sabato, 24 Maggio 2025
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Chagall, Van Gogh e la pittura sacra

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Al piano nobile di Palazzo Strozzi fino al 24 gennaio prosegue Bellezza Divina, excursus pittorico che analizza il rapporto con l'arte sacra di una serie di artisti internazionali del Novecento.

Flop Fiorentina in Europa League. La qualificazione si complica

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La Fiorentina esce ancora sconfitta dall’Artemio Franchi nella terza partita di Europa League. Dopo aver perso contro il Basilea ed aver vinto a Lisbona arriva ancora uno stop ad opera del Lech Poznan. I polacchi s’impongono 2-1 inguaiando i viola adesso ultimi nel girone I con soli 3 punti. Il Lech ed il Belenenses (corsaro a Basilea) secondi con 4 punti. Gli svizzeri sempre primi con 6 punti. Come previsto, Paulo Sousa ricorre al turnover anche perché domenica c’è la Roma al Franchi. Fra i pali spazio al dodicesimo Sepe, davanti a lui la difesa a tre è composta da Tomovic, Roncaglia e Astori. A centrocampo con Rebic e Pasqual sulle corsie esterne, Mario Suarez in regia e Mati Fernandez e Verdù mezzali. Davanti tandem composto da Giuseppe Rossi e Babacar. I polacchi Jan Urban sono scesi in campo con Buric in porta, Kedziora e Kadar terzini, Dudka-Kaminski coppia centrale. Sulla mediana Tetteh con Tralka, mentre davanti Lovrencsics, Holmen e Formella agiscono sulla trequarti a supporto dell’unica punta, Thomalla.

 

Primo tempo

 

La Fiorentina si fa vedere subito con una mischia al 2’ che non viene concretizzata da Babacar, poi poco o nulla. Al 20’ Rossi accelera e serve un passaggio filtrante a Babacar, ma Buric salva in uscita. Si arriva all’intervallo con ritmi di gioco blandi calano ulteriormente e l’arbitro manda le due squadre al riposo sullo 0-0.

 

Secondo tempo

 

La Fiorentina prova a riprendere le redini del gioco ma sbaglia molto in fase di fraseggio e non riesce a sbloccare il risultato. Al 59’ Buric para ancora su Babacar. Al 65’ il neo entrato Kownacki, in contropiede, sfrutta una disattenzione difensiva e il Lech Poznan si porta in vantaggio. La Fiorentina prova a reagire con Rossi, Vecino e Bernardeschi ma all'80’ è Gajos, con un bel piatto destro, su assist di Kaminski, a portare sul clamoroso 0-2 gli ospiti. Gli uomini di Sousa tentano il tutto per tutto ma trovano il gol solo al 90’. Mati Fernandez trova un assist dalla sinistra, Rossi colpisce bene e non lascia scampo a Buric. Babacar al 94’ alza troppo di testa e la palla finisce alta. Poteva essere il pareggio e, invece, è arrivato il secondo ko casalingo in Europa.

 

L’allenatore

 

Paulo Sousa ha commentato, a fine gara, la sconfitta. “Mi amareggia più il risultato che la prestazione, mi immaginavo che sarebbe stata una gara difficile con un allenatore nuovo e una squadra fisica. Quando abbiamo avuto le occasioni per segnare e non le abbiamo sfruttate, è aumentata la frenesia. Il Lech si è chiuso molto bene con due linee molto strette che ci hanno creato difficoltà. Sono deluso e triste per questa sera. Nel girone siamo tutti vicini – commenta Sousa – e mancano 3 partite, dipende solo da noi fare risultati e passare il turno. Abbiamo tutte le capacità per farlo”.

Visita ”speciale” al Corridoio Vasariano

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Gli zainetti, le macchine fotografiche e un tuffo nella storia lungo un chilometro. Questa mattina i ragazzi disabili ospiti del centro riabilitativo Villa San Luigi della Fondazione Oda hanno visitato il Corridoio Vasariano.

la visita

Erano in 22, accompagnati da 5 operatori e un infermiere del centro, da un volontario e da alcuni genitori e familiari. Una squadra in festa, insomma, che ha ripercorso le orme dei Medici, con una bella visita alle meraviglie della galleria e alle sue collezioni di pregio incorniciate dalla vista incantata sull’Arno.

le attività

L’iniziativa, resa possibile dalla disponibilità e collaborazione della Galleria degli Uffizi, rientra nel fitto calendario di attività sul territorio che da sempre contraddistingue la vita quotidiana delle strutture gestite dalla Fondazione. Gite all’aria aperta, visite culturali, feste di quartiere, soggiorni estivi: sono tutte attività pensate per far sperimentare ai ragazzi, ogni volta che è possibile farlo, la vita fuori dal centro e l’integrazione nel tessuto sociale.

La maggior parte di queste iniziative sono organizzate unendo la presenza degli operatori del centro a quella, preziosa, dei familiari degli assistiti, con una formula che va oltre l’antico concetto di istituzionalizzazione e piuttosto prende per mano un’idea di famiglia accolta e sostenuta nella sua globalità.

Strade, una mattina di incidenti in città. Problemi per il traffico

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Otto incidenti questa mattina in città. Avvenuti “a catena” in poco più di un’ora, i sinistri hanno creato problemi al traffico cittadino.

gli incidenti

Il primo è avvenuto alle 7.30 in viale Giannotti, all’altezza del centro commerciale: un’auto è finita contro un palo dell’illuminazione. Mezz’ora dopo, in piazza Caduti dell’Egeo (zona Fortezza), scontro tra una bici e un’auto che ha costretto la polizia municipale a chiudere entrambe le corsie che portano a piazzale Montelungo. Il ciclista – viene spiegato – è stato ricoverato a Careggi.

Sempre alle 8 in via Baracca un pedone è stato investito da un motociclo: nessuna conseguenza grave ma traffico bloccato. Pochissimi minuti dopo incidente in via Cosseria (zona Romito): anche in questo caso un pedone è stato investito. E ancora, uno scontro tra auto e moto in via del Gignoro ha provocato code e ingorghi.

Alle 8.20 è stata la volta di un bus di linea che si è bloccato in via Pisana, poi un'auto è finita in panne tra via Bolognese e via Salviati. Poco dopo, intorno alle 8.40, in via Baracca (all’altezza di via Bardazzi) un altro pedone è stato investito da un'auto.

perdita di acqua

Altri gravi problemi, infine, li ha provocati una perdita di acqua in via della Quiete (zona Careggi), con riparazione urgente da parte di Publiacqua. I lavori – viene spiegato – termineranno nel pomeriggio.

problemi

“Nel momento di maggior pressione del traffico – ha spiegato l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – una serie di incidenti ed una perdita di acqua hanno creato gravi problemi lungo le principali direttrici di ingresso alla città, da Soffiano a via Baracca/via Pratese e via Sestese, provocando blocchi e rallentamenti alla circolazione”.

Apre il nuovo Museo dell’Opera del Duomo

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Aprirà al pubblico il 29 ottobre il nuovo Museo dell’Opera del Duomo, che conserva la maggiore collezione al mondo di scultura del Medioevo e del Rinascimento fiorentino. 750 opere tra statue e rilievi in marmo, bronzo e argento, tra cui capolavori dei maggiori artisti del tempo: Michelangelo, Donatello, Arnolfo di Cambio, Lorenzo Ghiberti, Andrea Pisano, Antonio del Pollaiolo, Luca della Robbia, Andrea del Verrocchio e molti altri ancora.

le opere

Oltre 200 opere visibili per la prima volta al pubblico dopo il restauro, tra queste la Maddalena di Donatello, la Porta Nord di Lorenzo Ghiberti per il Battistero di Firenze e i ventisette pannelli ricamati in oro e sete policrome su disegno di Antonio del Pollaiolo. Nel nuovo Museo troveranno posto anche molte opere mai viste prima o conservate nei depositi per decenni, come le quindici statue trecentesche e quasi settanta frammenti della facciata medievale del Duomo.

il progetto

L’Opera di Santa Maria del Fiore ha investito 45 milioni di euro di risorse proprie nella realizzazione del nuovo Museo. Direttore e autore del progetto museologico è Timothy Verdon, mentre il progetto architettonico è di Adolfo Natalini e Guicciardini & Magni architetti. La realizzazione del nuovo Museo dell’Opera del Duomo è parte di un programma di interventi, tra cui il restauro delle facciate esterne del Battistero, che terminerà il prossimo 25 ottobre, messi in campo dall’Opera in vista del V Convegno Ecclesiale Nazionale della Chiesa Italiana che si terrà a Firenze a novembre e che vedrà la visita di Papa Francesco.

l’antica facciata del Duomo

Al centro del museo la spettacolare Sala dell’Antica facciata (36 metri x 20 x 20), dove su un lato è stato realizzato un colossale modello (in resina e polvere di marmo) in scala 1:1 dell’antica facciata del Duomo di Firenze realizzata da Arnolfo di Cambio a partire dal 1296, mai finita e distrutta nel 1587. Davanti a questa titanica quinta, ricostruita sulla base di un disegno cinquecentesco, saranno collocate 40 statue del Tre e primo Quattrocento originariamente realizzate per la facciata da artisti quali Arnolfo di Cambio, Donatello e Nanni di Banco.

porte del Battistero

Sul lato opposto della sala, la Porta del Paradiso (1425-52) chiamata così da Michelangelo “che tornerà a occupare una posizione frontale rispetto all’antica facciata del Duomo, ricostruendo un rapporto visivo e iconografico perso oltre 400 anni or sono”, afferma Timothy Verdon. Al suo  fianco la celebre Porta Nord del Battistero di Firenze, e in futuro anche la Porta Sud di Andrea Pisano, che è stata restaurata dall’Opificio delle Pietre Dure (suo anche l’intervento sulla Maddalena di Donatello e altre opere della collezione) con “risultati eccezionali al di là di ogni aspettativa”, viene spiegato: sotto lo sporco e le incrostazioni superficiali è riemersa la doratura originale, ancora presente dopo sei secoli, nei rilievi scultorei delle 28 formelle, nelle testine di Profeti e Sibille e nel fregio a motivi vegetali brulicante di piccoli animali.

Il restauro e la realizzazione di una replica eseguita ad arte, che andrà a sostituire l’originale sul Battistero da gennaio 2016 (realizzata dalla Galleria Frilli di Firenze come fu per la Porta del Paradiso nel 1990), è stato finanziato con fondi privati messi a disposizione dalla stessa Opera e della Guild of the Dome Association, di cui fanno parte imprenditori di tutto il mondo.

nel museo

E non è finita qua: sono anche molte altre le opere che saranno visibili nel nuovo museo, tra cui la Maddalena penitente di Donatello e la Pietà di Michelangelo (1547-1555).

Al piano superiore la Galleria del Campanile di Giotto, lunga 36 metri, con le 16 statue a grandezza naturale – tra cui gli straordinari profeti di Donatello Abacuc, Geremia, il Profeta Imberbe e Il Sacrificio di Isacco – e le  54 formelle che adornavano il campanile. Questa sala, come quella al piano superiore delle stesse dimensioni, presenta delle aperture da cui si vede l’imponente modello della facciata arnolfiana del Duomo, in un continuo dialogo visivo.

il museo nel museo

Un museo nel museo è poi la Galleria della Cupola del Brunelleschi (1418-1436), sempre al primo piano, con i modelli lignei del Quattrocento, tra cui quello attribuito allo stesso Brunelleschi, materiali e attrezzi dell’epoca utilizzati per la costruzione della Cupola e la maschera funebre del grande architetto.

Apre il nuovo Museo dell’Opera del Duomo

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Apre al pubblico il 29 ottobre il nuovo Museo dell’Opera del Duomo, che conserva la maggiore collezione al mondo di scultura del Medioevo e del Rinascimento fiorentino. 750 opere tra statue e rilievi in marmo, bronzo e argento, tra cui capolavori dei maggiori artisti del tempo. Al suo interno anche un colossale modello a grandezza naturale dell’antica facciata del Duomo progettata da Arnolfo di Cambio, distrutta nel 1587.

Festa dell’albero nel Q5, giardinieri ”baby”

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L’appuntamento clou sarà sabato 21 novembre, con una grande festa per la giornata nazionale dell’albero che da mattina a sera porterà nel giardino del Lippi, in zona Nuovo Pignone, gli alunni di 3 scuole del quartiere (Fanciulli, Colombo, Giucciardini).

Bambini e ragazzi sono coinvolti in un progetto del Quartiere 5: incontri in classe, insieme ad agronomi e volontari di Legambiente, per conoscere da vicino gli “amici verdi” e poi una mattinata sul “campo” per aiutare i giardinieri a piantare alberi nei giardini che si trovano a due passi dagli istituti scolastici.

La maratona green è partita proprio dal giardino del Lippi, dove il 21 ottobre si è svolta la prima tappa. Gli alunni della vicina scuola primaria Fanciulli hanno aiutato i tecnici del Comune a “mettere a dimora”, come si dice in gergo, 10 dei 100 nuovi alberi arrivati nell’area. I giardinieri hanno spiegato ai piccoli i segreti delle piante e hanno risposto alle loro domande.

Festa dell'albero, primo anno nel Q5

“La festa dell’albero nasce quest’anno nel Quartiere 5 e diventa subito una bellissima esperienza –  spiega nella videointervista de Il Reporter, il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli – abbiamo anche attratto con questo progetto associazioni e realtà economiche che ci sostengono come sponsor”.

Si replica mercoledì 28 ottobre nel giardino Castelnuovo Tedesco con l’aiuto dei piccoli della scuola Colombo e il 5 novembre nel giardino della scuola Guicciardini, insieme ai ragazzi dello stesso istituto. In tutto, nelle tre aree, arriveranno 250 piante in più. In programma anche un appuntamento per i grandi: il 12 novembre alle ore 16 Villa Pallini ospiterà il convegno “Gli alberi e la città” con agronomi, amministratori locali ed esperti di architettura del paesaggio.

LE VIDEO-INTERVISTE QUARTIERE PER QUARTIERE

Ogni mese, Il Reporter gira per le strade dei quartieri fiorentini, raccontando cosa sta succedendo,  grazie a interviste ai protagonisti. Tutti i video sono disponibili nella sezione dedicata e sul canale Youtube de Il Reporter.

Malore a I Gigli, salvata dalla sicurezza

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È stata colpita all'improvviso da una violenta crisi respiratoria, ma l'intervento degli addetti alla sicurezza del centro commerciale le ha salvato la vita. È successo ieri al centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio dove la donna stava facendo shopping insieme al marito.

I soccorsi del 118, poi il trasporto a Careggi

La donna si trovava in Corte Lunga quando, intorno alle 18.35, ha accusato il malore. Secondo il marito si sarebbe trattato di una crisi respiratoria acuta, considerando che ne aveva già sofferto in passato. Il personale addetto alla sicurezza del centro commerciale è intervenuto subito allertando il 118. Arrivati sul posto, i sanitari del 118 hanno messo la mascherina per l'ossigeno alla signora e contattato un'altra ambulanza con il medico a bordo. La donna è stata portata con urgenza all'ospedale fiorentino di Careggi.

Festa dell’albero nel Q5: i giardinieri sono ”baby”

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Grazie all’aiuto degli alunni di 3 scuole saranno piantati 250 nuovi alberi nei giardini del Quartiere 5. E per un mese incontri in classe per conoscere da vicino questi amici verdi

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Sulle tracce di Folon, 10 anni dopo la sua scomparsa

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I suoi gatti e i suoi tramonti hanno incantato i cinque continenti, acquerelli delicati che strizzano l’occhio al pensiero positivo. Jean-Michel Folon ha salutato il mondo con la mostra, la più grande e completa mai dedicata all’artista, al Forte Belvedere nel 2005, pochi mesi prima di spirare.

Dieci anni dopo, e poco tempo prima che il suo Uomo della pioggia ritrovi posto davanti all’Obihall (l’opera era stata danneggiata in seguito a un incididente stradale, ma entro la fine del 2015 tornerà al suo posto, dopo il restauro), Il Reporter vuol ricordare l’artista gentile che ha amato moltissimo Firenze e che ha voluto lasciare alla città un numero consistente delle sue sculture, che i fiorentini possono quotidianamente ammirare in diversi luoghi della città.

Jean-Michel Folon e Firenze

Era un amore che veniva da lontano quello di Jean-Michel per la città del giglio, iniziato negli anni Cinquanta quando, per la prima volta, colui che poi diventerà un artista di fama mondiale varca i confini di Florentia appena più che ventenne. E la città del giglio ricambierà questo colpo di fulmine, dedicandogli prima una mostra (incentrata principalmente sui suoi acquerelli) al Museo Marino nel 1990, poi la grande  esposizione del 2005 al Forte. Il 20 ottobre di quello stesso anno cala il sipario sulla vita dell’artista, dopo una malattia impietosa.

Sulle tracce dell’artista gentile

Ma Firenze non si è dimenticata di lui, tutt’altro: passeggiando per la città, ci si può facilmente imbattere in numerosi suoi lavori. Lo si incontrerà nuovamente sul viale Fabrizio De André e lo si può incontrare anche nel parco antistante l’ospedale pediatrico Meyer, dove si trova un’altra fontana, “L’uomo della pace” (acquistata dal Rotary club e donata alla città), che ritrae uno dei suoi omini con un uccellino posato sulla mano.

Jean Michel Folon a Firenze

Fu in Toscana che Folon cominciò a pensare alla scultura, ed è proprio nel granducato che realizzò i suoi bronzi affidandosi all’esperienza degli abili artigiani del posto. Le 12 grandi opere che hanno preso stabilmente dimora nel giardino delle Rose, spazio verde che ammira Firenze dall’alto senza essere troppo invadente, sono state donate dalla Fondazione Folon (che ha sede in Belgio, paese natale di JeanMichel) su richiesta dello stesso artista.

Folon era così, innamorato della città come sembra essere quell’uomo (di bronzo) seduto su una panchina del giardino a guardare incantato il panorama, il cappello in testa e un libro tra le mani. Romantico come quella valigia che “incornicia” Firenze e la racchiude in uno spazio circoscritto, come a volerne portare con sé i tesori. Le statue, diventate parte integrante dello spazio verde, sono aperte alle visite a seconda degli orari del giardino (che nel mese di ottobre vanno dalle 9 alle 18, mentre a novembre dalle 9 alle 17).