domenica, 24 Agosto 2025
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Treni in sciopero: Frecce regolari

Circoleranno regolarmente le Frecce di Trenitalia in occasione dello sciopero del personale ferroviario proclamato dal sindacato Orsa e da alcuni sindacati autonomi dalle 21 di sabato 12 alle 21 di domenica 13 aprile. Dallo sciopero – viene spiegato – sono escluse le Regioni Piemonte e Val D’Aosta.

TRENI NAZIONALI. Per gli altri treni nazionali – viene spiegato ancora – sono previste ripercussioni limitate. Saranno comunque assicurati tutti i convogli elencati nell’apposita tabella dei treni previsti in caso di sciopero, consultabile sull’Orario ufficiale di Trenitalia e sul sito trenitalia.com. Sarà inoltre assicurato il collegamento tra Roma Termini e l’aeroporto di Fiumicino.

REGIONALI. Per i treni regionali, il cui programma potrà essere oggetto di alcune modifiche, la domenica non sono garantiti i servizi essenziali assicurati per legge nei giorni feriali, nelle fasce orarie più frequentate dai viaggiatori pendolari (6-9 e 18-21).

Rossi e Gomez adesso sorridono: obiettivo finale di Coppa Italia

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Finalmente un sorriso dall’infermeria viola. Anzi, due. Quelli di Pepito Rossi e Supermario Gomez, che dopo esserlo stato a lungo in infermeria, potrebbero trovarsi accanto nella finale di Coppa Italia contro il Napoli. Questa volta in campo, con un obiettivo ben preciso: regalare un’attesissima gioia ai tifosi viola.

IL PUNTO. Il responsabile sanitario della Fiorentina, il dottor Paolo Manetti, ha fatto il punto della situazione sugli infortuni delle due stelle gigliate. Parole dolci, le sue, per i tifosi viola: sia Rossi che Gomez potranno rientrare in campo prima della finalissima del 3 maggio, in modo da farsi trovare pronti (e più in forma possibile) all’appuntamento più importante dell’anno.

ROSSI. Quanto a Rossi, ha spiegato il medico della Fiorentina, “siamo a tre mesi dall’infortunio del 5 gennaio contro il Livorno. Il percorso riabilitativo graduale sta arrivando al termine, già da due settimane il giocatore lavora sul campo”. Da questa settimana Rossi può iniziare con gradualità l’ingresso in gruppo, con l’obiettivo di monitorare la risposta del ginocchio. “E’ sempre il campo a dare la riposta definitiva – continua Manetti – l’obiettivo per lui è rientrare prima della finale del 3 maggio: i tempi ci sono, l’importante è non fare la gara su quale sia la partita in cui potrà rientrare. E’ importante ascoltare le risposte del ginocchio: siamo ottimisti, abbiamo il tempo per poterlo fare”.

GOMEZ. Da Rossi a Gomez il passo è breve, e la situazione simile. “Ha avuto una lesione molto più leggera della precedente – spiega il responsabile sanitario della Fiorentina – dalla prossima settimana inizierà il lavoro sul campo: anche in questo caso, abbiamo bisogno di alcune risposte”. Anche per Gomez – assicura il medico – l’obiettivo è rientrare prima della finale del 3 maggio, anche se “è sbagliato impostare adesso una data precisa”. L’importante è comunque che la coppia d’oro dei viola potrà essere in campo il 3 maggio allo stadio Olimpico di Roma. Per la serata più importante dell’anno.

Pollock e Michelangelo a tu per tu. Nella mostra di Palazzo Vecchio

Jackson Pollock (1912 -1956) è considerato colui che ha scardinato le regole dell’arte figurativa occidentale, dissolvendo gli ultimi baluardi della prospettiva rinascimentale. Firenze ha deciso di rendere omaggio al grande artista, esponendo le sue opere in Palazzo Vecchio in una prospettiva assai particolare. I frutti della mente di Pollock saranno idealmente (e non solo) accostati a quelli di un altro titano dell’arte universale, Michelangelo Buonarroti, di cui proprio quest’anno si celebra il 450° anniversario della morte. La mostra è ideata e curata da Sergio Risaliti e Francesca Campana Comparini.

 PALAZZO VECCHIO. I luoghi scelti per esporre le opere di Pollock sono Palazzo Vecchio, il simbolo (e attualmente la sede) della vita politica di Firenze, e il vicino complesso di San Firenze.  In Palazzo Vecchio, si conserva, nel Salone dei Cinquecento, il “Genio della Vittoria”, una delle opere più celebri di Michelangelo, simbolo di quelle tensioni contrapposte che caratterizzano la scultura michelangiolesca e che, per tacite vie traverse, tornano a proporsi con enfasi nelle rivoluzionarie pitture di Jackson Pollock.

 LA FIGURA DELLA FURIA. Il titolo della mostra, ”La figura della furia”, ha una doppia valenza. Da un lato, è un riferimento a Pollock, alla sua figura nell’atto di dipingere le tele girandogli intorno, pervaso da impeto passionale e da un furore dinamico come se fosse nel bel mezzo di in un rituale sciamanico. Dall’altro, quel titolo allude all’espressione “La furia della figura”, citata nel Cinquecento dal teorico e pittore Giovanni Paolo Lomazzo per descrivere “la maggior grazia e leggiadria che possa avere una figura”, pittorica o scultorea, che potesse essere realizzata dagli artisti del suo tempo. Egli, poi,  evidenziò che ciò che dava queste qualità è l’apparenza della figura di muoversi in un moto simile a quello della fiamma, “la quale è più atta al moto di tutte, perché ha il cono e la punta acuta con la quale par che voglia rompere l’aria ed ascender alla sua sfera”. Quel movimento spiraliforme e dinamico, fatto di parti non finite e di forze contrapposte che Michelangelo conferiva alle sue figure con una lavorazione fisicamente travolgente, trova uno dei suoi maggiori paradigmi proprio nel Genio della Vittoria. Proprio la “furia” della figura creata da Michelangelo è quel che si traspone in Pollock nell’atto di creare quel nuovo tessuto di segni che, disgregando il mondo figurativo tradizionale, assegna una nuova immagine a quell’intima potenza e a quella furia nella pittura.

OPERE ESPOSTE. Oltre a sei disegni – eccezionalmente prestati dal Metropolitan Museum di New York ed esposti per la prima volta in Italia – sono presenti alcuni dipinti e incisioni di Pollock concessi da musei internazionali e da collezionisti privati. Tra questi si annoverano opere ancora giovanili degli anni Trenta,  come “Panel with Four designs”  e “Square composition with horse”, e dipinti degli anni Quaranta, come “The water Bull” e “Earth Worms”, in cui emerge uno stile più personale che, nell’ambito dell’espressionismo astratto, si va definendo. Prestigiosi, poi, gli altri prestiti dalla Pollock Krasner Foundation: una serie di straordinarie opere grafiche, di cui due della seconda metà degli anni Quaranta, dove i tratti dello stile di Pollock iniziano a definirsi in modo più maturo nel realizzare figure e segni destrutturanti per la stessa composizione che animano, andando quasi a creare quasi ragnatele di tratti.

IL FOTOGRAFO DI POLLOCK. Queste opere, in particolare in una delle incisioni con  grovigli di segni di figure, sembrano riferirsi ed ispirarsi al lavoro della “Battaglia dei centauri”. Altrettanto significative le altre due opere grafiche degli anni Cinquanta, in cui, a seguire i più celebri drip painting, torna a farsi urgente la necessità di confronto tra l’azione espressiva e la comunicazione figurativa di volti e anatomie, simili a maschere o sculture frammentate, non più coperte dal diluvio di segni e sgocciolature. Sarà esposto, infine, il dipinto “Composition with Black Pouring” , per cui l’artista nutriva un particolare affetto e che poi appartenne ad Hans Namut, il fotografo che con i suoi reportage del 1949 fece conoscere a tutti il modo di lavorare di Pollock.

Un motto, una storia: Protector noster

Se volgiamo lo sguardo sullo spigolo della cantonata di Via dei Servi con la Piazzetta di San Michele Visdomini, all’altezza del primo piano dell’immobile che al piano terra ospita una bottega di corniciaio, scorgiamo la scritta angolare “Protector noster”.

Si tratta di un motto che decorava la base di un bello stemma mediceo, oggi scomparso, sormontato da un copricapo cardinalizio.

Era l’arme della famiglia dei Medici cosiddetti “Neofiti”, cioè della famiglia Fabbi che nel XVI secolo, dalla fede ebraica, passò a quella cristiana. Il cardinale Ferdinando de’ Medici (poi granduca), ne fu il padrino durante la cerimonia in cui il papa somministrò i sacramenti a Vitale e ai suoi figli.

Firenze, Piazzetta di San Michele Visdomini

I Medici

Proprio da questa occasione la famiglia che aveva abiurato a favore della chiesa Romana, assunse ufficialmente il cognome “Medici”. Infatti, il cardinale mediceo ne fu talmente lusingato da donare ai Fabbi, oltre al suo cognome, anche l’arme propria. Questa vicenda ebbe iniziò a Roma, con la conversione del generoso medico rabbino Iochiel Fabbi, battezzato dal pontefice con il nome di Vitale unitamente ai suoi figli Alessandro e Antonio e alla figlia Grazia, in seguito andata in sposa al nobile fiorentino Bartolomeo Sermanni. Allorché Ferdinando a quarant’anni, nel 1587, per l’improvvisa morte del fratello Francesco I, lasciò Roma e l’abito talare per assumere come granduca il comando della Toscana, i lusingati neofiti lo seguirono a Firenze dove acquisirono simpatie e benemerenze. Difatti, facendo parte di una famiglia ricca e generosa, elargirono fondi per opere di beneficenza e di edilizia religiosa, come la costruzione del portico della chiesa di San Domenico (posta sulla strada per Fiesole), disegnato da Matteo Nigetti; a questo architetto, nel 1637, affidarono anche i lavori per la facciata della chiesa di San Salvatore d’Ognissanti, portata a termine in stile barocco, una delle prime opere di questa espressione a Firenze. Lo stemma che decorava fino a qualche anno fa la cantonata, probabilmente fu collocato a evidenziare dove Vitale abitò inizialmente con i suoi familiari, abitazione poi adibita ad asilo dei catecumeni, successivamente trasferito nel monastero di San Giovanni delle Cavalierisse in Via San Gallo. Certamente fu l’ex rabbino, a coniare il sottostante motto per esternare la sua gratitudine all’importante famiglia fiorentina che oltre a governare la Toscana, dette alla Chiesa anche due papi. Parimenti al motto, sull’architrave di una finestra al secondo piano dal lato della Piazzetta di San Michele Visdomini, ne fece scrivere un altro in caratteri ebraici, così come un terzo sopra l’arme medicea, iscrizioni che il tempo e i rifacimenti hanno cancellato. Il grande stemma è stato tolto e forse giace nell’oblio in qualche deposito in attesa del restauro? Se così fosse, potrebbe essere il momento di prendere in considerazione il suo ripristino e la ricollocazione in sito a ricordo di quanto ci fa conoscere la storia?

SS. Annunziata

Infine, per coloro che volessero conoscere l’aspetto di Vitale e di suo figlio Alessandro, non c’è che da recarsi alla basilica della Santissima Annunziata. Entrando nell’androne che introduce al grande chiostro con il pozzo centrale, in antico detto Chiostro dei Morti, si nota a sinistra la grande porta della Sagrestia della Madonna, coronata dallo stemma mediceo, fatta costruire nel 1635, sul disegno di Matteo Nigetti, proprio dai “neofiti” Alessandro e Antonio dei Medici, per custodire paramenti, arredi, argenteria della venerata Cappella dell’Annunziata. All’interno, sull’altare, vi fu posta anche una pregevole tavola di Iacopo Vignali, raffigurante l’Assunta con San Vitale, Sant’Alessandro e San Gregorio; naturalmente allusiva ai nomi del padre e del figlio maggiore dei nuovi Medici e al papa Gregorio XIII sotto il cui pontificato avvenne la conversione. La suddetta porta è così descritta da Giuseppe Richa (T. VIII, p. 61):

(…) una porta di marmo misto coll’imposte di noce intagliate: questa porta conduce nella Sagrestia particolare, e propria della Cappella della Santissima Nunziata fabbricata da Antonio Medici Dottore Fisico, la quale è tutta piena di armadi contenenti i paramenti, ed altre sacre, e ricche suppellettili, veggendovisi un vago altare, la cui Tavola di mano del Vignali rappresenta l’Assunta con appiè S. Alessandro e S. Vitale, e da una alla parete vedasi colorito a fresco da Cecco Bravo il Ratto di San Paolo.

Ed eccoci al dunque: ai lati della porta si vedono due busti marmorei sormontati dallo stemma mediceo policromo. Il primo a destra è quello di Vitale l’ex medico rabbino, l’altro, di suo figlio primogenito Alessandro, deceduto nel 1642, a 75 anni d’età. Nelle epigrafi di tali monumenti funebri, pregevolmente scolpiti da Orazio Mochi scultore granducale, si legge che questi marmi furono fatti collocare da Antonio Medici, figlio minore e fratello dei defunti, per onorarne la memoria. Sempre il Richa (T. VIII, pp.38-39) ci fa sapere, inoltre, che i due fratelli Alessandro e Antonio, furono anche benefattori della chiesa in quanto donarono il maestoso ciborio d’argento massiccio, l’attuale Sancta Sanctorum a otto facce, sormontato da una croce di cristallo di rocca, per l’altare maggiore, disegnato da Giovan Battista Foggini. Caritatevoli benefattori, i suddetti Medici erano anche attenti contabili almeno a giudicare dai tre Quaderni di ricevute (R 66, R 67 e R 68 dell’Archivio del Capitolo Metropolitano Fiorentino) dove dal 1612 al 1656, quasi giornalmente, venivano scritte di pugno e firmate, tutte le ricevute di soldi percepiti da coloro i quali avevano fornito materiali, vettovaglie, servizi o mano d’opera per opere di bene. Non soltanto tutto ciò, con atto testamentario di Alessandro e Antonio “del molto eccellente signore Vitale Medici” fu lasciata un’importante somma da suddividere in doti, da 10 a 40 ducati l’una, destinati a fanciulle povere con la vocazione di farsi monaca. Attraverso una precisa procedura la cui stesura si può ancora leggere nella sala principale del succitato Archivio del Capitolo, le quali doti furono regolarmente assegnate dal 1661 al 1904 (C. 73, C. 81). A ottanta anni passati, il 6 Agosto 1656, anche l’ultimo dei Medici neofiti, Antonio, passò a miglior vita; due giorni dopo i canonici del Duomo, eredi del suo non indifferente patrimonio, gli organizzarono un pomposo funerale (C. A, 18, p.154 v) provvedendo successivamente, secondo le volontà testamentari del defunto, ad inumarne la salma nel pavimento della navata centrale della chiesa di Ognissanti sotto una grande lastra tombale, di cui la metà decorata da un policromo stemma mediceo e l’altra metà con la scritta dell’epigrafe. Il Richa, nella sua più volte citata opera (T IV, pp. 280-281), a proposito della sepoltura scrive:

Nel pavimento della navata grande sono pure sotterrati Uomini Illustri con iscrizioni, e la prima alla porta è di Antonio di Vitale de’ Medici, dottissimo nella cognizione di varie scienze e lingue.

La sintesi dell’epigrafe invita chiunque entri nella chiesa, a fermarsi e pregare per Antonio di Vitale de’ Medici, illustre filosofo che esercitò la professione medica per sessant’anni, temprando la sua vita dedicata alle lettere e trascorsa senza vizi, longeva e frugale, che gli fece acquisire grandi ricchezze deliberatamente devolute nell’abbellire chiese e dotare opere pie. A questo punto possiamo riassumere e concludere sinteticamente la presente storia dei Medici neofiti, che da ebrei passarono al Cristianesimo, con il noto proverbio: A caval donato non si guarda in bocca!

L’articolo è uno dei quaranta aneddoti tratto dalla nostra ultima pubblicazione “Piazza della Santissima Annunziata”, secondo degli otto volumi della Collana “Le Piazze Fiorentine”, edita da Giorgi Libri Srl.

Università, è il giorno di Architettura: oggi la prova di ammissione

Università, è il giorno di Architettura.

LA PROVA. E’ in programma oggi, giovedì 10 aprile, la prova di ammissione al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Architettura e al corso di laurea in Scienze dell’Architettura per l’anno accademico 2014/2015. La prova si tiene nel plesso didattico Morgagni (con ingresso da via Taddeo Alderotti, 93/C). Per conoscere l’aula alla quale sono stati assegnati – viene spiegato – i candidati devono consultare la pagina www.architettura.unifi.it/vp-159-test-ammissione-2014.html. I candidati devono presentarsi alle 9, per le procedure di identificazione, muniti di valido documento di riconoscimento e copia del pagamento della quota di iscrizione.

MEDICINA. Martedì scorso, in tutta Italia, era stata invece la volta della prova di ammissione ai corsi di laurea a numero programmato in Medicina e chirurgia e in Odontoiatria e protesi dentaria, per l’anno accademico 2014/2015. A Firenze hanno sostenuto la prova 2.150 candidati sui 2.193 che avevano presentato domanda. I posti messi a concorso sono 330 (oltre a 15 posti per studenti non comunitari e 5 posti per studenti cinesi del Progetto Marco Polo) per Medicina e chirurgia e 56 (più due per studenti non comunitari) per Odontoiatria e protesi dentaria.

Leggi anche: Medicina, a Firenze 2.150 candidati. E giovedì tocca ad Architettura

”La crisi, le crisi” nell’arte degli ”Amici”

Si chiama ”La crisi, le crisi” la mostra che inaugurerà il 12 aprile a Palazzo Davanzati ed esporrà le opere dei disabili della Comunità di Sant’Egidio di Firenze, gli ”Amici”. L’esposizione, che durerà fino al 30 aprile, è stata realizzata grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, il Museo Davanzati, l’ Ente Cassa di Risparmio di Firenze,la Comunità di Sant’Egidio e il gruppo editoriale Mandragora (che pubblica il catalogo).

FELICITA’ ESTETICA. “Sono lieta che il Polo Museale Fiorentino – scrive Cristina Acidini, Soprintendente del Polo Museale Fiorentino, nella sua introduzione al catalogo – in una sede di fascino straordinario qual è il Museo Davanzati, torni ad accogliere le creazioni visive del laboratorio della Comunità di Sant’Egidio”. “La felicità estetica di queste creazioni – prosegue – ci porta nelle immaginazioni attive e vitali di questi artefici, con i quali le diversificate e talora sorprendenti combinazioni di linee, colori, volumi ci mettono in comunicazione diretta”. Questa esperienza, “totalmente positiva, di esposizione” non si limita ad offrire ai risultati del Laboratorio – con i suoi operatori e protagonisti – un’adeguata e prestigiosa visibilità, “ma al tempo stesso arricchisce il museo che la ospita, aprendo temporaneamente una ulteriore finestra su un mondo che appartiene a tutti noi”.

COSTI ED ORARI. La mostra sarà fruibile dal pubblico fino a mercoledì 30 aprile, n orario di apertura ordinaria del museo, cioè dalle 8.15 alle 13.50 (fatta eccezione la seconda e quarta Domenica del mese ed il primo, il terzo ed il quinto Lunedì del mese, durante i quali il Museo resterà chiuso). Il costo biglietti interi ammonterà a 2.00 euro, mentre per quelli ridotti scenderà ad 1.00 euro, con le gratuità previste per i musei statali.

”Firenze più di prima”: via alla campagna elettorale di Nardella

”Firenze più di prima”: scatta la campagna elettorale di Dario Nardella in vista delle amministrative del prossimo 25 maggio.

LA CAMPAGNA. Campagna che prenderà il via venerdì alle 21 nella Sala Rossa del Palazzo dei Congressi, in piazza Adua: si chiamerà “Firenze più di prima” e i colori che la caratterizzeranno saranno l’ottanio e il rosso, gli stessi che hanno contraddistinto la campagna di Nardella per le primarie del Partito democratico.

IL CLAIM. Nel corso della serata sono previsti musica e video. Il claim “Firenze più di prima” sarà presente nei manifesti e nei volantini delle iniziative elettorali di Nardella, ma anche nelle spillette (che saranno disponibili per l’evento di venerdì sera) e sulle maglie dei giovani volontari che accoglieranno le persone al Palazzo dei Congressi, dove sarà organizzato anche un servizio di baby parking: mentre i genitori parteciperanno alla presentazione della candidatura, i più piccoli si potranno divertire in uno spazio loro riservato.

Fiorentina verso il Verona: venerdì allenamento a porte aperte

La Fiorentina chiama a raccolta i suoi tifosi.

PORTE APERTE. In vista della trasferta di Verona, in programma domenica 13 aprile alle 15, “per consentire al pubblico viola di seguire da vicino una seduta della Prima Squadra” – viene spiegato sul sito del club, la Fiorentina sosterrà l’allenamento del venerdì a porte aperte allo stadio Franchi.

TIFOSI. Nelle prossime ore – spiegano ancora dalla Fiorentina – verrano comunicati su Violachannel i dettagli  e le modalità per i tifosi che avessero piacere di seguire la seduta.

EUROPA. Quarti in classifica a nove punti dal Napoli, i viola di Montella sono impegnati nella corsa alla qualificazione europea per la prossima stagione. Corsa che passerà anche dal Verona dell’ex Luca Toni, prima della partitissima con la Roma, in programma al Franchi sabato 19 aprile, alla vigilia di Pasqua.

Leggi anche: Fiorentina, in vendita i biglietti per la partita contro la Roma

Medicina, a Firenze 2.150 candidati. E giovedì tocca ad Architettura

Medicina, a Firenze 2.150 candidati. E giovedì tocca ad Architettura.

MEDICINA. Si è svolta ieri, in tutta Italia, la prova di ammissione ai corsi di laurea a numero programmato in Medicina e chirurgia e in Odontoiatria e protesi dentaria, per l’anno accademico 2014/2015. A Firenze hanno sostenuto la prova 2.150 candidati sui 2.193 che avevano presentato domanda. I posti messi a concorso sono 330 (oltre a 15 posti per studenti non comunitari e 5 posti per studenti cinesi del Progetto Marco Polo) per Medicina e chirurgia e 56 (più due per studenti non comunitari) per Odontoiatria e protesi dentaria.

ARCHITETTURA. E non è finita qua. Si svolgerà giovedì 10 aprile la prova di ammissione al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Architettura e al corso di laurea in Scienze dell’Architettura per l’anno accademico 2014/2015. La prova si terrà nel plesso didattico Morgagni (con ingresso da via Taddeo Alderotti, 93/C). Per conoscere l’aula alla quale sono stati assegnati – viene spiegato – i candidati devono consultare la pagina www.architettura.unifi.it/vp-159-test-ammissione-2014.html. I candidati dovranno presentarsi alle 9, per le procedure di identificazione, muniti di valido documento di riconoscimento e copia del pagamento della quota di iscrizione.

In rosticceria senza pagare: il titolare non ci sta, aggredito

Da qualche tempo si presentavano ubriachi nella sua rosticceria, minacciandolo e pretendendo di mangiare gratis. E’ quanto raccontato alla polizia da un esercente di via Palazzuolo, vittima anche ieri sera di un gruppo di magrebini, almeno quattro secondo le testimonianze.

IN ROSTICCERIA. Intorno alle 21 il gruppo si sarebbe presentato puntuale per la cena, ma questa volta il titolare dell’esercizio non ha ceduto alle minacce, visto che mancavano all’appello già 100 euro di consumazioni da saldare. I quatto sarebbero passati allora alle vie di fatto: uno di loro ha colpito l’uomo con una bottigliata in testa, mentre gli altri si sono scagliati contro il figlio del gestore. Il ragazzo – 33 anni – è rimasto lievemente contuso, mentre il padre sessantenne ha riportato ferite alla nuca con una prognosi di 15 giorni.

LE RICERCHE. A questo punto gli aggressori si sono allontanati. Dopo l’intervento del 118 i testimoni hanno dato agli agenti precise descrizioni degli uomini. Dopo alcune ricerche, la polizia ne ha sorpreso uno nei pressi di Santo Spirito. E’ così finito in manette, con l’accusa di tentata estorsione in concorso, un cittadino tunisino di 25 anni. L’uomo, riconosciuto come colui che materialmente avrebbe scagliato la bottigliata in testa all’esercente, dovrà rispondere anche di lesioni aggravate. Le forze dell’ordine stanno ora cercando i suoi complici.