenziato ed è andato in depressione!

TEMPO “BALLERINO”

Con questa estate ci lasciamo alle spalle un tempo che è stato sempre ballerino. In alcuni giorni al mare faceva così freddo che invece di noleggiare gli ombrelloni, il bagnino affittava i San Bernardo! Questa è stata l’estate della rimozione della Costa Concordia dall’isola del Giglio. Nello stesso periodo Ferrara sbarcava in Sardegna: insomma un relitto lasciava un’isola, un altro arrivava! Questa estate abbiamo dovuto ascoltare le parole sconcertanti di Tavecchio che ha chiamato i giocatori di colore “mangia banane”. Poi però s’è corretto: “Io non sono razzista. Sono gli altri che sono neri!”.

CRISI ECONOMICA

Questa è stata l’estate in cui il marchio della crisi economica è stato più evidente: turisti in calo, vacanze ridotte al minimo. Insomma mancano i soldi. Io stesso sono stato costretto a cambiare banca e a sceglierne una più consona al mio reddito: ora sono correntista della banca del seme. Ogni sei versamenti mi danno due gemelli come interesse.

LA RIFICOLONA (In piazza Santissima Annunziata quattro secoli di festa e d’allegria)

Il 7 settembre, per il calendario liturgico vigilia della natività di Maria, l’Amministrazione Comunale organizza la Festa della Rificolona, autentica ed originale giornata solenne fiorentina ancora sentita e ben radicata nell'identità cittadina quale tradizione popolare di antico folclore che tuttora cerca di mantenere ed esprimere la sua naturale freschezza.

LE ORIGINI

Ma a quando risale l’origine di questa festa che conserva e tramanda fra i ragazzi di Firenze l’uso di portare in giro quei lampioncini di carta colorata, modellati nelle forme più varie e bizzarre, con tanto di mozzicone di candela accesa all’interno (almeno un tempo), appesi in cima ad una canna? Con tutta probabilità alla metà del Seicento, ed è da ricollegare all’arrivo in città di tanti contadini e montanari i quali, con le loro donne, provenienti sia dal vicino contado che dalle zone più impervie del Casentino, del Mugello e della montagna pistoiese, venivano in città per festeggiare l'8 settembre, natività della Madonna, nella Chiesa della Santissima Annunziata, ancor oggi famosa in tutto il mondo cattolico per l’antica, miracolosa e venerata immagine della Madonna Santa Maria Madre di Grazie divenuta la rappresentazione più diffusa e più copiata del mistero dell’Annunciazione. Quindi all'origine della festa della rificolona, l'elemento più rilevante che la caratterizza è senz'altro quello religioso. Infatti, la sera del 7 settembre, il popolo della campagna si muoveva verso la basilica della SS. Annunziata in un clima di gioiosa devozione, vissuta nella concretezza di porgere un saluto alla Vergine nella ricorrenza del giorno della sua nascita, festività definita popolarmente “la Madonna di Settembre”.

INCONTRI E AFFARI

Queste persone, oltre ad essere spinte dal devoto pellegrinaggio, approfittavano dell’occasione per venire a vendere la loro mercanzia alla fiera-mercato che si svolgeva l’indomani sulla piazza antistante la basilica, in via dei Servi e nelle loro immediate adiacenze. Era in sostanza, un'occasione per tutti d'incontri e d'affari, cittadini e contadini: chi comprava e chi vendeva. Per poter trovare però un buon posto che consentisse un sicuro e totale smercio dei filati, pannilini, funghi secchi, formaggi, fichi e tanti altri prodotti della terra che avevano portato, i coloni partivano dalle loro case molto tempo prima e, nella notte, si rischiaravano l’insicuro cammino con lanterne di varia forma appese in cima a bastoni, canne o pertiche. E proprio al fioco lume di queste multicolori lanterne di carta o tela, aperte in cima per consentire alla candela o al sego dello scodellino di bruciare, giungevano a Firenze la sera prima della fiera, bivaccando la notte nei chiostri della Chiesa della Santissima Annunziata e sotto i loggiati dell’omonima piazza dove, sempre alla tremula luce dei loro lampioncini, in clima di veglia notturna, cantavano laudi alla Vergine finché a tarda notte non arrivava il sonno ristoratore.

DILEGGIO E RISATE

Questo popolo del contado, goffo ed incerto nello spostarsi, non solo perché gravato del peso di prodotti contenuti in ingombranti ceste e panieri, ma soprattutto scioccato dall’impatto con la città, vestiva in modo rustico che certamente non doveva essere un modello di eleganza e buon gusto. Le donne specialmente (poi denominate appunto rificolone), abbigliate con impaccianti sottanoni multicolori, camicie arrangiate alla buona, scalze o con rumorosi zoccoli, erano oggetto di particolari e allegre canzonature e di salaci commenti da parte dei giovani fiorentini, già per natura predisposti al frizzo e allo scherzo. Per questi giovani, il 7 settembre era diventato un appuntamento obbligato al quale non si poteva e non si doveva mancare; le strane fogge dei ruvidi vestiti indossate dalle brave e inesperte campagnole, per lo più prosperose, dai larghi fianchi e dagli abbondanti seni e “posteriori”, provocavano allusioni, dileggio e quindi matte risate. Era un divertimento, a volte smodato, diretto quasi totalmente alle povere “fierucolone” o “fieruculone” come essi le chiamavano, sia perché partecipavano alla “fierucola”, ma soprattutto per i loro vistosi deretani. Infatti, se la radice “fieru” ha attinenza con fiera o fierucola, la desinenza “colone” o “culone” dovrebbe oggettivamente riferirsi a colone, in quanto di campagna, o piuttosto al loro florido posteriore argutamente definito “magazzino” proprio per la sua ampiezza.

LA PAROLA

Da “fieruculona” si ebbe in seguito, per corruzione, la parola “rificolona” che tuttora si usa comunemente quale espressione critica, allegra e scanzonata verso una donna vestita e truccata senza gusto, in modo vistosamente eccentrico. Infatti, era abbastanza frequente sentire qualcuno commentare ad alta voce: Bellina! E la pare una rificolona, rivolto a queste signore, tutte imbellettate senza garbo né grazia! Con l’andare del tempo, per l’appuntamento notturno del 7 settembre, in città, per dare un tono più fantasioso e canzonatorio a quella che era divenuta una vera e propria tradizione, si cominciarono a costruire lanterne, ispirandosi a quelle dei contadini ed alle forme delle loro donne, raffiguranti appunto goffe figure femminili con un lume sotto la sottana, appese a lunghe canne e portate in giro con gran baccano di campanacci, sibili assordanti (emessi con certi fischietti di coccio), urla e motteggi vari. Le rificolone si diffusero notevolmente, tanto che molti fiorentini le appendevano addirittura alle finestre delle proprie abitazioni in tutta la zona della SS. Annunziata (lasciandole anche accese dopo che i bambini più piccoli erano andati a letto), improvvisando così una illuminazione pubblica che contribuiva al divertimento e all'allegria della festa. In questo pittoresco e confusionario scenario popolare di baldoria, veniva cantata e ricantata la caratteristica cantilena di:

Ona, ona, ona
ma che bella rificolona!
L'è più bella la mia
di quella della zia.
La mia l'è co' fiocchi e
la tua l'è co' pidocchi!