venerdì, 20 Giugno 2025
Home Blog Pagina 898

Centinaia di fiaccole a Firenze per i morti di Bruxelles

Un lungo serpentone di persone. Centinaia di cittadini hanno partecipato alla fiaccolata organizzata dopo gli attentati di Bruxelles. Il corteo è partito alle ore 21.00 di martedì 22 marzo da piazza della Signoria, dove la fontana del Nettuno è rimasta illuminata con i colori della bandiera belga per tutta la notte, e si è mosso per le strade del centro fino ad arrivare in via dei Servi, davanti al consolato belga.

Alla fiaccolata hanno partecipato molti sindaci dell’area fiorentina, tra i quali il primo cittadino di Firenze Dario Nardella, oltre al presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, al console belga Carlo Nardi e al presidente dell'Ucoii e imam di Firenze Izzedin Elzir.

Guarda le foto

Firenze è vicina a Bruxelles, siamo uniti per sconfiggere il terrorismo. Nessuno ci può togliere la libertà”, ha commentato il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Fiaccolata a Firenze per i morti di Bruxelles

0

Il corteo ha sfilato da piazza della Signoria fino al consolato Belga in via de’ Servi. Per tutta la notte la fontana del Nettuno è stata illuminata dei colori della bandiera belga

Il Medioevo in 6 conferenze

Dalle “pietre” del castello di Falaise, in Francia, che narrano vicende antiche, fino a un viaggio nella Firenze longobarda. Sei appuntamenti con giovani studiosi, sei diversi temi legati a un periodo lungo e complesso come il Medioevo.

Dal 16 aprile prende il via a Palazzo Biffi Tolomei (via de’ Ginori 19, Firenze) un ciclo di conferenze in cui ricercatori di talento, provenienti da Firenze, ma anche da Siena, Roma e Dublino, illustreranno le loro indagini e i loro studi, in alcuni casi inediti. Il pubblico avrà la possibilità di confrontarsi direttamente con gli esperti.

Quando

L’iniziativa si svolgerà ogni sabato pomeriggio (ore 17.00) fino al 14 maggio ed è organizzata dalla neonata associazione culturale Bway, che raggruppa giovanissimi neolaureati in storia dell'arte dell’Università di Firenze con l'obiettivo di diffondere la conoscenza del patrimonio culturale. A coordinare il ciclo di conferenze lo studioso medievista Roberto Del Monte, autore di saggi ed articoli sull’Età di mezzo. L'ingresso è libero.

Il programma completo delle conferenze

Ecco le date del “Ciclo di studi medievali in Palazzo Biffi Tolomei”

16 aprile
Roberto Del Monte
Pietre che parlano: i graffiti medievali nel castello di Falaise

23 aprile
Rita Zaccardelli
Il documento pubblico: struttura e funzione delle cancellerie medievali

30 aprile
Catherina Cristina De Nino D'Andrea
Il sacro e il profano al tempo delle cattedrali

2 maggio
Luigi Tuccillo
La scena della Passione tra visio e actio nella letteratura meditativa e nell'arte tardomedievali

7 maggio
Eleonora Rebecchi
Un viaggio nel tardo medioevo: la divulgazione storica tramite living history e re-enactment

14 maggio
Alice Mussini
Indagini sulla Firenze longobarda

I musei civici di Firenze aperti per Pasqua e Pasquetta

Weekend pasquale all’insegna dell’arte. Per i musei civici di Firenze sono previste aperture straordinarie. Palazzo Vecchio farà le “ore piccole” sia a Pasqua che a Pasquetta: sarà visitabile in tutti e due i giorni fino alle ore 23. L'apertura straordinaria in notturna parte infatti il 25 marzo.

Anche il museo Novecento e Santa Maria Novella saranno aperti a Pasqua e per il lunedì dell’Angelo, mentre il museo Stefano Bardini, la Cappella Brancacci, la Fondazione Salvatore Romano e il Museo del Bigallo saranno aperti il 28 marzo ma non il 27.

Gli orari dei musei civici di Firenze

Museo di Palazzo Vecchio
Pasqua ore 9.00 – 23.00
Pasquetta ore 9.00 – 23.00

Museo Novecento
Pasqua ore 9.00 – 18.00
Pasquetta ore 9.00 – 18.00

Santa Maria Novella
Pasqua ore 13.00 – 17.00
Pasquetta ore 9.00 – 17.30

Museo Stefano Bardini
Pasqua 
Pasquetta ore 11.00 – 17.00

Cappella Brancacci
Pasqua CHIUSO
Pasquetta ore 13.00 – 17.00

Fondazione Salvatore Romano
Pasqua CHIUSO
Pasquetta ore 10.00 – 16.00

Museo Bigallo
Pasqua CHIUSO
Pasquetta ore 9.30-12.30

Bruxelles, fiaccolata a Firenze. E il Biancone con i colori del Belgio

Una fiaccolata per dire no al terrore. L’appuntamento è per le ore 21 di martedì 22 marzo nel cuore di Firenze, in piazza della Signoria: il corteo organizzato in ricordo delle vittime degli attentati di Bruxelles si muoverà lungo le strade del centro e terminerà in via dei Servi davanti alla sede del consolato Belga. Per l'occasione la fontana del Nettuno di Bartolomeo Ammannati si illuminerà di nero, giallo e rosso, i colori del Belgio, per manifestare vicinanza alla “capitale d'Europa”.

“Quello di oggi – ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella – è un nuovo attentato al cuore dell'Europa, paragonabile a quello di Parigi nei mesi scorsi. Da Firenze siamo vicini al Belgio e siamo disponibili a lavorare con le altre città europee per impedire al terrorismo di attecchire”.

Il primo cittadino ha inviato una lettera a Yvan Mayeur, sindaco di Bruxelles, nella quale esprime “grande pena e dispiacere” per gli attacchi subiti dalla città e ha trasmesso “sincere condoglianze a nome di tutta la città” per questi eventi che “hanno colpito al cuore dell’Europa unita, culla di libertà, democrazia e valori condivisi”.

Nardella ha anche telefonato al console onorario del Belgio a Firenze Carlo Nardi, manifestando il cordoglio della città e la vicinanza a tutta la comunità belga a Firenze e in Toscana.

Attentati a Bruxelles, dalla Toscana ”Strazio e dolore”

L’Europa cade di nuovo nel terrore. Le notizie degli attentati a Bruxelles suscitano commenti e reazioni anche in Toscana. Il Consiglio comunale di Firenze questa mattina ha rispettato un minuto di silenzio, mentre il primo cittadino Dario Nardella scrive in un tweet “Firenze abbraccia Bruxelles #noterrorism”.

Arriva anche il commento del presidente della Regione Enrico Rossi. “Strazio e dolore per gli attentati di stamane – scrive su Facebook – Lavoratori, studenti e turisti morti o feriti. Una spirale di sangue e fuoco che pare non fermarsi più”.

“Serve una polizia comune”

Poi aggiunge: “Questo è un sintomo di debolezza del nostro sistema di sicurezza che va ammodernato, consentendo quello che non è accaduto nei mesi scorsi: lo scambio di informazioni e la creazione di un'intelligence comunitaria, di una polizia comune”.

Stanno bene i dipendenti della Regione a Bruxelles

Intanto arrivano notizie dalla capitale belga: stanno bene i dipendenti della Regione che stamani si trovavano nella sede di Bruxelles della Regione Toscana, nel cuore del quartiere europeo, a pochi centinaia di metri dalla stazione della metropolitana dove si è verificata una delle esplosioni.

Al momento degli attacchi negli uffici si trovavano due persone insieme ad alcuni stagisti,  viene spiegato in un comunicato stampa della Regione Toscana. E' stato chiesto loro di non uscire e di rimanere nel palazzo. Gli altri quattro dipendenti si stavano recando al lavoro e sono stati invitati a tornare a casa.

Lavori all’Anconella, rubinetti a secco

Nella notte tra martedì 22 marzo e  mercoledì 23 potranno verificarsi mancanze d’acqua e abbassamenti di pressione tra Firenze e Prato a causa di alcuni lavori agli impianti elettrici della strattura fiorentina di potabilizzazione dell’Anconella. Lo comunica Publiacqua.

Dove e quando

In particolare l’orario interessato va dalle ore 22.30 di martedì alle 2.30 del mercoledì. I disservizi – spiega l’azienda – potranno verificarsi in tutto il Comune di Firenze, con particolare riferimento alla zona ovest (comprese le zone di Castello e Il Sodo).

Abbassamenti di pressione si potranno registrare anche nei Comuni di Bagno a Ripoli, Impruneta (capoluogo), a Strada in Chianti (frazione di Greve in Chianti), Sesto Fiorentino, Signa, Lastra a Signa, Campi Bisenzio, Poggio a Caiano, Sesto Fiorentino, Calenzano, Prato, Quarrata, Montemurlo, Agliana.

Firenze sud e aree vicine all'Anconella

Nelle zone più vicine all’intervento – avverte sempre Publiacqua – potranno inoltre verificarsi al termine del lavoro temporanei fenomeni di torbidità che si risolveranno nel corso della due mattinate successive agli interventi.

”Telecup” per prenotare il vaccino anti-meningite

Un unico numero telefonico per fissare il vaccino a Firenze, Empoli, Prato e Pistoia. L’Ausl Toscana Centro ha annunciato che il servizio è stato potenziato nell’ambito delle iniziative per la prevenzione della meningite.

Il “TeleCup” risponde al numero 840 003 003, se si chiama da rete fissa (scegliendo dopo il messaggio d’ingresso il tasto 7) e al numero 199 175 955 da cellulare. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 7,45 alle ore 18,30, e il sabato dalle 7,45 alle 12,30.

Cup via telefono

Con questa modalità – spiegano dall'Azienda sanitaria – il cittadino può scegliere di effettuare la vaccinazione non solo nel luogo dov’è domiciliato ma dove preferisce (per esempio vicino al luogo di lavoro), purché l’ambulatorio si trovi nel territorio della AUSL Toscana centro, ossia tra le province di Firenze, Prato e Pistoia. Al momento la lista di attesa per il vaccino contro la meningite è in media di circa due settimane.

Da oggi il numero del TeleCup è attivo anche per i cittadini pistoiesi, mentre per chi vive a Prato il numero unico è stato attivato la scorsa settimana.

Per l’area pistoiese continueranno comunque ad essere disponibili anche i seguenti numeri:
per la zona Valdinievole 0572 942804- 0572 942823; per la zona pistoiese 0573 353209 – 0573 353207 dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 12,30; per la Montagna pistoese 0573 634041 nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì, dalle ore 9 alle 12,00.

Per l’area pratese resta attivo il call center  0574 – 805050, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle ore 19.30.

L’arcobaleno e la caccia al tesoro

0

Pensate a una marachella. Lapo, Cosimo e Beatrice l'avevano fatta. L'ultima volta ne avevano combinata una davvero grossa: con le cere avevano disegnato il ritratto dei loro compagni di classe. Peccato che il bell'affresco l'avessero realizzato sulla facciata di un antico palazzo in San Frediano. Fu così che finirono dritti in punizione chiusi in casa. E ci stettero per un bel po', complice anche un mese di marzo molto piovoso che gli impedì di correre fuori a giocare. Quando il sole tornò a fare capolino, i tre birbanti si ritrovarono in piazza con l'energia di un leone. In sella alle loro biciclette, erano pronti a nuove chiassose scorribande che facevano rimpiangere agli abitanti del quartiere che la scuola non durasse 24 ore al dì.

Mentre inforcava i pedali, Cosimo gridò: “Guardate amici, l'arcobaleno!”. Un grande ponte colorato sovrastava i tetti, risplendendo nel cielo mezzo azzurro e mezzo grigio. “Mio nonno ha detto che dove nasce l'arcobaleno c'è un tesoro prezioso. Andiamo a cercarlo!”, disse. “Sì – gli fece eco Beatrice – così potremo comprarci un sacco di caramelle!”. “Pista!”, partì Lapo. E gli altri due monelli lo seguirono a ruota.

Attraversarono mezza città all'inseguimento dell'arcobaleno, facendo spericolati slalom tra i malcapitati passanti e talvolta sopra i loro piedi. L'ultimo tratto fu il più duro: l'arcobaleno conduceva al Piazzale Michelangelo. I tre amici dovettero alzarsi sui pedali per affrontare la salita. “La nostra fatica sarà ricompensata quando troveremo il tesoro!”, disse Cosimo. E tutti pedalarono più forte. Arrivati in cima alla terrazza, là dove svetta il David, nonostante il fiatone si misero subito a cercare il luogo esatto da cui l'arcobaleno nasceva. Dovevano fare presto però: i colori iniziavano a sbiadire. Come segugi, setacciarono palmo palmo il Giardino dell'Iris, si infilarono nella loggia del Poggi, perlustrarono gli alberi del viale dei Colli e ogni gradino delle Rampe. Niente. Ormai l'arcobaleno era sparito, portando con sé le poche nubi rimaste e il tesoro prezioso.

I tre amici, sconsolati, risalirono sulla terrazza. Stavano per sedersi a riposare ai piedi del David quando Cosimo strillò: “Guardate!”. E indicò il profilo bellissimo che da Fiesole, passando per il Bargello, Palazzo Vecchio e il Duomo, toccava il Ponte Vecchio, Santa Croce e l'Oltrarno. Splendente, nel sole ormai alto. Non seppero dirlo a parole ma lo intuirono: un tesoro più prezioso di quello chissà se sarebbe mai esistito. E da quel giorno, i tre monelli iniziarono a volerle più bene, e a trattarla meglio, la loro città.

Al Meyer l’attesa è un gioco

Tra paesaggi incantati, personaggi fantastici e racconti interattivi, aspettare il proprio turno per una visita medica al Meyer diventa un gioco. Merito de “Le finestre dei sogni”, due enormi schermi e quattro monitor touch-screen in funzione da ieri nella sala di attesa davanti agli ambulatori specialistici e alla radiodiagnostica dell'ospedale pediatrico fiorentino, la porta (o meglio, la finestra) d'ingresso al mondo magico e interrattivo realizzato dal pittore e visual artist Giuseppe Ragazzini.

Una finestra sul mondo (magico)

Le finestre magiche nascono per portare distensione e relax in un momento molto particolare come quello dell’attesa, in cui l’attenzione – soprattutto dei genitori – è concentrata sull’esito della visita medica dei bambini. Le immagini animate, e i delicati effetti sonori e musicali che le accompagnano, sono pensate per favorire il rilassamento e allontanare stress e preoccupazioni, attraverso l’immersione in una narrazione “altra”, fatta della materia dei sogni e della creazione artistica che permette ai bambini di liberare fantasia e creatività mentre aspettano. Così i minuti trascorrono più in fretta e il tempo speso nell’attesa diventa un’esperienza piacevole.

Paesaggi, colori e animali d'artista

A creare i contenuti di queste finestre magiche è stata la fantasia di Giuseppe Ragazzini, pittore, scenografo e visual artist non ancora quarantenne, ma già apprezzato a livello internazionale. Nato a Londra nel 1978, si è laureato in filosofia a Firenze e qui ha esposto nelle sue prime mostre collettive. Dal 2002 sperimenta con l'arte digitale e ha collaborato con moltissimi artisti, tra i quali Vinicio Capossela, Avion Travel, Paolo Conte, Ornella Vanoni, Elisa. Nel settembre del 2014 ha realizzato tutte le videoscenografie per l'opening gala della New York Philharmonic Orchestra di New York presso il Lincoln Center: “La Dolce vita, the music of Italian Cinema”.

Il filmato, che al momento dura 30 minuti ma verrà presto ampliato, è diviso in sezioni, ciascuna con un tema conduttore: i colori, la primavera, il mare, i paesaggi, l’abbecedario. I bambini potranno seguire la sfilata degli animali di un circo immaginario, contemplare montagne innevate, tramonti e spiagge deserte bagnate da acque cristalline e restare incantati davanti al mondo sottomarino o allo sbocciare di fiori e colline piene di farfalle variopinte. E grazie ai touch screen, giocare con le lettere e imparare nuove parole.

Sarà Arturo, un personaggio fantastico, a insegnare ai bambini come utilizzare i touch-screen interattivi posizionati ai lati della videoinstallazione, invitandoli al gioco e trasformandoli, da semplici spettatori, in protagonisti. Nella sala d’attesa i piccoli avranno infatti a disposizione quattro schermi tutti per loro, per giocare e divertirsi in modo creativo utilizzando una app che Ragazzini ha creato apposta per il Meyer. La loro fantasia potrà sbizzarrirsi utilizzando e combinando tra loro varie categorie di oggetti, alcuni dei quali provengono da famosi quadri di grandi pittori come Mirò, Rousseau il Doganiere e Duccio di Boninsegna. Con un semplice movimento delle dita, i piccoli potranno scegliere i pezzi preferiti e trasformarli in un nuovo disegno. Grazie a un’etichetta, ogni opera creata dai bambini sarà “firmata” e titolata. Poi potrà essere spedita come cartolina virtuale via mail o condivisa sui social network o, ancora, caricata su una galleria web, accessibile tramite l’applicazione Gallery Art del Meyer, una vera galleria d'arte dove saranno raccolti tutti i capolavori creati dai bambini.

Da sala d'attesa a cinema il passo è breve: presto i maxi schermi saranno utilizzati per una programmazione di proiezioni cinematografiche dedicate ai bambini ricoverati in ospedale ogni domenica pomeriggio. L’allestimento artistico rientra in un progetto sostenuto dalla Fondazione Meyer nell’ambito delle iniziative di umanizzazione e di accoglienza delle cure nell’ospedale pediatrico.

Il Meyer – spiega Alberto Zanobini, Direttore Generale del Meyer – vuole essere molto di più di un ospedale pediatrico: una comunità coesa attorno al diritto alla salute dei bambini e delle bambine. A Primavera abbiamo la gioia di inaugurare una grande opera d' arte contemporanea, che – rifuggendo da ogni tipo di autoreferenzialità – ha anche l’ambizione di coinvolgere i bambini come soggetti attivi dell'espressione artistica e non come semplici spettatori. Innovazione organizzativa e innovazione tecnologica si possono realizzare efficacemente solo se in parallelo si realizza una innovazione culturale. La cultura secondo una concezione olivettiana di àncora, ciò che dà saldezza, introducendo valori umanistici”.

“Una finestra dei sogni – spiega Gianpaolo Donzelli, Presidente della Fondazione Meyer – perché i pensieri del bambino, caratterizzati dalla preoccupazione per essere entrato in ospedale, possano colorarsi anche di momenti di spensieratezza. Questo il senso del progetto realizzato dalla Fondazione Meyer, per corrispondere alla visione globale che ha il Meyer di prendersi cura fin dal primo istante in cui il bambino entra in ospedale”.