lunedì, 23 Giugno 2025
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Sole addio? Torna l’allerta per il rischio di forti temporali

Allerta gialla per il rischio di temporali forti su Firenze.

Dopo giorni caratterizzati da sole e caldo, il centro funzionale regionale – fanno sapere da Palazzo Vecchio – ha emesso il bollettino di valutazione delle criticità di codice giallo per la zona che comprende anche il comune di Firenze. 


l'allerta

L’allerta, che scatterà alle 11 di domani, mercoledì 6 luglio, si concluderà alle 20. Codice giallo anche per il rischio idrogeologico che riguarderà il cosiddetto “reticolo minore” (i corsi d'acqua secondari).

L’Arno in mostra alla Coop

In cuffia scorrono i racconti dei cantastorie fluviali, che narrano fatti e vicende legate all'Arno. Davanti agli occhi, sui pannelli, prendono posto le immagini scattate durante i laboratori di fotografia e i “ritratti” storici del fiume, che  arrivano dall’archivio Alinari e da alcuni archivi locali.

La mostra itinerante sull’Arno inizia il suo corso dal centro commerciale di Ponte a Greve, al confine tra Firenze e Scandicci, per poi approdare fino al prossimo 16 agosto in altri 19 centri di Unicoop Firenze, distribuiti su tre diverse province (Firenze, Pisa, Arezzo).

Guarda la gallery della mostra “Arno 2016”

Un progetto lungo mesi

L’iniziativa, patrocinata dalla Regione Toscana nell’anno del 50esimo anniversario dell’alluvione di Firenze, raccoglie i contributi venuti alla luce in 9 mesi di lavoro legati al “progetto Arno” realizzato da Unicoop Firenze: 2mila fra volontari, esperti, appassionati e soci attivi sono stati coinvolti in incontri, conferenze, laboratori (di scrittura, fotografia e narrazione orale) tutti incentrati sul fiume e i suoi 241 chilometri.

Gli eventi continueranno a settembre, con un festival in riva d’Arno, che si snoderà tra Firenze, Pisa e Arezzo,  realizzato con la partecipazione di Cassa di Risparmio di Firenze e Cassa di Risparmio di San Miniato. Oltre a tre nuovi allestimenti della mostra nei centri cittadini, sarà anche possibile partecipare a 30 percorsi di visita lungo l’Arno, proposti in occasione del Dì di Festa e guidati dal Consorzio Toscana turismo cultura.

4 novembre, data simbolo

Il 4 novembre è prevista inoltre l’uscita del docufilm sull’Arno firmato da Tobia Pescia. Già da ora invece il sito www.arno2016.it mette a disposizione numerosi racconti, testimonianze e ricordi sul fiume toscano, inviati da lettori e naviganti.

Piazza Santo Spirito, sarà abbattuto un olmo

Uno degli olmi di piazza Santo Spirito è morto e sarà abbattuto nei prossimi giorni.

affetto da ‘grafiosi’

Ad annunciarlo è Palazzo Vecchio, che spiega che “la pianta è contrassegnata con la lettera ‘D’ delle cosiddette ‘classi di propensione al cedimento’ ed il taglio è obbligatorio. Gli esperti – viene sottolineato – hanno stabilito che l’albero era affetto da ‘grafiosi’, malattia provocata da un fungo che attacca soprattutto le piante di olmo e porta in breve tempo al loro disseccamento ed alla morte”.

Quali studi dopo la maturità? Un pomeriggio per ”sciogliere i dubbi”

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Si avvicina il momento di decidere quale corso intraprendere dopo l’esame di maturità. Un’opportunità per “sciogliere i dubbi” legati all’inizio della carriera universitaria arriva con la quinta edizione di “Io studio a Firenze”, la serata organizzata dall’Università di Firenze e dedicata all'orientamento e alla scelta del percorso universitario, in programma domani, martedì 5 luglio, al Caffè letterario delle Murate (in piazza delle Murate).

l'appuntamento

L’appuntamento è in programma dalle 17 alle 21: gli studenti – viene spiegato – potranno incontrare i delegati all'orientamento delle dieci Scuole dell'Ateneo, informarsi sui corsi di studio attivati per l'anno accademico 2016-2017, avere chiarimenti sui test di ammissione e sui servizi offerti dall'Ateneo.

informazioni

Tutte le informazioni sul prossimo anno accademico dell’Università di Firenze si possono trovare su www.unifi.it/studiareafirenze. Intanto – viene spiegato ancora – sono già disponibili i bandi per l’ammissione alle lauree magistrali a ciclo unico a numero programmato in Giurisprudenza italo-francese e in Giurisprudenza italo tedesca.

L’Arno in mostra alla Coop

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Una mostra itinerante nei centri commerciali racconta il fiume in tutte le sue sfaccettature. Il progetto di Unicoop Firenze ha coinvolto in nove mesi di laboratori e conferenze 2mila volontari.

Foto: Il Reporter – GC

Voragine su lungarno Torrigiani, lavori giorno e notte

Cantieri no stop, di notte e anche di domenica, per risanare la voragine che si è aperta su lungarno Torrigiani lo scorso 25 maggio. Lo ha annunciato il sindaco di Firenze Dario Nardella, che a poco più di un mese dall’evento ha fatto il punto sugli interventi durante un sopralluogo nel cantiere.

“Da lunedì, grazie alla deroghe al rumore, si potrà lavorare su tre turni, quindi anche in orario notturno – ha spiegato il primo cittadino – comunque se il ritmo resta quello attuale, con cantieri aperti no stop anche d’agosto, dovremo riuscire a fare quello che sembrava impossibile, riportare il lungarno come prima nei tempi previsti. Ovviamente deve essere fatto un intervento a regola d’arte e quindi la fretta non dovrà mai mettere in discussione la qualità”. Nei giorni successi al crollo, Nardella aveva annunciato che i lavori si sarebbero conclusi entro le celebrazioni del 50esimo anniversario dell'alluvione di Firenze.

La spalletta rimmarà “spanciata”

Nei giorni scorsi Unità Operativa istituita dal Comune di Firenze, che comprende tra gli altri Publiacqua, Università, Genio e Protezione Civile, ha deciso di non riportare la spalletta di Lungarno Torrigiani nella sua posizione originaria, ma di consolidarla, metterla in sicurezza e lasciarla nella sua posizione attuale.

Il cedimento di parte del Lungarno Torrigiani ha creato una voragine di circa 80 metri di lunghezza ed uno spostamento del muro dell’argine dal suo asse verso il fiume che nel punto massimo sfiora i 3 metri.

Gli interventi su Lungarno Torrigiani

Sul fronte del cantiere, vanno avanti i lavori di consolidamento dell’area compresa tra la spalletta e la “Galleria Poggi”, iniziati il 13 giugno. Questo intervento prevede l’inserimento di circa 760 colonne di cemento da 7 metri. Obiettivi: alleggerire la pressione sulla spalletta, rendere sicure le lavorazioni successive, consolidare e proteggere le fondamenta degli edifici di Lungarno Torrigiani. Al momento sono state completate circa 350 “inclusioni” e la fine di questa fase è prevista entro la metà di luglio.

“Chiediamo pazienza e collaborazione ai residenti che già stanno dimostrando grande disponibilità – ha detto il sindaco Nardella – naturalmente nel corso della notte saranno effettuate le lavorazioni meno rumorose”. In corso anche le opere di consolidamento del “Canale Poggi” e gli interventi per creare una pista di cantiere che permetterà ai mezzi, accedendo da piazza Poggi e passando sotto Ponte alla Grazie, di lavorare sulla parte esterna della spalletta

Nei prossimi giorni l’Unità operativa darà il suo parere sul progetto presentato da Publiacqua per il consolidamento della spalletta e di ripristino dell’intera area.

Il Dog Bar di Firenze: l’aperitivo è da cani

 Ci sono addirittura i biscotti a forma di osso e i popcorn per fido. E ancora birra, vino e gelato, ma tutti rigorosamente prodotti per rispettare la salute degli amici a quattro zampe. Le ultime novità culinarie dedicate ai “pet” sono le protagoniste del Dog bar di Firenze: ogni domenica, “Al Bar”, il punto ristoro nel parco dell’Albereta, dedica un intero pomeriggio ai “pelosi” dove anche loro possono fare un aperitivo e conoscere nuovi amici.

Cosa offre il Dog Bar di Firenze

Dopo la passeggiata pomeridiana nel parco, cani e padroni possono fermarsi e rifocillarsi nell’area verde del locale. Per i quattro zampe ci sono postazioni ad hoc con tanto di ombrellino colorato per ripararli dal caldo e ciotola speciale. In più ogni domenica pomeriggio è allestito un “set” fotografico dove scattare un'istantanea a fido, da affiggere nella bacheca del locale.

E in caso di bisogno, “Al Bar” offre anche i sacchettini per la raccolta della pupù all'insegna del motto: “Raccattala sennò la pesti!”. Il secondo appuntamento del Dog Bar di Firenze è domenica 3 luglio a partire dalle ore 17.00.

Guarda la gallery del primo appuntamento con il Dog Bar

.. E le attività per i due zampe

Ogni sera sulla terrazza di “Al Bar” si alternano poi gli eventi per gli “umani” accompagnati da aperitivi a tema: si va dallo swing (lunedì) al teatro (martedì), passando dalla musica dal vivo (mercoledì) , fino ai suoni della chillout (giovedì).  Il fine settimana invece è dedicato ai live della rassegna “Musica dal mondo” (venerdì) e al tango (sabato).

Cooplat, cresce il fatturato: + 17%

Cresce del 17% il fatturato di Cooplat, che dai 91,9 milioni di euro del 2014, dopo dodici mesi sale a 108 milioni. Guardando il trienno, l'incremento tocca quasi il 30%. L'occupazione si mantiene stabile, con oltre 2.800 lavoratori, di cui oltre la metà sono soci. Lo zoccolo duro dei ricavi, della forza lavoro e del corpo sociale in Toscana, dove si registrano 67 milioni di fatturato e sono impiegate 1.738 persone di cui 1.119 soci.

segno più

Se il 2015, come dimostrano i dati si è chiuso con il segno “più”, anche l'anno in corso è partito con il piede giusto per Cooplat, la storica cooperativa fiorentina nata 70 anni fa nel capoluogo toscano grazie a un gruppo di ex partigiani impegnati nella pulizia dei treni alla stazione di Santa Maria Novella, oggi tra le maggiori realtà italiane nel comparto dei servizi. Per il 2016 l'azienda può dire di avere già in portafoglio un importante “tesoretto” che ammonta a 104 milioni di euro, frutto del consolidamento in tutte quelle attività che la vedono impegnata in 11 regioni in Italia: il facility management, l'energia, le manutenzioni e l'ecologia. È quest'ultima a spingere in particolare la crescita di Cooplat: i ricavi nel settore sono passati nel giro di un anno da 33 a 47 milioni di euro, grazie all'avvio dell'attività nella Toscana meridionale dove Cooplat è partner di Sei Toscana, gestore unico per l'Ato sud.

il Bilancio 2015

A scattare la fotografia della cooperativa è il Bilancio 2015, presentato nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, alla presenza del presidente di Cooplat Fabrizio Frizzi e del “padrone di casa”, il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Il rafforzamento della cooperativa messo in luce dai dati di esercizio è il miglior regalo che potevamo farci per il nostro 70esimo anniversario e ci consente di guardare avanti con rinnovata fiducia – dice Frizzi -. Ci proponiamo ai nostri interlocutori, sia nel pubblico che nel privato, sempre più con l'approccio del partner anziché del semplice fornitore di servizi, offrendo qualità del lavoro e lavoro qualificato. Merito di una politica aziendale scrupolosa che ha saputo tenere la cooperativa al passo con i tempi, semplificando i processi industriali, riorganizzando attentamente i sistemi gestionali e investendo nell'innovazione tecnologica. Tutto ciò senza mai dimenticare chi siamo e da dove veniamo, senza mai accantonare i principi di partecipazione, solidarietà e mutualità, l'attenzione alla persona prima ancora che al lavoratore, che sono le nostre radici. Siamo convinti che occorra essere una buona impresa per fare buona cooperazione”.

il sindaco Nardella

“Tra Firenze e il mondo della cooperazione, quindi anche con Cooplat – è il commento del sindaco Nardella – c'è grande collaborazione, quasi una sorta di fusione. In città, infatti, sono nate e cresciute alcune delle più importanti cooperative che abbiamo in Italia nel campo dei servizi, del turismo, dell'economia, del lavoro e della cultura. E non è un caso, perchè la nostra città ha sempre avuto una grande attenzione verso le relazioni umane. Nelle cooperative si sta insieme prima di tutto per uno scopo sociale e basandosi su questo principio si riescono a raggiungere risultati importanti come dimostra l'esperienza di Cooplat. I valori della cooperazione sono un grande patrimonio sociale e culturale del nostro Paese e vanno difesi”.

lavoro

Rientra in quest'ottica di valorizzazione del personale e del lavoro la prevalenza in Cooplat dei contratti a tempo indeterminato: sono 1.753 i “posti fissi” – viene spiegato – contro soli 95 contratti a tempo determinato. Nella stessa direzione si muovono le molte iniziative promosse negli anni dalla cooperativa in favore dei soci e dei dipendenti. Dalla sperimentazione di nuove forme di partecipazione recentemente sfociata nell'Open Space Technology coordinato da Sociolab, che nel mese di aprile ha coinvolto oltre cento soci in un confronto sul futuro della cooperativa, alla ricerca condotta nel 2012 dal Ceuriss sui lavoratori immigrati che con 383 persone (di cui 252 donne) provenienti da 35 Paesi (Albania, Romani, Perù e Shri Lanka in testa) rappresenta quasi il 15% dell'intera forza lavoro.

Un'attenzione particolare è sempre stata riservata alle tematiche di genere, a partire dallo studio realizzato dalla Scuola Sant'Anna di Pisa sulle lavoratrici donna che prevalgono con 948 socie e 859 dipendenti in quella che è una cooperativa prevalentemente “rosa” e multietnica. Un'esperienza, questa, sfociata nel finanziamento di un assegno di ricerca, sempre al Sant'Anna, per formare un gruppo di capo commessa e capo cantiere sul diversity management, ovvero sull'interpretazione delle diversità di orientamento sessuale, di genere, di religione, di cultura e di età a partire dall'organizzazione del lavoro sui cantieri e dalle relazioni tra le persone.

l'associazione Artemisia

Un'attenzione particolare alla “questione femminile” sta alla base dell'intesa per l'inserimento lavorativo delle donne maltrattate siglata nel dicembre 2013 tra Cooplat e l'associazione Artemisia, da venticinque anni impegnata nel contrastare la violenza su donne e minori sul territorio fiorentino, con un impegno e un coraggio che solo pochi giorni fa sono valsi alla onlus il prestigioso Fiorino d'Oro del Comune di Firenze. La giornata di ieri è stata anche l'occasione per rinnovare l'accordo alla presenza della presidente di Artemisia Teresa Bruno. La prima fase sperimentale ha portato all'assunzione a tempo indeterminato di tre donne, tutte con figli a carico, faticosamente uscite da storie di maltrattamenti familiari e che, grazie alla loro nuova occupazione in cooperativa, dove sono impegnate per lo più nel settore delle pulizie e dell'igiene, hanno potuto lasciare la casa rifugio di Artemisia e riacquistare una indipendenza anche economica che le ha rese di nuovo autonome e padrone della loro vita.

Vogliamo che questo sia solo l'inizio di una collaborazione con Artemisia che ci auguriamo possa continuare a lungo e che speriamo, anzi, che altre aziende sul territorio decidano di emulare – dice Frizzi -. Per ora, sono state assunte in Cooplat tre donne. Qualcuno potrebbe dire che non sono molte. Ma da parte nostra, crediamo sia meglio dare stabilità, con contratti a tempo determinato, a poche lavoratrici, anziché prenderne in numero maggiore ma per periodi limitati nel tempo. Solo un lavoro stabile e duraturo può dare certezze, consentire alle donne vittime di violenza di fare piani a lungo termine per ricostruire un futuro per se stesse e per i loro figli. Con questo progetto appare chiaro più che mai come il lavoro sia un ritorno alla vita, sinonimo di dignità. Un principio che fa parte di noi e della nostra storia”.

Bus Ataf: cosa cambia con la chiusura Alamanni-Guido Monaco

È una rivoluzione per chi si sposta in autobus da e verso la stazione Santa Maria Novella. 11 linee Ataf cambiano il loro percorso con la chiusura al traffico prima di via Guido Monaco (lunedì 4 luglio) poi di via Alamanni (la settimana dopo) per consentire i lavori più delicati per creare il tracciato della linea 2 della tramvia.

Autobus per autobus, linea per linea, vi illustriamo le modifiche.

Linee 2, 4, 14 e 28: un nuovo semaforo

Per gli autobus Ataf numero 2 e 28 (in direzione Santa Maria Novella), 4 (in direzione piazza dell’Unità) e 14 (verso via della Ripa-il Girone)  il percorso prevede il passaggio per la rampa del Romito e l’imbocco della nuova corsia preferenziale creata in piazzale Montelungo (accanto alla Fortezza).

I bus poi “saltano” viale Strozzi grazie al nuovo semaforo, la cui attivazione è prevista nel finesettimana del 3 luglio, imboccano via Valfonda fino ad arrivare alla Stazione Santa Maria Novella.

Linee 22, 23 e 57: nuovo tracciato

I bus 23 (verso Sorgane-Nave a Rovezzano), il 22 (direzione Santa Maria Maggiore) e il 57 (direzione stazione) sono deviati sul percorso piazza San Jacopino-via Cristofori-via Benedetto Marcello-via del Ponte alle Mosse. Da qui gli autobus rientrano in viale Fratelli Rosselli-viale Strozzi e arrivano alla stazione da via Valfonda.

Linee 29, 30 e 35: capolinea alla Leopolda

Per quanto riguarda le linee 29, 30 e 35, i capolinea si spostano da via Alamanni all’area della Leopolda, per l’esattezza in via Gabbuggiani: per arrivare alla stazione è necessario salire sulla tramvia. Ecco i percorsi modificati: via Ponte alle Mosse-viale Fratelli Rosselli (verso Leopolda); Fratelli Rosselli-via delle Porte Nuove (verso piazza Puccini). 

Linea 20: cambia percorso

Per l’autobus Ataf numero 20 proveniente da via del Romito e diretto in via Comparetti, il nuovo percorso è via Cosseria-via XX Settembre-Ponte sul Mugnone-via Poliziano-viale Lavagnini.

Pullman extraurbani via dalla Stazione

Per il trasporto extraurbano la rivoluzione scatterà a fine luglio: i pullman non fermeranno più vicino alla stazione ma alla Leopolda. Anche in questo caso i passeggerri prenderanno la tramvia per raggiungere la stazione di Santa Maria Novella.

Il Comune di Firenze e la Regione stanno lavorando a un accordo per l’integrazione tariffaria che consentirà l’utilizzo dello stesso biglietto sia sui bus extraurbani sia sulla tramvia.

In questo articolo invece le modifiche per il traffico privato con la chiusura di via Guido Monaco e via Alamanni.

I pesci mangia-zanzare hanno casa qui

Non servono larvicidi chimici: il migliore rimedio naturale contro le zanzare sta tutto in quattro centimetri. Le bio-armi sono dei pescetti color grigio, le gambusie. Lunghe meno di un mignolo, hanno un’ottima capacità di adattamento agli ambienti ostili e soprattutto divorano le larve di questi insetti.

Ogni anno i pesci mangia-zanzare sono allevati alla periferia sud ovest di Firenze per poi finire nei “laghetti” pubblici di mezza città, come soluzione biologica al proliferare dei fastidiosi insetti nelle acque stagnanti. Il quartier generale è dentro il Parco degli animali di Firenze, il canile rifugio, in zona Ugnano.

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L'idea dei pesci mangia-zanzare

Cinque anni fa tre operatori della struttura hanno avuto l’idea di rispolverare questa antica “tecnica” già usata nell’Ottocento per bonificare le zone paludose della Maremma. Allora questa specie fu importata in Italia dal Messico.

Oggi nel Parco degli animali sono presenti 4 vasche dove hanno casa i piccoli pesci, più un quinto laghetto usato a scopi didattici. Dal 2011  nelle fontane di Firenze sono finite diverse migliaia di gambusie. Dalla vasca della Fortezza da Basso a quella in piazza della Libertà, fino al Bobolino e al Giardino delle Rose, i primi zanzara-killer quest’anno sono stati inseriti all’inizio di maggio, con altre “incursioni” programmate durante tutta la primavera.

Gambusia: un rimedio naturale contro le zanzare

Una misura di prevenzione importante, basti pensare che le zanzare adulte possono spostarsi anche di 10 chilometri dal luogo di nascita. La gambusia è naturalmente programmata per cacciare le uova dei mosquitos. I pesci vanno in letargo durante l’inverno, mentre in primavera iniziano l’attività per arrivare al massimo con il caldo estivo, come le loro prede.

Attenti ai killer dei pesci: le tartarughe “da luna park”

Questo larvicida naturale ha però un nemico: le tartarughe acquatiche comprate nei negozi o vinte al luna park, che in poco tempo raggiungono dimensioni ragguardevoli e sono carnivore. Niente paura, l’uomo non ha nulla da temere, al massimo qualche morso, ma le tartarughe abbandonate nelle vasche pubbliche fanno piazza pulita di pesci, ancor peggio nei fiumi.

Per questo l’ufficio animali del Comune di Firenze ha attivato il “progetto tartarughe”: le testuggini di acqua dolce trovate in città, sono trasferite in una coppia di vasche alle Cascine, una per i maschietti, l’altra per le femminucce.