venerdì, 19 Settembre 2025
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”Concordia 13 gennaio”: nasce su Facebook il gruppo dei superstiti

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“Concordia 13 gennaio” è il nome del gruppo su Facebook nato da un’idea della giornalista Patrizia Perilli e il marito Luciano Castro, scampati al naufragio. Il gruppo vuole riunire i superstiti e le loro testimonianze, le forze dell’ordine e i loro salvataggi, gli isolani che hanno aperto le porte ai naufraghi.

ECCO IL PERCHE’ DI QUESTA PAGINA. Nelle informazioni della pagina di Facebook “Concordia 13 gennaio” si legge “Ero a bordo della Costa Concordia. Imbarcato a Civitavecchia. Cabina 1022. Questa pagina è dedicata a tutti coloro che erano lì insieme a me, ai passeggeri e all’equipaggio. E’ dedicata a tutti gli uomini e le donne delle Forze Armate, dei corpi di Polizia, dei Vigili del Fuoco e ai volontari che sono intervenuti sul luogo del disastro. Ed è soprattutto dedicata agli straordinari cittadini dell’Is…ola del Giglio che, nonostante il naufragio e la paura, ci hanno fatto sentire a casa. Raccontate le vostre storie, mandate le vostre foto, caricate i vostri video, così ognuno potrà più facilmente affrontare e superare il ricordo di questa difficile avventura. Grazie Luciano Castro”.

LA PAGINA. All’interno del gruppo, aperto a chiunque, si leggono le drammatiche testimonianze dei sopravvissuti, ma anche disperati annunci di chi ha perso qualcuno, o la solidarietà di chi a bordo, quella notte non c’era. Forse la verità potrà saltare fuori proprio dalle testimonianze dirette, dalla voce di coloro che hanno vissuto in prima persona questa sconvolgente vicenda. Nel frattempo anche la trasmissione Chi l’ha visto? sta facendo girare sul web le immagini dei dispersi.

 ”Procedere al più presto per evitare il disastro ambientale” / VIDEO

Concordia, riprendono le ricerche a bordo. Nuova sospensione nella notte

Sofri libero: scarcerato dopo aver scontato la condanna

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L’ufficio di sorveglianza di Firenze sabato ha firmato il provvedimento per la scarcerazione di Adriano Sofri. Dopo 22 anni di carcere, finita la pena, è tornato libero. Negli utlimi tempi era ai domiciliari per motivi di salute e aveva permessi per uscire. Doveva tornare in libertà a febbraio ma, avvalendosi dell’ultima riduzione di pena, è già libero.

L’ARRESTO. Adriano Sofri, ex leader di Lotta Contunua, fu condannato a 22 anni di reclusione per l’omicidio del commissario Calabresi avvenuto nel 1972, ritenuto responsabile della morte di Pinelli. La condanna arrivò dopo un lungo iter giudiziario nel 1997. Nel giugno del 2005 Sofri ottenne la semilibertà per collaborare con la Scuola Normale di Pisa. Alla fine dello stesso anno venne colpito da una rara malattia ottenendo una riduzione della pena e i successivi arresti domiciliari. Sabato, la scarcerazione.

Dai Negrita a Bobo Rondelli, un mese di concerti

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Sono molti i concerti che ‘Le nozze di Figaro’ hanno in programma per Firenze. Si parte il 31 gennaio con i Negrita per passare poi ai Madame x il 3 febbraio. Il giorno dopo sarà la volta di Jhon De Leo. Il 18 febbraio toccherà invece agli Almamegretta e Raiz e infine, il 24 febbraio, sarà il turno di Bobo Rondelli. Ma anche i mesi successivi saranno ricchi di musica. Vediamo nel dettaglio il calendario di febbraio.

NEGRITA. IL 31 gennaio alle 21 il Mandela Forum aprirà le porte ai Negrita e ai loro fan. Il tour, che parte proprio da Firenze, segue l’uscita del nuovo album “dannato vivere” pubblicato lo scorso ottobre a tre anni dal successo di “Helldorado”. Partiti dal circuito rock italiano di metà anni ’90, i Negrita seguono la scia umana e musicale inaugurata con “L’uomo sogna di volare” nel 2005, nel corso del quale, il gruppo ha riscritto le regole del rock italiano, facendolo finalmente incontrare con le grandi realtà internazionali. Nella musica dei Negrita di oggi si trova ancora la contaminazione delle grandi band e degli artisti che hanno fatto la storia del rock, ma si rinnova continuamente con le tentazioni della musica contemporanea.

MADAME X. Saranno in concerto il 3 febbraio al Viper Theatre, i Madame X, ritornati sulla scena musicale con “Dive Cattive”, ispirata al mondo musicale ed estetico del cinema noir e horror degli anni ’60 e ’70. Quattordici brani inediti, quattordici storie in cui le donne sono vittime e carnefici, scandalose ossessioni vermiglie che riemergono dall’immaginario collettivo di molte generazioni.

JOHN DE LEO. Il 4 febbraio, dopo il forfait dello scorso anno, alla Sala Vanni in piazza del Carmine, sarà il turno di John De Leo. Il cantante e compositore romagnolo – ex Quintorigo – presenterà i brani dell’ultimo, pluri-premiato, album “Vago Svanendo”. Nel panorama italiano, la figura artistica di John De Leo è sinonimo di geniale sperimentazione vocale e sonora, sempre elegante ed originale. Una voce-strumento, ora calda, grave, ora acuta, graffiante, le cui fondamenta soul sorreggono un vasto itinerario musicale che spazia dal jazz, al rock, al dub, alla contemporanea. A rendere unici i suoi spettacoli live sono i momenti di improvvisazione.

ALMAMEGRETTA E RAIZ, VENT’ANNI IN DUB. Sabato 18 febbraio si torna al Viper Theatre per assistere al concerto degli Almamegretta e Raiz che festeggiano proprio a Firenze il ventennale della nascita della mitica band napoletana con una tappa del “Reunion Tour”. Lo show chiama infatti a raccolta volti e musiche che hanno contribuito a generare il mito: i membri fondatori, i collaboratori recenti, i brani indimenticabili come “Sanacore” e “Nun te scurdà”, per ricreare ancora una volta la magia del sound Almamegretta, riferimento imprescindibile per chiunque abbia “masticato” dub in Italia.

BOBO RONDELLI. Febbraio si chiude con il concerto di Bobo Rondelli all’Obihall (Ex Saschall), in programma per il 24. Il cantautore e cantastorie livornese dalla voce profonda e malinconica che ricorda Piero Ciampi, presenta il nuovo album “L’ora dell’ormai” uscito lo scorso ottobre. L’album racchiude tredici canzoni le cui atmosfere e i testi in completa libertà descrivono il suo mondo interiore, la sua città, parlano di amore, di figli e omaggiano la poesia.

ALTRI LIVE IN PROGRAMMA. Ma da marzo si riparte. Daniele Silvestri sarà in concerto il 22 marzo al Viper Theatre, come gli The Stranglers, in programma per il 17 aprile. Sempre il Viper ospiterà Killing Joke sabato 21 aprile. E finalmente arriverà anche il turno dei Radiohead, il primo luglio al Parco delle Cascine Live On Festival Firenze.

I BIGLIETTI. Le Nozze di Figaro porta per la prima volta in Toscana il servizio prevendite MailticketFast, che tramite Qr Code permette di saltare code e spedizioni, ma anche di risparmiare in media 1 o 2 euro. Basta inquadrare con il proprio smartphone il codice riportato su www.lenozzedifigaro.it, oltre che su manifesti e flier, per accedere alla pagina di acquisto su circuito protetto, dove si possono utilizzare le più comuni carte di credito. Il biglietto digitale arriva in tempo reale sul proprio cellulare, oltre che alla propria e-mail. Non resta quindi che presentarsi all’ingresso con il telefono e mostrarlo al lettore elettronico. Sono previsti sconti per chi acquista online su www.lenozzedifigaro.it e www.mailticket.it.

La caffetteria dei professionisti precari. Con wi-fi, front office e sala riunioni

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Nato come uno spazio da condividere, dove far crescere una rete di collaborazioni sempre più integrate e innovative, oggi Multiverso aggiunge un nuovo tassello alle attività che prendono vita nello spazio di via Campo d’Arrigo. Si tratta di  Multiverso Coffee Club, un nuovo spazio d’incontro professionale all’interno dell’omonimo coworking che sarà inaugurato mercoledì 18 gennaio, alle ore 18.30, in via Campo D’arrigo 42/r.

I NUMERI. Nell’area predisposta di 160 mq una caffetteria e una sala formazione, progettate ad hoc per incontri di lavoro, presentazioni, workshop e attività formative, saranno sede di un club rivolto a tutti i professionisti, atipici e precari, aderenti al circuito multiverso.  Le iscrizioni sono riservate ad un massimo di 100 membri e sono rivolte a coloro che vogliono aderire al progetto pur non avendo bisogno di usufruire di un abbonamento comprensivo di postazione fissa.

L’ISCRIZIONE. La tessera costa 70 euro al mese e mette a disposizione una sala con caffetteria (con wi-fi), un front office con segreteria per gestire e promuovere la propria attività, una sala post produzione audio/video, uno spazio di ristoro e rappresentanza. Il club sarà a disposizione anche dei principali clienti del coworking, delle attività no-profit legate a Multiverso, dei giornalisti free-lance e delle aziende con sede non operativa a Firenze. E’ l’ultimo step – spiegano gli organizzatori – per completare fisicamente e idealmente il coworking di seconda generazione. Con il nuovo spazio aumenteranno le possibilità di scambiare e condividere le professionalità anche in modalità last minute o giornaliera. 
Le atipicità lavorative sono in costante aumento e questa ci sembrava la risposta più concreta in un contesto sempre più vicino alla sopravvivenza professionale”

Ataf, chi vuole comprarla alzi la mano

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Ataf, avanti tutta con la privatizzazione. Tra oggi e domani sarà pubblicato sulla gazzetta ufficiale dell’Unione europea il bando per la vendita del ramo di trasporto pubblico locale di Ataf spa (che comprende l’attività di trasporto e le partecipazioni detenute da Ataf in altre società, tranne quelle detenute in Tram spa e Firenze Parcheggi). Lo ha annunciato il presidente dell’azienda di trasporto pubblico fiorentina, Filippo Bonaccorsi.

MANIFESTAZIONE D’INTERESSE. E’ il primo passo verso la vendita vera e propria dell’azienda, che si concluderà in estate. Il bando di oggi chiede di qualificarsi alle aziende interessate all’acquisto di Ataf. In altre parole, è il momento delle presentazioni, che consentiranno ad Ataf di effettuare una scrematura preliminare dei concorrenti. L’azienda ha già fissato alcuni paletti stringenti. “Cerchiamo un acquirente con una forte esperienza nel trasporto pubblico locale su gomma”, spiega Bonaccorsi. Astenersi dunque perditempo e soggetti finanziari.

I REQUISITI. Le aziende che vogliono mettersi in lizza devono aver registrato nell’ultimo triennio un fatturato globale di almeno 270 milioni di euro e un fatturato specifico di 240 milioni. Devono inoltre aver percorso 40 milioni di chilometri negli ultimi tre anni e avere almeno 400 bus. Altro requisito fondamentale per la definizione del punteggio, la capacità ad investire in nuovi bus.

LA VENDITA. I soggetti interessati hanno 35 giorni di tempo per farsi avanti. Poi passeranno al vaglio di Ataf, che selezionati i soggetti più interessanti dal punto di vista economico e tecnico, aprirà la fase due della gara europea per l’aggiudicazione definitiva dell’azienda, fissata per luglio.

I DUBBI. Nel giorno in cui esce il bando per la privatizzazione di Ataf, non mancano le polemiche. In particolare, i consiglieri comunali Ornella De Zordo di perUnaltracittà e Tommaso Grassi di Sinistra e cittadinanza, avanzano dubbi sulla “validità della decisione di vendere Ataf, presa il 10 gennaio dall’assemblea dei soci”. I patti parasociali, spiegano i due consiglieri di opposizione,  “avrebbero infatti richiesto una votazione con il 90% delle quote a favore mentre in quell’ occasione si espresse a favore della vendita solo il comune di Firenze che possiede l’82%”. De Zordo e Grassi annuciano il ricorso a un pool di giuristi per verificare se vi siano le condizioni per impugnare  quell’atto, la cui mancata validità avrebbe conseguenze sull’intero iter di privatizzazione di Ataf.

Ataf, dall’assemblea dei soci via libera a privatizzazione

 

 

”Procedere al più presto per evitare il disastro ambientale” / VIDEO

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Evitare il disastro ambientale: lo chiede Legambiente sulla tragedia della Concordia. “Dopo il disastro umanitario, si rischia purtroppo anche quello ambientale in una zona che dovrebbe essere tra le più protette in Italia perché parte del Santuario dei mammiferi marini Pelagos nell’Arcipelago Toscano – dice Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana – è diventata un rischio, infatti, per la salvaguardia dell’ambiente e per le acque del Parco nazionale che la ospita la nave Costa Concordia naufragata la sera del 13 gennaio. La nave ferita e affondata della Costa è lunga 280 metri per 65 di larghezza, ed almeno 80 di pescaggio. Nella sua pancia sono stipate oltre 2.300 tonnellate di olio combustibile che, al momento, sono poste sotto osservazione con i mezzi della Protezione civile del mare e del ministero dell’Ambiente per l’anti-inquinamento marino”.

“UN PIANO URGENTE”. “Sul versante del rischio inquinamento, che potrebbe effettivamente esserci se le condizioni meteorologiche peggiorassero – continua Ferruzza – serve un piano urgente per eliminare le sostanze inquinanti senza compromettere la stabilità della nave. Operazioni che verrebbero svolte, per esempio, in 4 ore per circoscrivere l’area con le panne di contenimento (oltre 1.200 metri subito disponibili) per delimitare l’olio combustibile, la stesura di quelle di assorbimento, e in 24 ore per la pulitura (grazie all’aspirazione con lo skimmer)”. “Bisogna procedere al più presto all’allibo, cioè al trasferimento delle oltre 2.300 tonnellate di gasolio dai serbatoi della Concordia, – dichiara Umberto Mazzantini, responsabile isole minori di Legambiente – occorre farlo in massima sicurezza e per evitare che al dramma umano si aggiunga un disastro ambientale che al Giglio, isola che vive di turismo, diventerebbe anche catastrofe economica. Abbiamo ancora davanti agli occhi il dramma della nave portacontainer Rena, di armatore greco e battente bandiera liberiana, che ha provocato una catastrofe naturale in Nuova Zelanda con lo sversamento di un decimo del carburante presente sulla nave da crociera della Costa. Si deve assolutamente evitare che nello splendido mare del Giglio, che ospita la foca monaca, rari uccelli marini e cetacei protetti, succeda quel che è accaduto sulla barriera corallina neozelandese per un errore umano che somiglia troppo a quello del Giglio”.

“DISASTRO ANNUNCIATO”. “Quanto sta avvenendo al Giglio – dice ancora Legambiente Toscana in una nota – è un disastro annunciato. L’usanza da parte di chi comanda le navi da crociera di navigare a poche decine di metri dalle Isole dell’Arcipelago Toscano o addirittura di ancorare all’interno del mare protetto dal Parco Nazionale, non è nuova. Da parecchi anni il gruppo di Legambiente a Giannutri denuncia il malcostume e l’arroganza di queste città galleggianti, che portano con sé non ricchezza o cultura ma nafta, plastica, schiuma e danni ai fondali dell’Isola, basta pensare a quello che produce l’aratura dell’enorme ancora di questi giganti su una prateria di posidonia oceanica. E’ possibile che ci si accorga del pericolo che portano queste navi ad ecosistemi così delicati solamente quando avviene il disastro?”.

 

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ROSSI. E sul disastro della Concordia torna anche il presidente della Toscana Enrico Rossi. Rivedere le regole, intensificare controlli e sanzioni: secondo il governatore toscano occorre procedere così alla luce del disastro del Giglio e di quanto accaduto poche settimane fa al largo della Gorgona, con la perdita in mare di 200 fusti contenenti materiale tossico. “Da parte del livello nazionale e della Protezione civile riunita a Grosseto  – ha detto Rossi nel corso di una intervista rilasciata alla trasmissione Start andata in onda oggi su Radio 1 – c’è una forte volontà e altrettanta attenzione per avviare e portare a termine l’operazione di prelievo delle 2500 tonnellate di carburante diesel contenute nei serbatoi della Concordia e quella di rimozione del relitto. Al momento non risultano sversamenti in mare. La prospettiva è quella di sistemare nell’arco di pochi giorni a fianco del relitto una grande piattaforma con apparecchiature in grado di aspirare il carburante, con una operazione delicata ma fattibile, sotto la sorveglianza di esperti internazionali chiamati dalla Costa”.

REGOLE E CONTROLLI. “Successivamente – ha proseguito il presidente – dovrà essere data attuazione all’ordinanza della Capitaneria di porto per la rimozione. Nell’ordinanza si parla di 10 giorni. Credo che l’operazione sarà molto più complessa, studiata da ingegneri esperti,  ma per noi è un obiettivo altrettanto importante. Il comandante del traghetto che ieri mi ha portato al Giglio mi ha detto che in caso di maltempo, con forti venti e onde, anche l’ingresso dei traghetti in porto sarebbe molto difficile”. “Infine vogliamo una verifica di tutta la situazione – ha concluso il presidente – Nell’arco di un mese nel nostro mare si sono verificati due episodi, la dispersione dei fusti tossici e questo evento drammatico che ci ferisce tutti e ci preoccupa. Chiedo che si rivedano le regole. Se mi si dice che le regole ci sono allora chiedo che siano revisionate e adattate alla situazione particolarmente delicata dal punto di vista ambientale del nostro Arcipelago. E soprattutto che sulle rotte di navi così imponenti ci siano i necessari controlli, sicuramente possibili dal punto di vista tecnico, con i satelliti, e che ci siano le punizioni per chi non rispetta le regole. In questo mi sembra che ci sia molta sintonia con il ministro dell’ambiente”.

Firenze e Brunelleschi. In città i più grandi esperti di cupole del mondo

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Per la prima volta si terrà a Firenze un incontro per la tutela della cupola del Brunelleschi contro l’avanzamento delle lesioni. Sono attesi in città, per il prossimo 19 e 20 gennaio presso l’Opa – Centro Arte e Cultura, studiosi delle più grandi cupole del mondo, provenienti dal Vaticano, Londra, Parigi, Venezia, Istanbul e Giappone. Gli esperti si confronteranno per esaminare i dati relativi agli ultimi 60 anni di monitoraggio, messi a confronto con quelli delle più grandi cupole in muratura del mondo e di altre grandissime opere come Notre Dame di Parigi, la cattedrale di St Paul di Londra, la basilica di San Pietro in Vaticano, la basilica di San Marco a Venezia e Agia Sophia di Istanbul.

IL CONVEGNO. Lo scopo del convegno, il primo che presenta queste caratteristiche, è quello d valutare un confronto con altre esperienza internazionali. Per questa ragione sono stati riuniti a Firenze, per presentare le loro esperienze e per fornire il loro contributo al dibattito, i responsabili dei sistemi di monitoraggio delle piu’ grandi e importanti cupole in muratura del mondo e i responsabili dei controlli di altri monumenti, come la Cattedrale di Palma di Majorca, le chiese di San Marco e dei Frari a Venezia e la Torre di Pisa. Saranno presenti anche esperti giapponesi di tutela del patrimonio e sara’ presentato un esperimento, in corso a Parma, per il controllo della cerchiatura provvisoria della grande cupola della chiesa seicentesca detta ”della Madonna del Quartiere”.

I CONTROLLI. L’Opera di Santa Maria del Fiore, in accordo con la Soprintendenza ai Beni Architettonici di Firenze, ha organizzato per giovedi’ 19 e venerdi’ 20 gennaio presso l’Opa il convegno ”Il monitoraggio delle grandi fabbriche storiche”, che partira’ dalla cupola fiorentina, che presenta un sistema di lesioni in lentissima evoluzione. Per questo e’ controllata, dal 1952, con strumenti di tipo meccanico e, dal 1978, con un sistema elettronico installato dal Ministero dei Beni culturali, che puo’ essere considerato il piu’ accurato esistente ad oggi nel mondo su un complesso monumentale.

IL COMPORTAMENTO. Attraverso questo monitoraggio è stato possibile raccogliere dei dati che rivelano non solo il comportamento normale della cupola, ovvero il cosiddetto ”respiro” stagionale, ma anche la sua risposta ai vari eventi straordinari subiti in tale periodo, come, ad esempio, alcuni leggeri terremoti e la costruzione del ponteggio dal 1978 al 1996 che fu necessario per il restauro degli affreschi interni.

Fiorentina, dopo il disastro si corre ai ripari: è caccia alla punta

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UNA BRUTTA DOMENICA. La sconfitta (inaspettata) e la rabbia dei tifosi. E’ stata una brutta domenica, quella di ieri, per la Fiorentina. Battuta in casa dal Lecce, contestata da un pubblico che chiede che la rotta venga invertita, e al più presto. Dopo la positiva prova di Novara e la buona prestazione di Roma in Coppa Italia (nonostante la pesante sconfitta) sembrava che la squadra di Rossi fosse sulla buona strada, e che questo 2012 potesse riservare quelle soddisfazioni che da molto tempo (dall’era prandelliana) la squadra non regala ai tifosi.

LA CONTESTAZIONE. Il passo falso interno con il Lecce, invece, ha fatto rimettere tutto in discussione (giocatori, progetto, mercato, ecc…) e ha fatto esplodere il pubblico. E ora? Per prima cosa c’è da correre ai ripari sul mercato. Che resterà aperto fino a fine mese, ma non c’è tempo da perdere. In primo luogo in attacco, dove Gilardino non è ancora stato rimpiazzato.

CACCIA ALLA PUNTA. L’ultimo nome nuovo (ma in realtà si tratta di un ritorno di fiamma) e quello di Ramirez del Bologna. Giocatore di indiscusso talento, sarebbe lui il rinforzo ideale individuato da Rossi per la sua squadra. Non facilissimo però arrivare ad accaparrarselo, perché il Bologna chiede diversi soldi. C’è poi sempre la pista Amauri. Sfumata (o quasi) l’ipotesi Milan, l’attaccante della Juventus potrebbe arrivare a Firenze da un momento all’altro, non prima però di aver risolto alcune questioni con il club bianconero. Sempre in Italia, anche se più sottotraccia, resta l’ipotesi Zarate.

BEHRAMI. Ma, mentre si lavora per dare a Delio Rossi la punta di cui ha tanto bisogno, c’è da stare attenti sul fronte partenze. La Juventus, infatti, avrebbe messo gli occhi su Behrami.

Sindaci più amati, Renzi perde la corona. E scivola al 51° posto

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Dal primo al 51° posto. E’ un brutto scivolone quello del sindaco di Firenze Matteo Renzi nella classifica nazionale dei sindaci più amati. Lo scorso anno la Governace Poll del Sole 24 Ore, basata su un sondaggio condotto tra i cittadini, gli aveva assegnato la palma della vittoria con il 67% dei consensi. Renzi si ferma adesso al 53%: 14 punti in meno che valgono al sindaco rottamatore solo la 51° posizione in classifica. 

RENZI KO, ROSSI OK. Sul gradino più alto del podio svetta ora il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris dell’Idv, che incassa il consenso record del 70%. Al secondo posto si piazza Massimo Zedda, primo cittadino di Cagliari, con il 66% dei consensi. Ex aequo in terza posizione il sindaco di Bari, Michele Emiliano, e quello di Salerno, Vincenzo De Luca, entrambi con il 65% dei consensi. Tra i presidenti di Regione, tiene invece il governatore Enrico Rossi, che replica la seconda posizione dello scorso anno con il il 58% dei consensi (2 in meno rispetto al 2010), dietro solo al presidente del Veneto, Luca Zaia. 67° posizione, invece, per Andrea Barducci, nella classifica dei presidenti di Provincia. Il numero uno di Palazzo Medici Riccardi incassa il 53,5% dei consensi (2,5% in meno rispetto al 2010).

‘MI PAGANO PER GOVERNARE, NON PER CHIACCHIERARE’. Non si fa attendere la replica del sindaco Renzi. “Un anno fa – scrive sulla sua pagina Facebook – per il Sole24Ore avevo il 67% dei consensi, primo tra i sindaci. Io dissi: useremo questo patrimonio per fare le cose scomode di cui Firenze ha bisogno. Un anno dopo abbiamo pedonalizzato mezzo centro, stravolto San Lorenzo, intaccato la rendita, chiuso l’iter del termovalorizzatore, intaccato i privilegi di aziende pubbliche. Eccomi al 53% nei sondaggi”. Ma, continua il primo cittadino, “mi pagano per governare non per chiacchierare: ho preso degli impegni per Firenze e preferisco perdere consenso che perdere la faccia con la mia città. I cittadini, alla fine, valuteranno”.

Università, sospeso lo sciopero dei lavoratori delle portinerie

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Salta lo sciopero delle portinerie dei poli del Centro storico e delle Scienze sociali. Gli studenti fiorentini, da oggi, avrebbero potuto trovare sbarrate le porte della loro facoltà. Lo sciopero era stato proclamato lo scorso 13 gennaio e avrebbe interessato a rotazione alcune facoltà dell’ateneo fiorentino.

SENZA STIPENDIO. Fino a dicembre i portinai dell’università erano in forze alla Esi Plus di Roma e alla Sgs di Napoli. “Le due aziende – continua Tarchi – non hanno versato ai lavoratori le mensilità di novembre e dicembre e la tredicesima”. Lo stipendio di novembre è stato coperto dall’università, come prevede un decreto ministeriale. E adesso i lavoratori chiedono che l’ateneo faccia lo stesso anche per la mensilità successiva e la tredicesima. La durata dello sciopero, (adesso sospeso, ndr) un mese, è volutamente provocatoria. “Il 15 febbraio riceveremo il prossimo stipendio dalla nuova società che da inizio anno ha in appalto il servizio- aggiunge Tarchi – ma vorremmo sapere che fine faranno le paghe passate, sudate ma mai arrivate, che ci spettano di diritto”.

PORTA CHIUSA. La protesta avrebbe riguardato 65 portinai tra il polo universitario di Novoli e quello del centro storico. Era stato deciso di effettuare uno sciopero a macchia di leopardo, non tutti i giorni e non in tutte le facoltà: il luogo in cui le porte sarebbero rimaste chiuse, doveva essere deciso di mattina in mattina, per accentuare l’effetto sorpresa. “I dipendenti dell’università non possono per contratto – spiega Sergio Tarchi della Rsa, Filcams Cgil -. Al nostro posto l’ateneo potrebbe chiamare le guardie giurate, ma è sicuro che senza di noi i disagi saranno molti”. Ma a questo punto, tutti sui banchi.