mercoledì, 1 Ottobre 2025
Home Blog Pagina 2242

Incendi boschivi: ecco i numeri

0

Le condizioni meteorologiche che si sono presentate nel 2011 hanno reso il territorio toscano molto più vulnerabile agli incendi boschivi rispetto all’anno precedente, nel quale si erano verificate condizioni sfavorevoli alla propagazione del fuoco. I dati statistici, relativi al periodo che va dal 1 gennaio al 31 ottobre, vedono la provincia di Firenze in testa alla classifica del numero degli incendi (117), seguita da Pisa con 107 incendi, Lucca con 93 e Arezzo con 91.

I DATI. Il comandante per la Toscana del corpo forestale dello stato, Donato Monaco e l’assessore regionale dell’agricoltura, Gianni Salvadori, illustrano il bilancio della campagna antincendi   boschivi 2011. Complessivamente in Toscana dall’inizio dell’anno al 31 ottobre si sono verificati 615 incendi boschivi e 783 di vegetazione d’altro tipo, con una superficie boscata percorsa di 747 ettari, ai quali vanno aggiunti 296 ettari non boscati e 377 ettari di vegetazione d’altro tipo. Nelle province di Lucca e di Massa Carrara nel primo quadrimestre si sono registrati rispettivamente 27 e 34 incendi boschivi, che salgono a 37 e 36 considerando il primo semestre.

STAGIONI ANOMALE. La primavera, seguita a un inverno non molto nevoso, è stata povera di piogge e questo ha favorito la ripresa del fenomeno degli incendi pastorali, che nel 2010 era quasi scomparso. L’estate ha avuto un andamento anomalo, con giugno piovoso e una sola e breve ondata di calore intorno alla metà di luglio; la seconda parte dell’estate si è invece rivelata anomalmente torrida e secca. L’avvio della stagione di massimo rischio è stato perciò ritardato rispetto all’entrata del sole nel segno zodiacale del leone, tradizionale apice dell’estate.

INCENDI COLPOSI. Molto spesso però l’incendio è causato da persone alle quali sfugge il controllo del fuoco, spesso vengono trovate dai soccorritori intenti a spegnerlo; nei casi più tragici viene trovato il cadavere della persona che aveva acceso il fuoco e che è deceduta per asfissia a causa del fumo o perché investita dalle fiamme. Alcuni incendi sono causati dall’impiego di macchine agricole o dal transito di veicoli che generano fiamme o scintille; i danni prodotti possono essere ingenti.

Uccide la madre e si butta da un viadotto

0

Omicidio-suicidio. E’ questa l’ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti, dopo il suicidio di un uomo di 63 anni, che questa mattina si è buttato da un viadotto dell’A1, in provincia di Firenze.

INDAGINI. Nella sua abitazione, a Scandicci, i carabinieri hanno poi scoperto il cadavere dell’anziana madre. Accanto al corpo della donna, 90 anni, sarebbe stata rinvenuta una lettera. Sul fatto la procura di Firenze ha aperto un’ichiesta.

Lunigiana, domani il passaggio al digitale. E scatta ”l’allarme” antennisti

0

Passaggio al digitale, anche la Lunigiana si prepara.

LUNIGIANA. Dopo l’alluvione e il perdurare dei gravi disagi causati dal maltempo, il Ministero dello sviluppo economico ha sospeso anche per oggi il passaggio alla televisione digitale nei territori della Lunigiana. “Le operazioni di transizione sono rinviate a data che sarà comunicata a breve, presumibilmente già nelle prossime ore”: è quanto comunicano la Sala operativa di Regione Toscana e Uncem Toscana. Si presume – continua la nota – che per i 13 comuni della Lunigiana che dovevano già essere passati al digitale le operazioni possano essere effettuate già domani, accorpando tutte le amministrazioni comunali per cui il switch-off era previsto nelle date comprese tra il 4 e l’8 novembre. Aulla resterà ancora “isola analogica” fino al termine dell’emergenza.

ANTENNISTI. E questi sono giorni di lavoro straordinario per gli antennisti. Un “apparato di ricezione” (antenna) non ottimale comporta il ricorso all’intervento di un antennista. A tale proposito la Regione Toscana ha stipulato accordi con le associazioni di categoria dei tecnici antennisti che hanno portato alla definizione di un “codice etico antennisti” da rispettare ed il riferimento ad elenchi di imprese qualificate cui potersi rivolgere. La verifica delle antenne esistenti può comportare l’effettuazione di lavori in altezza con conseguente rischio di caduta dall’alto.

RACCOMANDAZIONI. Alcune “dritte” in merito arrivano dalla Asl 11 di Empoli, che raccomanda a tutti i proprietari di immobili e amministratori di condominio “di verificare, al momento dell’affidamento dei lavori, l’idoneità della ditta a svolgere tale specifico intervento. In caso di affidamento dei lavori ad artigiani/lavoratori autonomi si dovrà verificare la disponibilità di idonei dispositivi di protezione individuale contro la caduta dall’alto, oltre alla regolare iscrizione alla Camera di Commercio e la regolarità contributiva attraverso l’acquisizione del DURC. In caso di affidamento dei lavori ad impresa con dipendenti dovrà essere presa visione del documento di valutazione dei rischi effettuato dal titolare/datore di lavoro per lo specifico tipo di intervento”.

RISCHI. “Ricordiamo – continua l’Asl – l’obbligo di informare gli antennisti sui possibili rischi specifici presenti nei locali dove si interviene (accessi non sicuri, presenza di solai o parti di essi non calpestabili, presenza di lucernari sul solaio…). Le imprese ed i lavoratori autonomi devono effettuare in ogni singolo caso un’attenta valutazione del rischio di caduta dall’alto prendendo considerazione in particolare il tipo di solaio sul quale si interviene (alcuni materiali come ad esempio coperture in eternit non resistono al peso della persona) e l’altezza da terra in modo da adottare di volta in volta il tipo di protezione più adeguata. Inoltre, per i nuovi edifici o per quelli di recente ristrutturazione, deve essere messo a disposizione dell’antennista il fascicolo tecnico della copertura dello stesso edificio attraverso il quale verificare gli accessi e i sistemi di ancoraggio installati da  utilizzare per lavorare in sicurezza”.

Approfondisci la notizia: Digitale terrestre: lo speciale per non ”rimanere al buio”

Paura in Curia: la ricostruzione dell’agguato a Betori

0

L’intrusione all’interno dell’arcivescovado,  le minacce a Don Brogi, lo sparo e l’aggressione a Betori.

IL FATTO. Ora dopo ora prende sempre più forma la ricostruzione di quanto avvenuto venerdì sera a Firenze. Gli inquirenti hanno sentito nuovamente l’arcivescovo Giuseppe Betori e il suo segretario don Paolo Brogi, rimasto ferito nell’agguato e ora ricoverato in ospedale in condizioni stabili. Emergono così nuovi particolari.

L’INTRUSIONE. L’aggressore, un uomo sulla settantina, barba bianca incolta e aspetto da clochard, è penetrato nel cortile dell’arcivescovado, a due passi da piazza Duomo, dopo l’arrivo dell’auto con a bordo i due religiosi. Una volta sceso dalla vettura don Brogi si è accorto dell’intruso, che chiedeva di parlare con Betori, e si è diretto verso lo sconosciuto.

LO SPARO. A quel punto l’uomo ha estratto la pistola e ha sparato un colpo. Don Brogi non ha visto l’arma, ma solo il movimento del braccio, e ha sentito il rumore dello sparo, senza accorgersi di essere stato colpito. Poi, d’istinto, si è allontanato per chiamare la polizia. “Stai qui o sparo al vescovo” ha gridato l’aggressore, che si è avvicinato al vescovo, lo ha afferrato per un braccio, lo ha trascinato per qualche metro, puntando l’arma prima a un fianco e poi alla testa di Betori.

MOMENTI DI PAURA. L’arcivescovo ha sentito un rumore metallico, forse dovuto allo scarrellamento della pistola. L’aggressore, in un italiano senza accenti, diceva “Tu non devi dire…tu non devi fare..”, poi è rimasto muto quando il religioso gli ha risposto: “Parla, dimmi”. Il portone automatico ha cominciato a chiudersi e, probabilmente, temendo di rimanere chiuso dentro, l’uomo è fuggito, facendo perdere le proprie tracce.

La proposta anti-crisi: ”I politici si comprino il debito”

0

Operazione salva-debito. Prima un imprenditore toscano ha acquistato una pagina sul Corriere della Sera per invitare gli italiani a ”comprarsi” il debito italiano, poi la proposta di un consigliere regionale: rinunciare a un mese di indennità per acquistare i titoli di Stato del nostro Paese.

NO INDENNITA’, SI’ AI TITOLI DI STATO. E’ Dario Locci, presidente del Gruppo Misto in Consiglio regionale, a lanciare l’idea di investire l’indennità del mese di novembre (che i politici ricevono per il loro posto nel ”parlamentino” toscano) per acquistare i buoni del tesoro, lo strumento con cui lo Stato “fa cassa” per trovare fondi da investire.

COMPRIAMOCI IL DEBITO. La proposta arriva dopo l’appello di Giuliano Melani, imprenditore toscano che lo scorso 4 novembre ha comprato una pagina sul Corriere per invitare i cittadini a sottoscrivere titoli del debito pubblico italiano per sostenere il Paese. Secondo Melani, considerato l’attuale ammontare del debito (pari a circa 1.900 miliardi di euro), basterebbe che ogni cittadino si sobbarcasse 4.500 euro di titoli di Stato per 7/8 anni per riportare tutto il debito in mani italiane.

GIORNATA DEL DEBITO. “L’appello del signor Melani – spiega Locci – ha già mobilitato migliaia di italiani, a partire dai privati cittadini fino agli istituti di credito, alcuni dei quali hanno già dato la propria disponibilità ad azzerare i costi dell’operazione di vendita dei titoli di Stato alle famiglie, in caso venisse istituita una ‘giornata del debito’. La politica – continua il consigliere regionale – si è mossa tardi come al solito e non è ancora riuscita a dare una risposta concreta ed unitaria a questa iniziativa”.

DALLA TOSCANA. Ecco perché a dare il buon esempio potrebbero essere i consiglieri regionali toscani, “che già si sono distinti per il contenimento delle spese e degli stessi emolumenti”, chiarisce Locci. “Pertanto ho depositato una proposta di risoluzione affinché già l’indennità di novembre possa essere corrisposta direttamente in titoli di Stato. Un’operazione concreta, in un momento in cui davvero nessuno può più permettersi di tirarsi indietro e nascondere la testa sotto la sabbia”.

L’economia va giù: 

La crisi ”in soldoni”: cosa sta succedendo?

Bund, spread e default: il dizionario della crisi

Via Romana, auto (e specchietti) nel mirino

0

Vandali in azione in Oltrarno.

VIA ROMANA. E’ successo in via Romana, dove gli automobilisti che avevano lasciato il proprio mezzo parcheggiato lungo la strada nel fine settimana hanno trovato una brutta sorpresa.

VANDALI IN AZIONE. Molte auto, infatti, avevano gli specchietti rotti o sradicati (nella foto una delle auto danneggiate). Un’opera di vandalismo che, secondo alcuni residenti della zona, sarebbe da imputare a un gruppo di giovani in vena di bravate che, tra sabato e domenica, si è fatto “notare” nella zona.

Aggredito il figlio di Razzanelli, la Lega Nord: ”Firenze come il Bronx”

0

Firenze come il Brox, così vedono la città i due consiglieri del Carroccio in Palazzo Panciatichi Antonio Gambetta Vianna e Gian Luca Lazzeri dopo l’aggressione del figlio di Mario Razzanelli. E attaccano: ” Renzi deve pensare a fare il sindaco invece di rottamare i vecchi politici”.

L’ AGGRESSIONE. Il gruppo regionale della Lega Nord ha espresso piena solidarietà a Giulio Razzanelli, figlio del capogruppo leghista in Palazzo Vecchio, Mario, per l’aggressione subita sabato sera all’uscita di un pub alla loggia del Porcellino. Ad aggredirlo sarebbero stati quattro persone di origine albanese “palesemente gonfi di alcol” come hanno detto in una nota i due consiglieri Vienna e Lazzeri. Una situazione che ha provocato l’indignazione del gruppo Lega Nord nei confronti del sindaco Renzi: ” Tutte le sere – si legge in una nota – ci sono aggressioni, scazzottate o accoltellamenti in pieno centro storico e in varie zone si spaccia, come per esempio in Santa Croce. Renzi deve pensare a fare il sindaco invece di rottamare i vecchi politici”.

PIU’ SICUREZZA. “Il centro di Firenze sembra diventato il Bronx – continua il comuncato –  Renzi, invece di proseguire la propria personale politica narcisista delle convention alla Leopolda e delle costanti apparizioni in televisione, dovrebbe preoccuparsi di rendere più sicuro il centro del capoluogo toscano”.

 

Nubifragio e alluvioni all’Elba, un morto e cinque feriti

0

Anche l’isola d’Elba è flagellata dal maltempo, che sta mettendo in ginocchio l’Italia e che ha già causato vittime in diverse città.

IL BILANCIO. Il bilancio provvisorio del nubifragio che si è abbattutto  sull’Isola d’Elba e che ha allagato Marina Campo nelle prime ore di stamattina, in seguito all’esondazione del fosso degli Alzi, è di un morto e cinque feriti (di cui uno grave). La vittima è una donna di 81 anni, con difficoltà di deambulazione, probabilmente caduta nella propria abitazione, al piano terra, invasa dall’acqua. Dei cinque feriti, tutti trasportati con l’elisoccorso Pegaso all’ospedale di Portoferraio, uno è particolarmente grave. Si tratta di un’altra donna, anche lei anziana, colpita da ictus. Gli altri quattro feriti hanno riportato contusioni varie in seguito a cadute e non sono gravi. Uno di questi, per precauzione, è stato trasferito all’ospedale di Livorno in quanto ha ingerito acqua.

SOCCORSI. Attualmente  Marina di Campo è completamente allagata e varie squadre della Protezione Civile regionale sono al lavoro per soccorrere persone in difficoltà. Altro personale è in questo momento in viaggio da varie zone della Toscana, anche se i collegamenti sono abbastanza difficoltosi anche perhè è ripreso a piovere con una certa intensità. Il ponte delle Caviere, in località Colle Palombaia a San Piero è crollato. Altri smottamenti e frane stanno creando grosse difficoltà alla circolazione sulle strade del quadrante occidentale dell’isola.

UNITA’ DI CRISI. Alle 16 è prevista una riunione dell’Unità di Crisi in località La Pila, dove sono attesi rappresentanti della Protezione Civile regionale, sindaci ed il presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà. La Sala Operativa Unificata della Protezione Civile regionale ha nel frattempo emesso un avviso per allerta meteo di livello moderato, con validità dalle ore 18 di stasera fino alle 17 di domani, per forti piogge, vento e mareggiate relativamente a tutta l’area sud della Toscana (bacini del Cornia, Bruna e Albegna) e le isole dell’Arcipelago.

SCUOLE CHIUSE. Campo nell’Elba, un paese di circa cinquemila abitanti, è isolato dalle prime ore di questa mattina a causa dell’esondazione del fosso degli Alzi. Un fiume d’acqua, detriti e fango ha invaso strade, locali e case. A Marciana le scuole sono state chiuse, e numerose frane sono segnalate nel versante nord-ovest dell’isola. Per far arrivare i soccorsi, una nave diretta da Piombino a Portoferraio ha ritardato la partenza, per permettere ai vigili del fuoco di imbarcarsi e raggiungere così l’isola.

MISERICORDIE IN AZIONE. Sono già sbarcate all’isola d’Elba le prime squadre delle Misericordie toscane, in soccorso alle zone colpite dalla bomba d’acqua di stamani. I primi ad arrivare sono stati dieci volontari del coordinamento provinciale livornese delle Misericordie, con idrovore, mezzi 4×4 e attrezzature specifiche. Un secondo contingente, della Misericordia di Pisa e del coordinamento della Versilia, partirà in traghetto alle 18 da Piombino con 6 idrovore e 6 punti luce. Sull’isola d’Elba esistono 5 Confraternite di Misericordia (Portoferraio, Porto Azzurro, Rio Marina, Cavo e Pomonte) attive da subito nel fronteggiare il maltempo. A guidare l’unità di crisi delle Misericordie sull’isola è il governatore della Misericordia di Portoferraio, Simone Melani.

PROTEZIONE CIVILE. Una squadra della provincia di Firenze è partita per l’Elba. E’ composta da quattro tecnici del Servizio Protezione Civile della Provincia di Firenze oltre al responsabile Paolo Masetti, che avrà il compito di coordinare la squadra ed avviare un raccordo operativo con l’Unità di Crisi che si è insediata nei pressi dell’evento. Il personale è partito con una vettura, due mezzi fuoristrada, un furgone allestito con attrezzatura manuale ed officina, un camion con gru, un idrovora da 12000 lt/min, una torre faro carrellata e un gruppo elettrogeno di 16 Kw.

La vacanza? Per una settimana si baratta

0

Dal 14 al 20 novembre torna, in tutti i bed and breakfast d’Italia affiliati al portale www.bed-and-breakfast.it, la settimana del baratto.

COME FUNZIONA. Tutte le strutture “venderanno” il soggiorno in cambio di beni o servizi, così da svincolare gli ospiti dal valore del denaro per esaltare quello dell’umanità. Un motivo in più, spiegano gli organizzatori, per combattere la crisi e per conoscere nuove realtà. Se poi mancano le idee su cosa barattare, l’aiuto arriva dalla “lista dei desideri”. 

LA SETTIMANA DEL BARATTO… Si tratta di un’iniziativa arrivata ormai alla sua terza edizione, che quest’anno si svolgerà dal 14 al 20 novembre in tutta Italia. Molti i viaggiatori e le strutture che vi aderiscono, perchè permette ai primi di risparmiare e garantisce invece alle strutture affiliate di migliorare il proprio locale, con ristrutturazioni o altro. Sul sito dedicato è possibile trovare regione per regione tutti i bed and breakfast che aderiscono all’iniziativa.

…E L’ANNO. Ci sono poi oltre trecento B&B che, come i “pionieri” del B&B Villacolle di Bosa in Sardegna, stanno scegliendo di praticare la formula “camera con baratto” tutto l’anno o anche in altri periodi. Complice la crisi.

LISTA DEI DESIDERI. Per chi non ha la più pallida idea di che cosa scambiare, ma ha voglia di fare un viaggio risparmiando, basta cercare  nella “lista dei desideri”, una sorta di “mercato virtuale” dove si incontrano la domanda e l’offerta e dove si possono trovare alcune idee sia per quanto riguarda i beni che per quanto concerne i servizi da offrire.

DUE ESEMPI. Il Reporter.it ha intervistato alcuni proprietari di B&B a Firenze. L’Oltrarno Appartament aderisce a questa iniziativa per il terzo anno, e la proprietaria si dichiara soddisfatta. “E’ un modo divertente per conoscere persone e scambiare oggetti. L’anno scorso – racconta – un fabbro in cambio del soggiorno ci ha rifatto la grata della finestra”. Il B&B Ammirato ha deciso invece di scambiare il soggiorno con i prodotti alimentari tipici delle zone del cliente. “Un modo per conoscere le usanze e i costumi di altre località”, ha affermato il proprietario.

Incide il suo nome sulla statua di dante: denunciato

0

Un minorenne è stato sorpreso dai carabinieri mentre con una moneta raschiava il basamento in marmo della statua in piazza Santa Croce.