martedì, 23 Settembre 2025
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No al razzismo tra canti e preghiere: migliaia al corteo

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Più di diecimila persone, tra italiani e stranieri, hanno preso parte alla manifestazione che si è tenuta a Firenze per dire no al razzismo, dopo l’omicidio dei due senegalesi.

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Dalla pancia della madre alla vita, una mostra sulla figlia

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Quando nasce un figlio, si sa, la prima cosa da fare è controllare che abbia tutto al posto giusto. Insomma, che sia un “capolavoro”.

LA MOSTRA. È così che si intitola la mostra di DashaVigori Oussova ed Elia Maucer: dal loro amore è appunto nata Sophia, sulla quale si incentra l’intera esposizione. Un allestimento che racconta la meraviglia e l’inquietudine dell’immaginarsi e del diventare genitori, autori e creatori di un essere umano. Il forte segno pittorico di entrambi, cresciuti nella scuola di Adriano Bimbi, diventa una chiave per guardare alla vita – tentando di fermarne gli istanti – nello splendore della sua novità. 

UN CAPOLAVORO VIVENTE. Le foto, i dipinti e i discorsi della madre raccontano quanto doloroso ma allo stesso tempo gioioso sia stato il parto. Come spiega DashaVigori: “Prima della gravidanza ho a lungo fotografato e disegnato, autoritratto il mio viso ed il mio corpo. Durante la gravidanza ho smesso soffermandomi più sull’ascolto di quello che accadeva dentro. Sofia appena nata assomigliava di più a suo padre ma dopo è divenuta la mia esatta copia – autoritratto elevato a potenza. Autoritratto in vesti di angelo. Sofia è il risultato dell’amore di due pittori. Il frutto della più sublime delle arti. Capolavoro vivente. Il parto è durato 30 ore, successivamente la mia vita è divenuta più organizzata, segreta, arcana. I boccioli nel mio sangue si sono schiusi e le rose sbucano dalla mia bocca”.

Pubblica su Fb la foto con un cinese diventato italiano: pioggia di insulti

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Aveva pubblicato una loro fotografia insieme sulla sua pagina facebook, per dare il benvenuto a un nuovo cittadino italiano.

REAZIONI. Ma l’idea del presidente del consiglio comunale di Prato Maurizio Bettazzi ha scatenato una serie di reazioni e commenti che fanno tornare a parlare di razzismo o comunque di difficoltà di integrazione e accoglienza di una comunità straniera in una città italiana, a poco tempo e a pochi chilometri di distanza dalla tragedia avvenuta martedì scorso a Firenze, quando due senegalesi erano stati uccisi e altri tre feriti da Gianluca Casseri.

LA FOTOGRAFIA. Sotto alla fotografia in cui Bettazzi dava la mano al nuovo cittadino italiano, il presidente del consiglio comunale pratese aveva commentato: “Atto di Giuramento per il conferimento della Cittadinanza Italiana ! Questa mattina presso gli uffici anagrafe e cittadinanza di Piazza S. Niccolò ho conferito la Cittadinanza Italiana a seguito di giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana ad un ex cittadino cinese. Benvenuto nella nostra comunità”. Un messaggio semplice, di benvenuto, che certamente Bettazzi non avrebbe immaginato che avesse potuto dar vita alla serie di commenti che sono seguiti.

I COMMENTI. Perchè il post di Bettazzi è stato commentato da diverse persone e nei modi più disparati. Da “non mi piace, non sarà mai Italiano”, a “che renda pubblica la denuncia dei redditi !!”, fino a insulti e frasi molto, molto peggiori (tanto da non poter essere riportate), offensive nei confronti del popolo cinese, come noto numerosissimo a Prato.

Lista nera neonazista, c’è anche Stella Targetti. La solidarietà di Rossi

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Una lista nera (definita la “lista dei delinquenti italiani”) con nomi noti della politica locale, della magistratura e della società civile: è quanto pubblicato in questi giorni sulle pagine italiane del forum neonazista di Stormfront. Nella lista figura anche il nome di Roberto Malini e l’organizzazione EveryOne, che Malini rappresenta assieme a Matteo Pegoraro e a Dario Picciau.

STORMFRONT. “Da anni Stormfront Italia diffonde ideologie antisemite, di natura razziale e di stampo neonazista, che contrastano con le convenzioni internazionali sui diritti umani e con la legge Mancino, oltre che con la nostra Costituzione. L’Italia è uno dei pochi Paesi europei a non avere ancora bandito il forum neonazista, come è invece accaduto in Germania e Francia; questo poiché il portale si appoggia su un server americano con sede a West Palm Beach, in Florida, e ogni operazione di natura giudiziaria, se avanzata dalle sole autorità italiane, diviene estremamente complessa, se non impossibile” spiegano gli attivisti di EveryOne. “Le nostre Procure non sono state in grado di identificare e perseguire gli utenti neonazisti di Stormfront Italia nemmeno quando a gennaio di quest’anno è stata diffusa la ‘lista degli ebrei italiani’, definiti vere e proprie ‘facce da cancellare’. Cogliamo l’occasione dei sanguinosi fatti di Firenze e della volontà della Procura della Repubblica del capoluogo toscano di indagare per apologia di reato gli utenti del web che hanno diffuso, in concomitanza con l’omicidio dei due ragazzi senegalesi, contenuti di istigazione alla violenza e all’odio razziale (ampiamente apparsi su Stormfront Italia), per invitare la rappresentanza USA in Italia a farsi portavoce presso il Governo degli Stati Uniti della necessità urgente di dichiarare fuorilegge il portale www.stormfront.org e il movimento a esso connesso in quanto contrari ai valori di civiltà, democrazia e libertà sanciti, tra tutte, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.

LA RICHIESTA. Il Gruppo EveryOne ha inviato un messaggio urgente al console USA a Firenze Sarah Morrison e all’Ambasciatore USA a Roma David Thorne in cui si chiede di agire affinché il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America si impegni, di concerto con l’UNAR e i Ministri dell’Interno, della Giustizia e degli Esteri italiani, per l’immediata chiusura del portale neonazista Stormfront e per l’individuazione di tutti gli utenti passibili di denuncia per reati contro la persona e contro la comunità. “E’ importante un’azione incrociata,” spiegano Malini, Pegoraro e Picciau, “mai impiegata in precedenza, atta a stroncare definitivamente rigurgiti di negazionismo, xenofobia, omofobia e nazifascismo che dovrebbero essere totalmente estranei alle culture di Paesi che si definiscono civili, e che invece sembrano essersi radicati grazie all’azione sconsiderata di veri delinquenti, che sognano una società di odio e persecuzione del diverso”.

LA SOLIDARIETA’ DI ROSSI.  “Vorrei dire che è un onore per la Toscana che la sua vicepresidente, Stella Targetti, sia nella lista nera di un sito razzista e neonazista. Vorrei dire che le accuse di volere più integrazione scolastica sono un premio per le nostre scelte politiche. Ma voglio anche dire che fatti come questo dimostrano come un clima di terrorismo razzista stia montando intorno a noi, e niente ha a che fare con la follia”. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta così la pubblicazione sul sito Stormfront di un elenco di politici, magistrati, giornalisti, religiosi definiti “delinquenti italiani” per la loro attività a favore dei diritti umani e civili degli immigrati. “Tutto questo va contrastato – prosegue Rossi -: con la forza della democrazia, della battaglia delle idee, ma anche con il rigore della legge. Ribadisco quello che ho detto alla manifestazione di sabato scorso per ricordare i due cittadini senegalesi assassinati a Firenze: bisogna impedire che l’ideologia razzista possa diffondersi sui siti, sui muri delle città, nelle attività e nelle parole di movimenti e associazioni e mi auguro che il governo intervenga rapidamente per affrontare questo grave problema. A Stella Targetti e a tutti coloro che sono nella lista di Stormfront – conclude il presidente – va la piena solidarietà mia e di tutti i toscani democratici”.

LA LISTA. Ecco tutti i nomi, aggiornati a oggi, della “lista nera” di Stormfront Italia:

don Ezio Segat

Stella Targetti, Vicepresidente della Regione Toscana

Domenico Galletta, giudice

Carlo Fontanazza, giudice

Avv. Salvatore Staiano

Emiliano Riba, avvocato dell’imam di Torino Khounati

Ilda Curti, assessore del Comune di Torino

don Fredo Olivero

Adriana Luciano, sociologa
Roberta Ricucci, sociologa

monsignor Cesare Nosiglia

Roberto Malini, co-presidente del Gruppo EveryOne

Gad Lerner, giornalista

Maurizio Costanzo, giornalista

Riccardo Pacifici, Presidente Comunità Ebraica di Roma

Adel Smith, Presidente dell’Unione Musulmani d’Italia

Avv. Giorgio Bisagna

I 3 giudici del Tribunale del Riesame di Palermo: Antonella Consiglio, Giuseppina Di Maida, Filippo Serio

Luca Gibillini, consigliere SEL del Comune di Milano

Mirko Mazzali, consigliere SEL del Comune di Milano

Anita Sonego, consigliera SEL del Comune di Milano

Flavio Zanonato, sindaco del Comune di Padova

Laura Longo, PM di Torino

Fuochi e fiamme per l’ultimo dell’anno: torna il Circo Nero / FOTO

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Per concludere il 2011 in bellezza, arriva la “Brigada de Fuego” del Circo Nero, che ha deciso di sfoggiare la grande passione per la musica e il divertimento a Livorno.

L’EVENTO. A farla da padrona saranno le passioni e i desideri, gli eccessi, il romanticismo, la decadenza, il sesso e l’erotismo, visioni oniriche, la stanchezza e l’eccitazione, la follia e la vergogna, il sorriso e la disperazione, le paure, i vizi, i dubbi e le debolezze. Il tutto sotto le luci dei riflettori di un tendone battuto dal vento e riscaldato dal calore di umanità varia e meravigliosa nella sua diversità, insieme a improbabili compagni di un breve viaggio che si consuma fino all’alba, come nei sogni. Una serata ardente, una notte interminabile dove far scatenare il Peter Pan che è in ognuno di noi.

Queste le foto della serata del 7 dicembre all’Obihall (di Carolina Natoli):

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QUANDO E DOVE. Dopo lo straordinario show del 7 dicembre all’Obihall di Firenze, per festeggiare al meglio il Capodanno 2012, “La Brigada de Fuego” del Circo Nero presenta: “De fin de Año… el Fuego” al Palasport di Livorno. Dalle 20.30 fino all’alba, Dj set e  performers provenienti da tutta Italia si esibiranno in varie discipline e scenografie di “fuoco”, con i costumi e i colori propri della “Brigada”, oltre a percussionisti strepitosi e molte sorprese. Il prezzo d’ingresso è di 33 euro solo per la serata, mentre per chi vuole anche la cena il prezzo è di 65 euro. Le prevendite sono disponibili in tutti i box office del circuito nazionale.

Sette minuti per fare una spesa da mille euro

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Fare la spesa in 7 minuti, e mettere nel carrello merce per mille euro.

CORSA CONTRO IL TEMPO. Avrà inizio alle 11 di giovedì 22 dicembre, al centro commerciale I Gigli, la corsa contro il tempo dei vincitori del concorso “Pesca la fortuna” (il concorso che si è tenuto lo scorso ottobre), che avranno 7 minuti di tempo per acquistare i prodotti che vorranno fino a un massimo di mille euro. La loro corsa contro il tempo sarà seguita da una troupe televisiva che documenterà la gara.

CONTROLLI. Il tutto sarà raccontato in diretta al pubblico presente in galleria, dalla “voce” ufficiale dell’iniziativa. L’intera mattinata si svolgerà sotto l’attento controllo di un funzionario della Camera di commercio di Firenze.

Rapinano la macelleria e chiudono il proprietario nella cella frigorifera

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Due ladri hanno chiuso nella cella frigorifera un commerciante. Dopo di che hanno rapinato la sua macelleria. Il furto è avvenuto ieri sera. 

IL FURTO. Un macellaio di 57 anni è stato chiuso da due ladri armati di pistola e a volto coperto, nella cella frigorifera della sua macelleria di Prato. I malviventi hanno poi derubato il commerciante portandosi via 300 euro in contanti, un telefonino e una mortadella. Una volta fuggiti, l’uomo è uscito dalla cella che si apriva anche dall’interno, e ha dato l’allarme alla polizia.

Anziana aggredita e immobilizzata dai ladri: si libera e scappa

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Protagonista di questa brutta avventura, una signora di 82 anni ma nonostante l’età riesce a liberarsi e scappa dai malviventi.

IL FURTO. Un’anziana signora di 82 anni sorprende due ladri intenti a smurare la cassaforte nella camera da letto della sua casa di Firenze. I ladri, aggrediscono e immobilizzano la donna afferrandola per le braccia, ma lei si è divincolata ed è riuscita a scappare per le scale. Le forti grida hanno allarmato i vicini che hanno immediatamente chiamato il 112.

IL BOTTINO. Nonostante sia stato lanciato l’allarme, i due malviventi sono riusciti a scappare portando comunque via un orologio ed una collana.

Dopo la strage, il rientro a casa.

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Si è tenuto questa mattina alle cappelle del commiato il rito funebre delle due vittime senegalesi Mor e Modou, uccise dal killer Gianluca Casseri. L’ultimo saluto da parte di amici e parenti, prima del rientro in Senegal. Leggi l’articolo.

Dopo la strage, il rientro a casa. Ultimo saluto per Mor e Modou / FOTO

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Un momento di commozione, ma sopratutto di riflessione. A dare l’ultimo saluto  ai due ambulanti senegalesi, Samb Modou e Diop Mor, uccisi in piazza Dalmazia a Firenze dal killer di estrema destra Gianluca Casseri, c’erano parenti e amici. Non erano in tanti. “Dobbiamo ringraziare l’Italia. Abbiamo sentito tanta solidarietà, e di questo siamo grati”, ha detto il vicepresidente della comunità senegalese, Assan Kebe.

LAVAGGIO DEI CORPI. Il rito funebre dell’abluzione è stato svolto dall’imam di Firenze Izzedin Elzir. Per l’islam la morte è considerata come un momento di passaggio alla vera vita, quella che non avrà mai fine e consentirà allo spirito di progredire. “ Il rito consiste – spiega l’imam- nel lavare con acqua e sapone i defunti, per togliere ogni impurità dai loro corpi. Dopodiché vengono avvolti in una stoffa bianca. A questo punto inizia la preghiera collettiva composta da quattro unità: la lettura di un passo del Corano, una preghiera per i profeti, una per i defunti e l’ultima per tutti i defunti”. La tradizione islamica infatti, richiede funerali molto semplici e rispettosi, rifiutando ogni forma di ostentazione.

RIMPATRIO DELLE SALME. L’arrivo delle salme a Dakar, in Senegal, è previsto intorno alle 1,00 della notte: i corpi sono partiti questa mattina da Firenze, poi – intorno alle 16,50 – decollerà da Bologna il volo per Marrakech. In seguito le salme saranno trasportate a Dakar.

 

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AMICI E PARENTI AVVOLTI DAL DOLORE. Al funerale, oltre ad alcuni amici, c’erano i fratelli della vittime, Aly Diop e Dieneidy Samb, che non hanno rilasciato nessun commento. A parlare erano i loro occhi, pieni di dolore e tristezza. Un’intera comunità colpita dalla furia razzista di un uomo, che di quelle persone ha visto solo il colore della pelle, ma “questo non è stato solo un attacco alla comunità senegalese, è stato un attacco a tutta la civiltà italiana. Dobbiamo essere uniti”, ha concluso l’imam.

MANIFESTAZIONI IN SENEGAL. Come riferisce Mbacke Mbodji, uno dei rappresentanti della comunità senegalese: “anche nel nostro paese sono state fatte delle manifestazioni, molto più piccole rispetto a quelle di Firenze. È  bastato un gesto. Quello di una giovane ragazza italiana, in vacanza, che nella piazza d’indipendenza ha chiesto scusa a tutti”.

No al razzismo tra canti e preghiere: migliaia al corteo / FOTO – VIDEO