giovedì, 14 Agosto 2025
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Da Milano a Napoli, alle urne in tutta Italia

Ci siamo, la due giorni di elezioni amministrative, dopo una campagna elettorale in crescendo polemico, sono arrivati. Più di dodici milioni di cittadini sono chiamati alle urne domenica 15 e lunedì 16 maggio.

QUANDO SI VOTA. Domenica 15 maggio, dalle ore 8.00 alle ore 22.00, e lunedì 16 maggio, dalle ore 7.00 alle ore 15.00, nelle regioni a statuto ordinario si svolgeranno: le elezioni del presidente e del consiglio provinciale di 9 province (Vercelli, Mantova, Pavia, Treviso, Ravenna, Lucca, Macerata, Campobasso e Reggio Calabria); le elezioni del sindaco e del consiglio comunale di 1.177 comuni (di cui 23 capoluoghi di provincia: Novara, Torino, Milano, Varese, Rovigo, Savona, Bologna, Ravenna, Rimini, Arezzo, Grosseto, Siena, Fermo, Latina, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno, Barletta, Catanzaro, Cosenza, Crotone e Reggio Calabria); le elezioni dei consigli circoscrizionali.

SCRUTINIO E (EVENTUALE) BALLOTTAGGIO. Le operazioni di scrutinio avranno inizio lunedì 16 maggio subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento del numero dei votanti. Per l’eventuale turno di ballottaggio per l’elezione dei presidenti di provincia e dei sindaci, si voterà domenica 29 maggio, sempre dalle ore 8.00 alle ore 22.00, e lunedì 30 maggio, dalle ore 7.00 alle ore 15.00 mentre le operazioni di scrutinio avranno inizio nella stessa giornata di lunedì al termine delle votazioni e dell’accertamento del numero dei votanti.

COME SI VOTA:

ELEZIONI PROVINCIALI (SCHEDA GIALLA)
L’elettore può votare:
• per uno dei candidati al consiglio provinciale, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale, sia al candidato alla carica di presidente della provincia collegato;
• per uno dei candidati alla carica di presidente della provincia, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per uno dei candidati al consiglio provinciale ad esso collegato, tracciando anche un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale corrispondente al contrassegno votato, sia al candidato alla carica di presidente della provincia;
• per un candidato alla carica di presidente della provincia, tracciando un segno sul relativo rettangolo; il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di presidente della provincia.
Per le elezioni provinciali non è ammesso il “voto disgiunto”, cioè il voto per un presidente della provincia di un gruppo o di un gruppo di liste e per un candidato al consiglio provinciale di un altro gruppo o gruppo di liste.
Per il ballottaggio il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato presidente prescelto.

ELEZIONI NEI COMUNI CON POPOLAZIONE SUPERIORE A 15.000 ABITANTI (SCHEDA AZZURRA)
La scheda reca i nomi e i cognomi dei candidati alla carica di sindaco, scritti entro un apposito rettangolo, al cui fianco sono riportati i contrassegni della lista o delle liste con cui il candidato è collegato.
L’elettore può votare:
• per una delle liste, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito anche al candidato sindaco collegato;
• per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, non scegliendo alcuna lista collegata; il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di sindaco;
• per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una delle liste collegate, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista collegata;
• per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una lista non collegata, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista non collegata (c.d. “voto disgiunto”).
L’elettore può altresì manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale scrivendo, sull’apposita riga stampata sulla destra di ogni contrassegno di lista, il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, data e luogo di nascita) del candidato preferito appartenente alla lista prescelta.
Per il ballottaggio il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato sindaco prescelto.

ELEZIONI NEI COMUNI CON POPOLAZIONE SINO A 15.000 ABITANTI (SCHEDA AZZURRA)
Nella scheda è indicato, a fianco del contrassegno, il candidato alla carica di sindaco.
L’elettore ha diritto di votare per un candidato alla carica i sindaco, segnando il relativo contrassegno.
L’elettore può altresì esprimere un voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale compreso nella lista collegata al candidato alla carica di sindaco prescelto, scrivendone solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e il nome e, ove occorra, data e luogo di nascita, nella apposita riga stampata sotto il medesimo contrassegno.

ALLE URNE. Le elezioni in 9 province interesseranno un corpo elettorale di 3.320.146 unità, di cui 1.601.908 maschi e 1.718.238 femmine. Le sezioni elettorali complessive saranno 4.162. Le elezioni in 1.177 comuni interesseranno 10.145.486 elettori, di cui 4.871.303 maschi e 5.274.183 femmine. Le sezioni elettorali complessive saranno 12.415. Considerando una volta sola gli enti interessati contemporaneamente a più tipi di consultazioni, il numero complessivo di elettori sarà di 12.794.652, di cui 6.149.956 maschi e 6.644.696 femmine, e il numero complessivo di sezioni di sezioni sarà di 15.708.

DOCUMENTI E TESSERA ELETTORALE. Il Ministero dell’Interno ricorda che gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elettorali di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di riconoscimento, la tessera elettorale personale a carattere permanente. Chi avesse smarrito la propria tessera elettorale personale potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali che, a tal fine, saranno aperti da martedì 10 maggio a sabato 14 maggio, dalle ore 9 alle ore 19, mentre domenica 15 e lunedì 16 maggio, giorni della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto.

ALTRE REGIONI. Negli stessi giorni di domenica 15 e lunedì 16 maggio si voterà anche in Valle d’Aosta per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale di 1 comune (Ayas, solo domenica); in Friuli Venezia Giulia per le elezioni provinciali di 2 province (Gorizia e Trieste) nonché per le elezioni comunali in 40 comuni, di cui 2 capoluogo di provincia (Pordenone e Trieste); in Sardegna per le elezioni comunali in 97 comuni, di cui 5 capoluogo di provincia (Cagliari, Carbonia, Iglesias, Olbia e Villacidro).

La moglie di Saramago a Firenze, per ricordarlo con un libro

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La vedova di Saramago a Firenze.

IL LIBRO. L’evento è in programma lunedì 16 maggio alla libreria Melbookstore (via de’ Cerretani 16r), alle 18: la moglie del grande scrittore portoghese, autore di autentici capolavori come Cecità e Il Vangelo secondo Gesù Cristo e scomparso il 18 giugno 2010, sarà in città per la presentazione del libro ”José Saramago – Un ritratto appassionato” (edizioni L’Asino d’oro) di Baptista Bastos, giornalista e scrittore, compatriota e amico del Premio Nobel per la letteratura del 1998.

PRESENTI. Saranno presenti Pilar del Rio Saramago (Fondazione José Saramago), Orietta Abbati, docente dell’Università degli Studi di Torino e Gabriele Ametrano, giornalista del Corriere Fiorentino.

L’AUTORE. Baptista Bastos, giornalista e scrittore portoghese, è sempre stato uno dei più grandi amici di  Saramago. A metà degli anni ’90, molto prima che a Saramago venisse assegnato il premio Nobel 1998, Bastos decide di intervistare lo scrittore, per rendergli onore in un mondo che lo faceva ancora sentire, come lui stesso dice, un “isolato” e far dire a lui, in prima persona, quanto giornali e media non raccontavano della sua vita e della sua opera, facendolo parlare di molte questioni che lo riguardavano da vicino. Saramago e Bastos affrontano insieme, come solo due vecchi amici possono fare, quelle tematiche che hanno percorso tutta la vita e le opere del futuro premio nobel, tematiche che i suoi lettori conoscono bene e apprezzano, e per le quali Saramago resterà unico e insostituibile: la letteratura, i suoi libri e i suoi personaggi, la politica, il socialismo, l’esilio, il Portogallo, la Spagna, il rapporto con le donne e in particolare l’incontro e la storia, profonda e vitale, con Pilar Del Rio. Le sue passioni sono qui raccontate da lui stesso con estrema sincerità e vivacità: la lettura dà la sensazione di essere presenti e partecipare alla chiacchierata tra i due amici. Il libro, oltre a essere un bel racconto, è un documento unico che si fa leggere voracemente: la testimonianza diretta di un uomo grandissimo che ha vissuto ogni momento della sua vita sulla propria pelle, che confida e racconta al suo più grande amico squarci di vita, le sue passioni, le sue preoccupazioni, le sue speranze. La premessa di Pilar Del Rio, scritta quasi a un anno dalla scomparsa di José, appositamente e volutamente per l’edizione italiana, impreziosisce ancor di più il libro. Commuove e rende ancora più vive e importanti le parole affidate dal grande scrittore all’amato amico giornalista.

Baptista Bastos , nato a Lisbona nel 1934, è scrittore e giornalista molto noto ed apprezzato nel suo paese. Come diceva di lui Saramago, “è indiscutibilmente uno dei principali scrittori di prosa oggi in Portogallo”. I suoi personaggi sono spesso sottoposti a una crisi di identità, e decidono di andare al cuore delle loro angosce, portando in superficie le loro sconfitte e le delusioni, le passioni romantiche e politiche. “Scrive del suo tempo e del suo popolo – diceva ancora di lui Saramago – scavando nella memoria di se stesso e nella memoria collettiva della sua generazione”. Giornalista per testate tra le più note in Portogallo (O Seculo, Repubblica, Diario Popular) si è occupato di grandi reportage da più parti del mondo.

Il Mondo di Patty, baldoria al pub dopo lo spettacolo per l’idolo teen / VIDEO

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Smessi i panni di Antonella del Mondo di Patty e tornata in quelli di Brenda Asnicar, la giovanissima attrice e cantante argentina ieri sera si è concessa festeggiamenti fino a tarda notte.

SPETTACOLO. E’ andato in scena ieri pomeriggio al Saschall il musical tratto da Il Mondo di Patty, telefilm cult dei teenager di tutto il mondo. Lanciata in Italia da Disney Channel, la fortunata serie è stata poi acquisita da Italia 1, rete su cui ha conquistato il pubblico teen, arrivando a picchi di 1 milione e mezzo di telespettatori e 16% di share.

CHI E’. Brenda Asnicar, argentina di Buenos Aires classe 1991, nel telefilm è Antonella, leader del gruppo delle Divine e antagonista di Patty e del gruppo delle Popolari. Giunta al successo ancora minorenne, nel giro di tre stagioni è diventata l’idolo delle ragazzine.

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BALDORIA. E nonostante la popolarità non teme di andare in giro e fare le stesse cose che fanno le sue coetanee: ieri sera dopo lo spettacolo eccola comparire in un pub di Firenze Sud, pantacollant e canottiera, circondata dagli altri protagonisti del musical e dallo staff. Tra una birra e l’altra, tra un venditore di rose e una partita a calciobalilla, il gruppo se n’è andato solo alle due passate, quando il locale ha cominciato a chiudere i battenti.

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Rubava nell’auto di Collina: arrestato

Chissà se sapeva che l’auto nella quale stava rovistando fosse nientemeno che quella dell’arbitro (ormai in “pensione”) più famoso d’Italia Pierluigi Collina, e chissà se sperava di cavarsela al massimo con un cartellino rosso.

COLTO SUL FATTO. Ma così non è stato, e il ladro – un ventunenne rumeno – è stato sorpreso in azione dalla polizia e arrestato.

TENTATA FUGA. E’ accaduto nella passeggiata di Viareggio. Qui alcuni agenti sono intervenuti vedendo il giovane chinato nell’auto di Collina, una Mercedes, intento a rovistare al suo interno. Alla vista dei poliziotti il 21enne è fuggito, ma è stato bloccato. Con lui c’erano anche alcunicomplici, che però sono riusciti a scappare. Il giovane è stato arrestato per tentato furto.

Baldoria al pub per l’idolo teen Brenda Asnicar

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Smessi i panni di Antonella del Mondo di Patty e tornata in quelli di Brenda Asnicar, la giovanissima attrice e cantante argentina ieri sera si è concessa festeggiamenti fino a tarda notte. LEGGI L’ARTICOLO

Incidente sui lungarni

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Incidente in lungarno Colombo: scooter a terra, interviene l’ambulanza

Incidente sui lungarni, scooter a terra / FOTO

 

Incidente, nel tardo pomeriggio di oggi, sul lungarno Colombo, all’altezza di via De Sanctis.

SOCCORSI. n seguito all’episodio, uno scooter è finito a terra: per soccorrere il suo conducente è dovuta intervenire anche un’ambulanza.

CODE. E l’episodio ha avuto anche qualche ripercussione sul traffico: sul posto si sono anche formate alcune code, all’altezza dell’incrocio teatro dell’incidente.

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Arrivano i supercafoni di Mtv, fan in delirio davanti a ”casa Jersey Shore”

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Sono arrivati a Firenze i primi quattro protagonisti dello show dei record di Mtv “Jersey Shore”. Ad attenderli davanti a quella che da stasera diventerà la loro dimora in riva d’Arno un centinaio di fan in delirio.

DUE TAXI. Dai due taxi, però, sono scesi solo i quattro ragazzi, o meglio i quattro “Guidos”, come si chiamano in slang Usa i tamarri italoamericani. I muscolosi e impomatati Ronnie, Vinnie, Pauly Di e Mike The Situation hanno già preso possesso dell’appartamento in via dei Vecchietti, dove trascorreranno circa 5 settimane per le riprese della quarta stagione del fortunato reality show.

CALCI E CROCIFISSI. I fan non hanno avuto molta soddisfazione: i ragazzi, crocifissi ben saldi al collo e abbronzatura di rito, sono scesi dai taxi e sono filati in casa senza neanche salutarli. Dopo che Ronnie ha aperto la porta con un calcio.

SNOOKIE&CO. Le ragazze, Snookie, Jwoww, Sammie e Dina, dovrebbero arrivare in serata. Imponenti le misure di sicurezza messe in campo da Mtv: attorno all’ingresso della casa è stata creata un’area di sicurezza di alcune decine di metri, mentre fan, giornalisti e fotografi sono stati tenuti alla larga da un nutrito gruppo di bodyguard.

”L’universo cooperativo toscano è sano e regge meglio di altri”

I DATI. Stando ai dati del Registro Imprese, nel marzo di quest’anno sono risultate 4.643 le cooperative iscritte all’Albo, con un incremento del 2,1% a fronte del +0,3% calcolato sul totale imprese.

Dalle indicazioni fornite da un’indagine condotta da Irpet – Eurema su un campione di circa 500 cooperative in relazione ai fatturati del 2010, emerge un quadro in cui prevale la sostanziale stazionarietà (34%), mentre le cooperative che hanno incrementato il loro fatturato sono state il 20,5%, quelle che lo hanno diminuito il 29,6%. Gli investimenti tra 2009 e 2010 non hanno visto importanti variazioni secondo le affermazioni delle imprese (58,7%), ciò sembra dovuto solo per una piccola parte a razionamenti del credito bancario o di altre fonti di finanziamento. Ciò che ha permesso o meno dei nuovi investimenti è stato, per buona parte delle risposte, l’utile accumulato nelle annualità precedenti. Per il 2011, la previsione più diffusa tra gli imprenditori è quella volta alla stabilità in attesa di una ripresa economica e della domanda più concreta.

UN SISTEMA SANO. “I dati dell’osservatorio ci mostrano” – afferma Pierfrancesco Pacini, Presidente di Unioncamere Toscana – “un quadro di sostanziale tenuta con punte di dinamismo ed eccellenza che comunque sopravanzano, nell’insieme, gli aspetti negativi. In quest’ultimo anno ha continuato a crescere anche l’occupazione nel settore. E’ la conferma che il sistema cooperativo è sano e ha saputo reggere meglio di altri alla crisi. La Regione riconosce il valore del mondo cooperativo e intende valorizzarne il ruolo, essenziale anche per la tenuta sociale e la qualità della vita, oltre che centrale per lo sviluppo dell’economia toscana. L’attenzione della Regione si traduce in una serie di interventi a favore delle imprese cooperative, per favorirne gli investimenti e la crescita dimensionale”.

”Una bambola gonfiabile per Berlusconi”

”Gentile Presidente del Consiglio, mi avvalgo (mi consenta) di un pizzico di ironia, parimenti a quanto Lei attua ripetutamente e in modo veramente divertente in molti interventi pubblici, per richiamare la Sua preziosa attenzione su temi sociali e ambientali connessi e sempre più ingestibili”… inizia così la lettera di un cittadino (e presidente di un’associazione per la tutela dell’ambiente) al premier.

“Sono semplicemente un cittadino  (non “comunista”) – continua la lettera – che ha qualche osservazione da fare e qualcosa da chiedere urgentemente, ritenendo che ciò sia utile non personalmente ma alla collettività attuale e futura. Legittimato dalle necessità e analogie ironiche, vorrei pertanto  inviarle in dono per il suo compleanno, solamente se Lei gradisce, una bambola gonfiabile di bella presenza: la quale ha la prerogativa di essere discreta, utilizzabile senza problemi anche se non sono trascorsi 18 anni dalla data di fabbricazione, di livello intellettivo e morale paritario a quello di molte altre persone circolanti in Italia; la quale non occorre retribuire per qualsivoglia prestazione oppure crearle presupposti economici per intraprendere attività economiche, da cui non c’è da attendersi richieste di ogni genere, cui non occorre conferire incarichi istituzionali. L’unico lato negativo è che non può divenire un parlamentare e contribuire responsabilmente a rafforzare nei voti le azioni di governo.

RIFIUTI. Ma lasciando l’ironia vorrei adesso rivolgere seriamente lo sguardo, e quindi richiamare la Sua considerazione, verso alcuni avvenimenti interconnessi, ormai datati ma irrisolti e aggravatisi consistentemente. Posso citare inizialmente la situazione dei rifiuti che si manifesta eclatante in Campania ma che attraversa l’Italia con punte preoccupanti variamente anche in Sicilia, Lazio, Toscana ed altrove, anche se apparentemente in modo non altrettanto drastica, rammentando che tali crisi non sono solo quelle dei rifiuti solidi urbani ma anche di tutte le altre tipologie (es. speciali, tossici). Lei valuti (assieme al Ministro Tremonti) anche solo quanto è il costo di gestione e smaltimento dei rifiuti in tutte le sue sfaccettature. I rifiuti sono lo specchio di una società industriale consumista che divora energia, materie prime e territorio, al contempo diseducando i cittadini alla consapevolezza e necessità di procedere verso comportamenti e organizzazioni sociali del tutto diverse e responsabili. Più governi, non solo il Suo, per motivi e ideologie diverse, hanno comunque tardato e disatteso concrete e risolutive innovazioni adeguate alla vera sostenibilità ambientale: adesso è ancora più difficile risalire dall’abisso che abbiamo toccato. La necessità di risolvere a monte (non a valle con la sola termocombustione, che è emissiva e dissipativa, e la collocazione in discarica) il problema dei rifiuti solidi urbani si trascina appresso, immediatamente e positivamente, altre soluzioni collegate: occorre intervenire, in tempi estremamente contenuti, sulla eliminazione dei contenitori per liquidi alimentari usa e getta (bottiglie plastica, tetrapak e tetrabrik, lattine) tornando a sostituirle con contenitori di vetro riutilizzabili e assegnando ad essi un consistente valore del vuoto a rendere (e affidando ai vettori di distribuzione anche il compito del ritiro con ulteriore risparmio); occorre rendere riutilizzabili i contenitori per frutta e verdura, pesce, di uso quotidiano che in grande quantità viene eliminato quotidianamente nei mercati; occorre eliminare dal commercio stoviglie e posate di plastica usa e getta consentendone l’uso dove veramente indispensabile (reparti ospedalieri di infettivologia ecc.); si può rendere obbligatorio il riuso di contenitori plastici per detersivi liquidi; occorre standardizzare e rendere riutilizzabili gli imballaggi di ogni elettrodomestico e prodotto commerciale di natura diversa; occorre intervenire sulle produzioni di arredamento affinché la qualità permanga nel tempo e nell’usato che può divenire oggetto di commercio secondario. E cambiare la tassazione dei rifiuti spostandola essenzialmente sull’oggetto acquistato in relazione proporzionale al suo smaltimento.  Questa sintesi, non esaustiva, che in evidenza permette di ridurre in modo notevole tutto quanto va a costituire i r.s.u. e connessi, si deve affiancare ad un obbligo di raccolta differenziata totale e uniforme sul territorio nazionale. Quantità normali di rifiuti differenziati tolgono anche gli appetiti della malavita.

ENERGIA. Parimenti, il tema, include la tipologia e la quantità di produzione di energia elettrica: se l’industria produce (producesse) solo ciò che serve nel migliore e più durevoli dei modi, affrancandosi dai criteri consumistici, ne deriva un forte ridimensionamento delle effettive necessità nazionali in senso quantitativo. Con un immediato ritorno favorevole sulla bilancia dei pagamenti. In senso qualitativo diviene oltremodo più facile, conseguentemente ai nuovi obbiettivi economici, rivolgersi alla produzione di energia pulita e rinnovabile in modo diffuso, tecnicamente e costituzionalmente corretto: l’eolico (ricordando quanto fosse diffuso anticamente in Sicilia e quindi in Toscana) va realizzato in modo dimensionalmente diversificato e dove c’è sufficiente vento,  quindi dove non costituisce deterioramento paesistico; il fotovoltaico deve essere realizzato in modo diffuso senza che vada anch’esso a costituire detrimento paesistico e analogamente per il solare termico (coproduzione per uso sanitario e riscaldamento): sovviene la possibilità di privilegiare, per esempio, per il fotovoltaico quelle facili e congrue soluzioni collocative sui tetti di edifici pubblici, fabbriche, capannoni, rimessaggi agricoli e stalle, parcheggi, edilizia abitativa idonea ma anche lungo le autostrade e le strade di grande comunicazione  dove i pannelli potrebbero anche integrare la funzionalità delle barriere antirumore o assumere funzionalità antivento. Non meno importante la possibilità integrativa dello sfruttamento idroelettrico dai piccoli salti d’acqua (sbarramenti-pescaie su tutti i corsi d’acqua del paese) rammentando quanto fosse diffusa un tempo l’utilizzazione della forza meccanica delle ruote idrauliche che oggi diverrebbe produttiva di elettricità.  Del tutto legittimo anche rammentare la necessità parallela di risparmiare le sempre più costose e rare fonti tradizionali (giacimenti petroliferi eccetera) che hanno utilizzazioni anche importanti e diverse dalla autotrazione e produzione di energia elettrica e per il noto motivo dell’effetto serra e conseguenze diversificate (infine con riflessi economici); anche in questo caso dovrebbe essere adeguata/convertita con immediatezza la distribuzione merci su lunga e media distanza privilegiando coercitivamente treno e nave assieme alle filiere corte delle produzioni, evitando importazioni di prodotti per i quali il nostro paese è autosufficiente (limitazione selettiva e intelligente della globalizzazione). Ancora l’industria dovrebbe affrancarsi da produzioni obsolete e negative nel settore del trasporto privato, quali SUV, ultrasportive e simili.

NUCLEARE. L’energia nucleare (purtroppo auspicata anche da altre forze politiche e dalla Confindustria, per visioni tradizionaliste e semplicisticamente riduttive), giustamente definita appartenente al passato anche e non solo per l’esaurimento dell’Uranio, deve assolutamente essere evitata in quanto il suo unico aspetto favorevole, di non contribuire all’effetto serra, è annullato totalmente dai problemi posti dalla sicurezza (e tutela della salute) per la produzione-trasporto-ritrattamento del combustibile, per le fasi di costruzione, funzionamento, dismissione degli impianti e successivamente su tempi lunghissimi per la gestione-conservazione delle scorie. Come detto, del resto, tanta energia è richiesta solo se si pensa di continuare a gestire un sistema economico energivoro e dalle conseguenze devastanti che già oggi ha fatto oltrepassare alla nazioni industrializzate il valore di equilibrio determinato dai parametri valutativi dell’Impronta Ecologica. Se una  nuova organizzazione sociale ed economica, che affonda le sue radici in un oggettivismo scientifico e non ideologico, lascia intravedere problemi per alcune attività produttive, l’enorme risparmio generale che deriva dai nuovi assetti può essere riconvertito adeguatamente nelle necessità indicate, assieme ad un moderno criterio che assolva alla stabilità ed alla solidarietà distributiva della ricchezza morigerata.  Cestinando anche il classico concetto e valore fino ad oggi erroneamente attribuito al P.I.L.. La preoccupazione è nell’osservare le quotidianità politiche e imprenditoriali, e frequentemente delle culture collettive, così lontane da quanto descritto.  

Auspicando (la speranza è l’ultima a morire) possa essere colto e accolto il messaggio nell’operatività piena dell’azione del Governo, ringrazio della Sua attenzione. Per una riforma complessiva dell’economia e dell’organizzazione sociale, coraggiosa e lungimirante, ritengo potreste passare effettivamente alla storia, non altrimenti per pericolosi e precari (geologicamente parlando) “ponti sullo Stretto” o analoghi eccessi, o ancora altro. Nessuna storia e memoria positiva, quindi, per tutti coloro che sostengono il facile, mediocre e anacronistico consumismo ovvero la cosiddetta “crescita”. Con osservanza e con i più distinti saluti”.

Leonardo Mastragostino
Presidente Ass. IL PANETA per la Tutela della natura e dell’Ambiente, della salute, del Patrimonio Storico e Paesaggistico.