lunedì, 9 Giugno 2025
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Belen alla Fortezza, è lei l’ospite più attesa

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E mentre Pitti Immagine si prepara alle perfomance di questo pomeriggio, che vedranno protagonisti la maison francese Kenzo, i Pitti Guest designer del marchio franco-giapponese Masion Kitsunè e lo special project White montaneering, i più curiosi invece aspettano solo lei, la regina del gossip, Belen Rodriguez, che in giornata è attesa alla Fortezza per la presentazione della sua nuova linea di abbigliamento, realizzata in partnership con Fred Mello.

IN DOLCE ATTESA. E in fiera non si parla d’altro, perché Belen dovrebbe arrivare in dolce compagnia – insieme al suo compagno Stefano De Martino, ex ballerino del format tv Amici di Maria de Filippi – oltre che in dolce attesa, visto che è già al sesto mese di gravidanza.

IL MARCHIO. Appena tornata dall’Argentina, dove ha passato le feste in compagnia della sua famiglia e del compagno, la showgirl è tornata in Italia prima di dare alla luce il suo primogenito. “!m?erfect”, questo il nome del marchio in arrivo alla Fortezza, alla creazione del quale – assicurano i creatori – la showgirl ha collaborato attivamente.

La foto è uno scatto preso dal profilo Facebook di Belen.

La kermesse: Il collare? Solo se è griffato. A Pitti sbarca la collezione per cani deluxe –  Alta moda in cooperativa: a Pitti le calzature de Tommaso / FOTO Da Palazzo Vecchio al mercato: la moda esce dalla FortezzaIl re della passerella: a Palazzo Vecchio la sfilata vip di Ermanno Scervino

Strage di Stazzema, la Toscana chiede giustizia in Germania

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La Toscana non dimentica.

ARCHIVIAZIONE. L’archiviazione del procedimento contro i responsabili dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, decisa dalla Procura di Stoccarda lo scorso 1° ottobre, è stata definita da più parti un insulto alla memoria delle 560 vittime, alla storia della Resistenza e dell’Italia, al dolore di una popolazione e a chi è sopravvissuto all’orrore. Proprio domani, venerdì 11 gennaio, una rappresentanza dei superstiti della strage nazi-fascista di Sant’Anna sarà ricevuta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per trasmettere il proprio sdegno sull’archiviazione disposta dalla magistratura tedesca.

LA REGIONE. Ecco perché l’assessore regionale alla cultura chiede un incontro al governo italiano, affinché intraprenda tutte le azioni necessarie con il suo omologo tedesco per riaprire il procedimento. Ciò è stato fatto inviando una lettera ai ministri degli esteri e della giustizia, con la quale si domanda che l’Italia richieda l’esecuzione in Germania delle sentenze emesse dai tribunali militari italiani in merito alle stragi naziste della Seconda guerra mondiale perpetrate in Toscana, a partire da quella sulla strage di Sant’Anna sancita con la sentenza del Tribunale militare di La Spezia del 2005, poi confermata dalla Cassazione.

I MASSACRI. Il massacro avvenne il 12 agosto del 1944, quando il fuoco si scatenò su neonati, donne e uomini disarmati. Nell’estate del ’44 le stragi nazi-fasciste furono più di 280, i comuni interessati 83, i morti tra i civili furono circa 4500, cui devono essere aggiunte diverse migliaia di morti tra i partigiani e soldati senza uniforme.

Cosa era successo: Strage Stazzema, inchiesta archiviata. Nessun processo per gli ex SS Stazzema, protestano i turisti tedeschi: ”Vogliamo il processo per le Ss”

Una pillola di oltre duemila anni fa scoperta in Toscana

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Una pillola d’epoca.

LA SCOPERTA. Un medicinale di più di 2000 anni fa, quasi sicuramente un collirio, è stato recuperato intatto all’interno di un contenitore di stagno nel “Relitto del Pozzino”, i resti di una nave naufragata nel II secolo a.C. nelle acque del Golfo di Baratti, sito dell’antica città etrusca Pupluna (Populonia – Livorno) e portato alla luce dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Per la prima volta in Italia è stato effettuato un lavoro analitico che ha consentito di individuare la composizione di compresse farmaceutiche antiche, che verosimilmente avevano la funzione di collirio, preceduto solo da un caso analogo a Lione. L’eccezionale scoperta è stata resa possibile dal ritrovamento di un medicinale intatto, nel suo contenitore originale. Questo ha dato la possibilità di indagare il principio medicamentoso con una vasta serie di analisi da cui sono scaturiti dati importanti.

LA VALIGETTA. Quella sostanza che già Plinio il Vecchio, e successivamente Dioscoride, illustravano come curativa per gli occhi e per le malattie della pelle, trova ora riscontro nella composizione delle compresse, pressappoco circolari e di colore grigio spesse un centimetro, con un diametro di quattro, che facevano parte del bagaglio di un medico che viaggiava a bordo della nave. A completare la “valigetta” dell’antico medico sono state anche rinvenute numerose altre pissidi in stagno, 136 piccoli flaconi di legno di bosso, un mortaio, uno specillo in ferro e una campana in bronzo, quest’ultima probabilmente da usare per i salassi.

LE INDAGINI. La sorprendente scoperta arriva dalle indagini iniziate al momento del ritrovamento da Gianna Giachi e Pasquino Pallecchi del Laboratorio di analisi della stessa Soprintendenza e portate a termine di recente dagli stessi grazie a strumentazioni d’avanguardia e anche alla collaborazione di Marta Mariotti Lippi del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze e di Maria Perla Colombini, Erika Ribechini e Jeanette J. Lucejko del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa. Già dai primi studi condotti dopo il ritrovamento del relitto, all’inizio degli anni ’90, era emerso come fra i “vari tesori” ci fossero con tutta probabilità dei medicinali. Le analisi condotte sulle compresse dal Laboratorio di analisi della Soprintendenza toscana evidenziarono che il principio attivo delle compresse era dato da due diversi composti di zinco (smithsonite e idrozincite, rispettivamente carbonato e idrossicarbonato di zinco), come le medicine a uso dermatologico e oftalmico.

LA COMPOSIZIONE. Oggi, tutto questo trova conferma con l’implementazione delle analisi mediante una ricerca multidisciplinare che ha portato, complessivamente, alla caratterizzazione chimica, mineralogica e botanica delle compresse. Nel medicinale la parte di natura inorganica costituisce l’80% della massa, in questa il 75% è dato da zinco, presente appunto come carbonato e idrossicarbonato. Insieme a questi compaiono, come coformulanti, sostanze lipidiche, ovvero grassi, di origine animale e vegetale, cera d’api, resina di pino e amido. Inoltre, molte fibre di lino sono state trovate all’interno delle compresse: è probabile che servissero per mantenere compatto il medicinale nel momento della sua applicazione sulla parte malata.

LA CONCLUSIONE. Il lavoro analitico è stato riportato in un recente articolo pubblicato nella prestigiosa rivista scientifica americana Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), nel quale, tra l’altro, si ricorda come lo stesso termine italiano “collirio” derivi dal termine greco k о llyra, che indica piccoli panetti rotondeggianti, come è appunto la forma delle compresse del Pozzino. I reperti archeologici del relitto del Pozzino sono esposti nel Museo Civico Archeologico del Territorio di Populonia, a Piombino.

Firenze-Siena, a settembre via ai lavori

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La Firenze -Siena? Allo stato attuale “non è una superstrada, è un tratturo”. Parola del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

LAVORI. Il governatore toscano ha allora annunciato attraverso Facebook l’inizio dell’intervento per rifare la superstrada, per la gioia degli automobilisti che vi transitano.

FINANZIAMENTO. “Abbiamo ‘tormentato’ l’Anas fino ad ottenere un finanziamento di 20 milioni per lavori straordinari. A settembre si parte”: scrive ancora il presidente della Regione sul sociale network.

A SETTEMBRE. A settembre, dunque, prenderanno il via gli interventi sulla Firenze-Siena: interventi attesi da tempo dagli automobilisti.

Ancora un maxi-sequestro di merce contraffatta, tra borse e cinture

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Ancora un maxi-sequestro di merce contraffatta da parte della guardia di finanza nell’hinterland fiorentino.

IL SEQUESTRO. Il sequestro questa volta ha interessato oltre 12mila oggetti di pregio: borse, portafogli e cinture che riportavano le scritte Gucci, Fendi, Hermes, Prada, Burberry, Chanel e Givenchy, ”identici” – spiega la guardia di finanza – in ogni minimo particolare rispetto agli originali. Sono stati sequestrati 12.912 oggetti di pelle lavorati e semilavorati; 412 metri di tessuto; 32 kg di pelle; 8 kg di minuteria metallica; 3 punzoni per imprimere i nomi dei marchi; 103 punzoni per codifiche alfanumeriche; 6 macchine per pelletteria (2 per cucire, 1 scarnitrice, 1 punzonatrice, 1 incollatrice, 1 scartatrice).

LE INDAGINI. I finanzieri del Gruppo di Firenze sono giunti a individuare “l’opificio del falso” dopo alcune, approfondite indagini partite dal controllo di soggetti italiani con “precedenti” per la produzione e commercio di prodotti contraffatti di alta moda. La società, che si trovava nella periferia di Scandicci e gestita da un quarantanovenne qua residente, era condotta da due italiani aiutati da un francese (originario del Congo) e da un cittadino originario di Taiwan. Il laboratorio – spiehano ancora le Fiamme Gialle – era dotato di macchine e attrezzature che consentivano il ciclo completo di produzione di borse, cinture e portafogli. All’interno della manifattura sono stati ritrovati anche disegni e riproduzioni degli ultimi modelli di articoli in pelle delle citate case di moda.

LA MERCE. Particolare attenzione – racconta la gdf – era dato a ogni minimo dettaglio dell’oggetto in pelle: dalle materie prime (alcune borse Hermes erano confezionate con pregiate pelli di alligatore provenienti dagli Usa) alla minuteria metallica (fibbie e lucchetti riprodotti con minuziosa precisione e metalli di pregio); dalle buste e scatole per le confezioni ai certificati di garanzia. La lavorazione e le rifiniture delle finte borse Hermes erano effettuate a mano. I prodotti di pregio, tenuto conto anche dell’alto costo di vendita, erano diretti principalmente al mercato internazionale (Nord America, Est Asiatico e Russia).

LE DENUNCE. L’attività lavorativa – conclude la finanza – era svolta principalmente nelle ore serali o notturne e nei weekend, per sfuggire a possibili controlli delle forze dell’ordine. I quattro soggetti (due italiani, un francese e un taiwanese) sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria di Firenze per il reato di produzione di merce contraffatta.

Multe, rincari in arrivo. Ma anche sconti per chi paga subito

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Multe più care per chi infrange il codice della strada.

I RINCARI. Dal primo gennaio è scattato l’aumento degli importi delle sanzioni stradali, un adeguamento – viene spiegato dalla Prefettura – che viene effettuato ogni due anni ed è calcolato sulla media nazionale dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.

I NUOVI IMPORTI. Alcune infrazioni però sono state escluse dall’aggiornamento, non essendo ancora trascorso un biennio dalla loro entrata in vigore. Per conoscere come sono cambiati gli importi, si può consultare la tabella pubblicata sul sito della Prefettura (www.prefettura.it/firenze), nella sezione “circolari”.

LO “SCONTO”. Qualche buona notizia per gli automobilisti viene però dalle nuove misure del Codice della Strada, che entreranno in vigore il prossimo 19 gennaio. Tra queste è prevista la riduzione del venti per cento della sanzione per chi pagherà la contravvenzione entro il quinto giorno dalla verbalizzazione.

Fiorentina, ora il sogno si chiama Lampard

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E’ Lampard il nuovo sogno viola.

LA TRATTATIVA. Quello che poteva sembrare solo fantamercato in realtà sarebbe molto di più: il centrocampista inglese, in rotta con il Chelsea, avrebbe dato il suo assenso a un approdo in viola.

IL GIOCATORE. Uno dei centrocampisti più forti e vincenti degli ultimi anni potrebbe dunque sbarcare in riva all’Arno. Lampard, che interessa anche ad altri club italiani (Lazio e Inter in primis) avrebbe infatti espresso il suo gradimento per la soluzione viola, e allora il club gigliato starebbe pensando a come poter arrivare al suo acquisto.

IL NODO INGAGGIO. Il problema, infatti, sarebbe rappresentato dall’ingaggio (alto) del giocatore. Ma tra le parti ci sarebbe l’intenzione di provare a superare questo scoglio (tanto che presto si dovrebbero incontrare), aprendo così a scenari solo fino a pochi mesi fa impensabili.

MERCATO BOOM. Dopo Pepito Rossi, ancora costretto ai box per qualche mese, l’acquisto di Lampard garantirebbe alla Fiorentina un prestigio e un’esperienza internazionali di non poco conto. E l’entusiasmo della città, già molto alto, arriverebbe a livelli da scudetto.

Giovanni dalle Bande Nere: scagionato il chirurgo, fu la setticemia

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La fine del mistero.

LA MALATTIA. Finalmente può tirare un sospiro di sollievo, anche se dall’aldilà, maestro Abram, che da quasi 500 anni veniva accusato della morte di Giovanni dalle Bande Nere. Infatti le indagini sulle ossa del padre di Cosimo de’ Medici hanno confermato che l’uomo d’arme morì per setticemia, ovvero per una grave infezione, e non per volontà del chiururgo, accusato di favorire gli imperiali. Secondo le cronache dell’epoca la morte fu dovuta a una cancrena che si manifestò dopo l’amputazione della gamba destra, resasi necessaria in seguito al ferimento durante uno scontro armato a Governolo, vicino a Mantova, il 25 novembre 1526.

L’ISPEZIONE. E’ quanto ha annunciato il paleopatologo Gino Fornaciari dell’Università di Pisa, che con la sua equipe di ricercatori ha riesumato la salma di Giovanni dalle Bande Nere nella tomba delle Cappelle Medicee di Firenze. Nella stessa indagine è stata ispezionata anche la sepoltura della moglie Maria Salviati, che ha rilevato come la donna soffrisse di sifilide, malattia a trasmissione sessuale, comparsa in Europa per la prima volta nel ‘400 e diffusasi appunto nel ‘500.

FORNACIARI. “Il chirurgo Abram intervenne su un arto gravemente compromesso da una semiamputazione traumatica, limitandosi a completarla e a regolarizzare i monconi – ha riferito il paleopatologo -. La tibia fu segata immediatamente al di sotto della metà prossimale e l’operazione ne interessò solo la porzione laterale, dove è evidente il taglio orizzontale. Infatti dal lato mediale non si rilevano segni di taglio, ma solo scheggiature con andamento obliquo a sezione chirurgica ed osservata al microscopio stereoscopico, evidenzia una forte proliferazione di callo osseo endostale, conseguente alla ferita di archibugio dell’anno precedente”.

Nanni Moretti arriva al teatro Verdi con l’Orchestra della Toscana

Quando il cinema arriva a teatro.

MORETTI. Nanni Moretti salirà in concerto con l’Orchestra della Toscana sul palco del teatro Verdi di Firenze. Seganto in cartellone per il 28 febbraio, lo spettacolo, prodotto nel 2011 dalla Fondazione Musica per Roma, vedrà il regista salire da solo sul palco per interpretare alcuni dei dialoghi tratti dai suoi film più famosi. A partire da Io sono un autarchico (1976), passando per Ecce Bombo, Bianca, la Messa è finita, fino al Caimano (2006).

LA MUSICA. Unica coprotagonista sarà la musica dei suoi film, eseguita dall’Orchestra della Toscana diretta da Luigi Lombardi D’Aquino, compositore e assistente di Franco Piersanti, da sempre collaboratore di Nanni Moretti. Al pianoforte Nicola Piovani, uno dei più affermati compositori d’oggi di musiche da film, artefice di numerose colonne sonore che siglano la produzione cinematografica di Moretti.

Rete fognaria e idrica, investimenti per 18 milioni

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Investire in “liquidità”.

INVESTIMENTI. Circa 18 milioni di euro per lavori nella Firenze underground, la rete acquedottistica ma soprattutto fognaria fiorentina, un labirinto per lunghi tratti affascinante con architetture e coperture a volta e a mattoni addirittura con le indicazioni stradali risalenti all’epoca di Firenze capitale e alle trasformazioni dell’allora archistar Poggi. Publiacqua aprirà cantieri, lavorando soprattutto di notte per evitare al massimo disagi alla circolazione, in alcuni pezzi strategici dei circa 1.168 km di rete idrica e degli 827 km di condotte fognarie, il patrimonio di reti che ormai per almeno un terzo sono al limite dell’età e realizzate per utenze lontane dai grandi numeri di oggi. La rete fiorentina, soprattutto nel Centro Storico e sui Viali di Circonvallazione, infatti risale all’Ottocento e in generale la media d’età delle condotte è di 80 anni. Nella lunghissima rete fognaria, che potrebbe presto essere resa visitabile in parte, si tratterà di realizzare impianti, sostituire e modernizzare le condutture ereditate.

D’ANGELIS. “Dopo decenni facciamo ripartire i cantieri per opere di pubblica utilità di cui Firenze ha urgente bisogno. Si tratta di investimenti importanti che si aggiungono a quelli in corso per il collettore fognario in riva sinistra che metterà finalmente fine allo scandaloso scarico in Arno dei rifiuti di metà città – spiega il presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis – si tratta di impegni tra i più importanti di Publiacqua, che realizzeremo in stretta collaborazione con il Comune, nel triennio 2013-2015”.

DOVE INTERVENIRE. Nell’elenco ci sono molte opere di manutenzione straordinaria e sostituzioni di reti anche in vista dei Mondiali di Ciclismo (circa 6 milioni di euro) tra le quali lavori in Via Romana, Tornabuoni, Oche, Guicciardini, Santo Spirito, Mazzetta, Bardi, Faenza e Lungarno Acciaioli. C’è il completamento dell’Anello Idrico da Piazza Paolo Uccello fino a Mantignano (4 milioni circa) e c’è l’impianto di sollevamento per la zona di Via delle Panche (600 mila euro circa), un impegno presentato nel corso di una recente assemblea pubblica nella zona. Particolarmente urgenti e importanti sono anche i lavori per la sistemazione del sistema fognario della zona di Viale Belfiore, l’area più sensibile e a rischio allagamenti in città quando si presentano bombe d’acqua e forti piogge. L’insufficienza fognaria della zona è strutturale e storica, è dovuta soprattutto ad un sistema ormai obsoleto di fognature realizzate e concepite per la Firenze dell’Ottocento. “In viale Belfiore presenteremo il piano ai cittadini in una serata organizzata con Palazzo Vecchio – spiega D’Angelis – stanno per iniziare i lavori con il primo lotto, in particolare all’incrocio con il Viale Redi, con adeguamento fognario del tratto esistente integrandolo con la realizzazione di un nuovo collettore di raccolta acque meteoriche”.

GLI ALTRI LAVORI. Altri investimenti importanti, per circa 7,5 milioni di euro, sono finalizzati alla ristrutturazione dell’Emissario in Riva Destra d’Arno, già collegato al depuratore di San Colombano, attraverso un nuovo collettore che sostituirà un tratto obsoleto dell’epoca del Poggi per 1,3 km di condotta con un diametro di 2 metri che migliorerà il deflusso degli scarichi anche dal centro storico, influendo positivamente anche sullo smaltimento delle acque meteoriche. L’Emissario di Destra venne realizzato 30 anni fa e termina in via delle Cascine. Anche il collettore delle Cascine, nato come manufatto di scolmo nel fiume Arno e ormai non più adeguato alle esigenze attuali della città, sarà oggetto di restyling per aumentare decisamente la captazione e il deflusso delle acque reflue e il deflusso delle acque di pioggia e diminuire il rischio di allagamenti. La città di Firenze conta su 827 km di condotte fognarie, 62000 caditoie stradali e una quantità di scarichi urbani giornalieri che in media raggiungono 1900 l/sec per 450000 abitanti equivalenti (Firenze in destra d’Arno più parte di Signa, Lastra a Signa, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Calenzano e Scandicci) e che arrivano al depuratore di San Colombano. Inoltre ci sono ancora in media 500 l/sec per 140000 abitanti equivalenti (Firenze riva sinistra Arno e parte di Bagno a Ripoli) di scarichi che finiscono ancora in Arno. Per rendere Firenze la prima area metropolitana depurata al 100% va avanti spedito il cantiere per l’Emissario in Riva Sinistra d’Arno, ad oggi sono stati posati 3,5 km (su 7,2 km totali) di tubazione e sono in corso i lavori per l’attraversamento del fiume Greve.