venerdì, 3 Ottobre 2025
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L’imbucata al ”Big bang”: sul palco durante il discorso di Renzi

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Niente di più semplice. Nel clou del discorso conclusivo di Matteo Renzi, è partita come un treno, è salita sul palco e si è messa a sedere sul divano alle spalle del ”rottamatore”. Leggi l’articolo

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Il finale del Big bang: 100 punti per l’Italia

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Ed ecco il gran finale del ”Big bang”: l’atteso discorso di Renzi. Per quasi cinquanta minuti il sindaco di Firenze ha illustrato la sua idea di Partito Democratico, lanciando il progetto del wiki-Pd. Leggi l’articolo

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Il finale del Big bang: Renzi sul palco / VIDEO

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Ed ecco il gran finale del ”Big bang”: l’atteso discorso di Renzi. Il sindaco di Firenze ha illustrato la sua idea di Partito Democratico, lanciando il progetto del wiki-Pd: cento proposte per l’Italia su cui dibattere nei prossimi tre mesi, anche tramite una piattaforma internet aperta a tutti. Nessuna candidatura alle primarie, ma un progetto lungo novanta giorni.

L’ULTIMA LEOPOLDA. Il prossimo anno una Leopolda tre non ci sarà, ha assicurato dal palco Renzi. “Se vogliamo continuare a essere parte dell’acquario, in questi in tre mesi parleremo soltanto di chi deve candidarsi – ha detto – se invece vogliamo ridare onore, fiducia e prestigio alle istituzioni, nei prossimi tre mesi porteremo avanti le proposte grazie alle quali l’Italia tornerà ad essere una superpotenza culturale, la patria della bellezza e non la casa delle volgarità”.

I BRONTOSAURI. Non sono mancate le stoccate ai vertici del partito. “La nuova storia del Pd non possono scriverla i reduci ma i pionieri – ha affermato – è evidente che c’è un problema con le vecchie liturgie dei partiti. Non è possibile che cambino tutte le volte i simboli e rimangano sempre le stesse facce alla guida del paese. Non funziona così per noi: i partiti rimangono, mentre i leader cambiano”.

PRIMARIE. Per Renzi l’unica via percorribile è quindi quella delle primarie di partito, che “non sono solo un modo per selezionare in modo diverso la classe dirigente, sono un ribaltamento. Gli elettori scelgono e non con il casting”. Dopo il discorso e il bagno di folla, Renzi ha parlato con i giornalisti tornando a dire che non “scapperà da Firenze”.

I NUMERI DEL BIG BANG. In tre giorni dalla Leopolda sono passate oltre 10mila persone. Più di mezzo milione di contatti sul web (per seguire in streaming la convention), 323 i giornalisti accreditati, 20mila gli euro raccolti durante la manifestazione, per la campagna di auto-finanziamento, fortemente voluta da Renzi.

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 E le bronto-magliette vanno a ruba

Miha respira, Genoa battuto

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Mihajlovic si giocava il futuro sulla panchina viola contro il Genoa. Anche se la proprietà aveva ripetutamente confermato il tecnico, in città tutti attendevano la sfida col Genoa perché, dopo la sconfitta di martedì contro la Juventus, la panchina del tecnico serbo era traballante. Il gol di Lazzari rimanda ogni drastica decisione anche se la contestazione alla guida tecnica della Fiorentina è continuata.

PRIMO TEMPO. Mihajlovic cambia tutto e schiera un 4-4-2 con Gilardino dall’inizio. Fuori Cerci e Vargas e dentro Lazzari e Romulo, Kharja invece sostituisce lo squalificato Behrami. I primi 45 minuti sono tutti di marca viola. Basta dire che la Fiorentina batte nove calci d’angolo mentre il Genoa non ne conquista uno. Il primo ad impegnare l’ex Frey è Montolivo con un destro dalla distanza. Romulo crossa al 21’ ma Mesto anticipa Gilardino. Il Genoa si vede al 29’ con Palacio che da buona posizione si vede respingere il tiro da Boruc. Al 39’ la Fiorentina passa in vantaggio con Lazzari dopo una splendida azione di contropiede orchestrata da una triangolazione Kharja-Jovetic-Pasqual e finalizzata dall’ex cagliaritano.

SECONDO TEMPO. Malesani corre ai ripari mandando Jorquera al posto di Kucka. I ritmi sono più lenti ed i viola cercano di controllare il risultato. Al 58’ Jovetic si rende pericoloso di testa sugli sviluppi di un corner. Al 61’ Palacio avrebbe una buona occasione in contropiede ma si fa recuperare dal Pasqual. Al 70’ ancora Palacio sbaglia lo stop a pochi metri. Al 78’ la Fiorentina sfiora il raddoppio con Natali che sugli sviluppi di un angolo colpisce il palo. Il Genoa cerca il pareggio negli ultimi minuti con Pratto, Jorquera e Constant ma la Fiorentina riesce a mantenere il gol di vantaggio.

A fine gara Malesani acclamato dalla curva Fiesole, Mihajlovic ancora una volta contestato. Il tecnico è chiaro nel commento: “Attorno alla squadra c’è poca serenità e molto scetticismo, ma i ragazzi hanno dimostrato di essere un gruppo unito e con un’idea di gioco. In classifica siamo a soli due punti dall’Europa. Abbiamo avuto delle assenze importanti in questo inizio di campionato – aggiunge Mihajlovic – ma nonostante questo, abbiamo sempre giocato bene esclusa la partita contro l’Udinese e il primo tempo contro la Juventus. Siamo stati sfortunati fino ad ora, e potevamo avere qualche punto in più in classifica. Mi dispiace per i ragazzi perché sono rimasti tutti male per i fischi arrivati nonostante la vittoria, ma è diritto del tifoso farlo dal momento che paga per assistere alla gara. Se i tifosi devono fischiare qualcuno e meglio che questo sia io”.

L’imbucata al ”Big bang”: sale sul palco durante il discorso di Renzi / VIDEO

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Niente di più semplice. Nel clou del discorso conclusivo di Matteo Renzi, è partita come un treno, è passata sotto il naso della sicurezza, è salita sul palco e si è messa a sedere sul divano alle spalle del ”rottamatore”, come se niente fosse, lasciando di stucco gli organizzatori e il pubblico, che ha iniziato a chiedersi: “Sarà forse la signora di rosa vestita, la sorpresa finale del Big bang?” .

INTRUSA. Protagonista del fuori programma, una delle supporter di Matteo Renzi che si è intrufolata sul palco proprio mentre il sindaco di Firenze era nel pieno del suo discorso. Solo dopo qualche minuto il ”rottamatore” si è accorto dell’intrusa, esclamando: “Signora, ma che la ci fa qui?”. La donna ha risposto, visibilmente emozionata: “La Maremma ha bisogno del suo aiuto”.

LO SCAMBIO DI BATTUTE. “La Maremma la si sente anche dopo” ha replicato Renzi, un po’ spiazzato dall’ospite inattesa. Poi ha ammesso: “Mi è presa un po’ di paura”. La signora è stata fatta scendere dal palco, ma non si è data per vinta, ribadendo, una volta in platea: “ho bisogno di lei”.

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Renzi chiude il ”Big bang”: ”non scappo da Firenze, no al ghe pensi mi” / VIDEO

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Bagno di folla per Matteo Renzi che ha chiuso la tre giorni della Leopolda, con un intervento durato oltre 40 minuti. Nessuna candidatura alle primarie, “non scappo da Firenze, candidiamo le idee”. Oltre 10mila le persone passate in questi giorni dal ”Big bang”.

RESTO A FIRENZE. “Il mio rapporto con Firenze è chiaro e trasparente –ha detto Renzi in conferenza stampa – noi non si scappa da Firenze. Non c’è dicotomia tra Firenze e il livello nazionale. Finché Firenze non tornerà ad essere un granducato (cosa che mi sembra alquanto ardita) da Firenze si continuerà a dare una mano al paese, come nel passato dal paese si è dato una mano a Firenze”.

WIKI-PD. “A candidarsi saranno le idee”, ha spiegato poi Renzi: da oggi parte il progetto del wiki-Pd, raccogliere nei prossimi mesi le proposte per il Partito Democratico del futuro, tramite una piattaforma aperta a tutti. “E’ finito il tempo del ‘ghe pensi mi’, ora è tempo del ‘tocca a te'”, ha detto prima dal palco, poi di fronte ai giornalisti, il sindaco di Firenze. Da questa sera saranno online le 100 proposte per l’Italia, frutto del lavoro della Leopolda-bis. Da qui partirà la discussione.

NESSUNA GIOVANE MARMOTTA. “La Leopolda non è stata il raduno delle giovani marmotte – ha proseguito – non è stata la candidatura del Renzi che doveva scegliersi la scenografia, ma è stata una cosa diversa. Per i prossimi tre mesi, aspettando di capire come va a finire questo governo, vi stupiremo parlando e litigando sui problemi concreti. Io non chiedo al Pd di litigare meno, chiedo di litigare meglio, sui contenuti, non sulle facce, sugli asini e sui pregiudizi”.

GUARDA IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA.

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PRIMARIE AVANTI TUTTA. Renzi è tornato a chiedere a gran voce le primarie all’interno del Pd. “Il candidato del Pd deve essere scelto dalle persone e non da un gruppo dirigente, tramite le primarie – ha detto – se il centrosinistra non vincerà le prossime elezioni ci daranno il premio Nobel: saremmo da trattamento sanitario obbligatorio”.

LIMITE TEMPORALE. E poi è tornato sulla questione dei “brontosauri” della politica. “La nuova storia del Pd non possono scriverla i reduci ma i pionieri – ha detto – la nuova generazione di politici che verrà è come lo yogurt deve avere una data di scadenza. Questo vale anche per la nostra generazione. Non è più possibile considerare la politica come un mestiere per sempre, e quindi si deve rinunciare ad un modello di partito in cui quando il politico perde, trova posto in una municipalizzata”.

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Oggi la fine del “Big bang” / VIDEO

Rossi al ”Big bang”? No, ”Oggi mi sposo’

Da Trieste in giù: Renzi conquista le prime pagine dei quotidiani

Inizia il Big Bang di Renzi: in centinaia alla Leopolda / FOTO

Civati spiazza tutti e va al Big Bang, Renzi ”E’ il benvenuto” / VIDEO

Da Trieste in giù: Renzi conquista le prime pagine dei quotidiani

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Dai colossi dell’informazione, ai quotidiani regionali di mezza Italia. Le parole di Matteo Renzi, pronunciate davanti al popolo della Leopolda, sono rimbalzate questa mattina sui quotidiani del Belpaese, in molti – come Repubblica e Corriere della Sera, puntano l’attenzione sul serrato scambio di battute tra Bersani e Renzi, altri – ad esempio Liberazione – sono critici verso le parole del “rottamatore”.

CARTA STAMPATA. Il Corriere titola in prima pagina “Renzi assalto a Bersani: nel Pd si è aperta la sfida”. Repubblica si sofferma invece sul botta e risposta tra Firenze e Napoli: “Bersani a Renzi: basta calci. Lui replica: non sono un asino”. Argomento che torna anche sulle prime pagine de La Stampa, Sole 24 ore, GiornaleUnità.

VOCI FUORI DAL CORO. Molto critica Liberazione che in prima pagina riporta una grande foto del sindaco di Firenze,titolando “Ecco l’uomo che la destra ci invidia”, prendendo in prestito lo slogan comparso durante alcuni cortei fiorentini (“Il sindaco che la destra ci invidia”). Singolare anche il titolo al vetriolo di Libero, che riserva al “rottamatore” un box in taglio basso “Sopravvalutato: Renzi il Jalisse della sinistra”.

Rossi al ”Big bang”? No, ”Oggi mi sposo”

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L’ipotesi di una possibile visita di Enrico Rossi al ”Big bang” di Renzi era circolata nelle scorse ore, ma – tra visite nelle zone alluvionate della Lunigiana e impegni personali – il governatore, alla Leopolda, non si vedrà.

FIORI D’ARANCIO. L’annuncio, che ha spiazzato un po’ tutti, è arrivato questa mattina via Facebook. ”Oggi faccio una cosa importante: mi sposo con Laura”, ha scritto Rossi sul celebre social network. Il presidente della Regione convola oggi a nozze con la compagna Laura Benedetto. A unirli sarà Franco Ceccuzzi, sindaco di Siena, città dove si svolge la cerimonia.

LA POLITICA SI TINGE DI ROSA. La scorsa estate Laura Benedetto lasciò i vertici della Asl di Siena per “motivi “personali e professionali” e per eliminare ogni dubbio su un eventuale conflitto di interessi. Una mossa che fece pensare a un avvicinarsi delle nozze.

NIENTE VISITA AL “NEMICO” RENZI. Rossi, da sempre su posizioni diverse rispetto al sindaco di Firenze, non passerà quindi dalla convention dei rottamatori, come invece si era ipotizzato in un primo momento. Ieri il presidente della Regione è di nuovo tornato ad Aulla, duramente colpita dall’alluvione: “Torno su perché per me questa è una priorità – aveva scritto su Facebook – il lavoro lo abbiamo impostato, tecnici e volontari sono al lavoro, ma voglio essere certo che tutto proceda come stabilito”.

Il secondo giorno del “Big bang”

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Si è conclusa la seconda giornata del Big Bang alla Leopolda. Renzi protagonista di un botta e risposta con Vendola. Domenica si chiude. Leggi l’articolo

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Oggi la fine del “Big bang” / VIDEO

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Giornata finale per il ”Big bang” di Renzi. Questa mattina alla Leopolda si chiude l’appuntamento fiorentino degli ex rottamatori del Pd, che ieri ha visto quasi 8mila persone registrate, oltre 50mila utenti che hanno seguito la diretta via web.

SABATO. Ieri la giornata era cominciata in mattinata con la protesta degli autisti dell’Ataf e dei lavoratori del Maggio, e continuata poi con la presenza a sorpresa di Pippo Civati.

CIVATI. E proprio sul rapporto tra lui e Civati, e sulla partecipazione di quest’ultimo all’appuntamento della Leopolda, il sindaco di Firenze è intervenuto ieri pomeriggio: “Il problema non è il rapporto tra me e Pippo – ha detto – sono contento che sia venuto, è bene che sia venuto, ma sono intervenuti anche molti altri personaggi importanti, ci vuole il senso della proporzione, è bene che siano venute tantissime persone”.

UNDICIMILA EURO. Anche sulla partecipazione “attiva” del pubblico Renzi ha voluto soffermarsi: “Undicimila euro incassati qui oggi tra le magliette e i contenuti: abolire il finanziamento pubblico ai partiti è possibile. E poi il bello deve ancora venire”, ha continuato il sindaco.

 

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BERSANI E VENDOLA. Renzi è intervenuto anche sulla “questione generazionale”, dopo che Vendola lo aveva definito “molto più vecchio culturalmente e politicamente” di lui e di Bersani, oltre che “simpatico ma con una cultura politica essenzialmente di destra”. “Noi non facciamo una contrapposizione tra giovani e vecchi – ha commentato – noi diciamo soltanto che chi è in parlamento da 25 anni, e dunque ha già dato quello che doveva dare, deve abituarsi a lasciare il posto ad altri”. “Noi non poniamo un problema semplicemente anagrafico – ha aggiunto Renzi – noi poniamo un problema di sguardo nuovo, qui ci sono persone che credono in una politica diversa”.

“Da Bersani ci aspettiamo delle risposte, se vorrà, sui contenuti che proporremo”, ha spiegato Renzi. Che poi è intervenuto anche sulle parole di Vendola: “Non sono nemmeno simpatico… – ha scherzato – rispetto Nichi, ma è una discussione che probabilmente si basa sulle agenzie e non su quello che è successo qui. Se questa roba è vecchia, culturalmente indietro non so, probabilmente è giovane levare la fiducia al governo Prodi e mandare a casa l’esperienza del governo Prodi, cosa che hanno fatto Nichi e i suoi causando la prima crisi del centrosinistra”.

PRIMARIE. Su una sua possibile corsa alla leadership Renzi ha tagliato corto: “Non sappiamo quando, non sappiamo come, non ci hanno spiegato i tempi e le regole, non sappiamo cosa farà Berlusconi, non sappiamo niente… credo che sappiamo – ha aggiunto il sindaco – che alla Leopolda si sono riunite tante persone che vogliono che il Pd vinca e convinca, io se fossi il segretario del partito non sottovaluterei questa esperienza, non parlerei di calci, non parlerei di giovani contro vecchi. L’anno scorso abbiamo fatto la rottamazione, dopo un anno possiamo dire che sulla rottamazione ci sono tutti, anzi noi siamo i più moderati. Ora noi abbiamo deciso di spostarci sui contenuti”.

CROZZA. Ieri pomeriggio sul maxischermo della Leopolda è stata proiettata l’imitazione di Renzi fatta da Crozza a Italialand, con tanto di “orsetto vicesindaco”: tante risate in sala. Ed oggi si continua.