“The Unbelonging” affronta il passaggio del tempo nella storia della cultura, la proprietà e la classificazione dei simboli e l’erosione dei rituali. La capacità di riflettere sul nostro destino collettivo, di immaginare e creare un futuro, è posta sotto la lente di ingrandimento.
Il video è una versione dislocata della cerimonia del battesimo come avviene all’interno della Chiesa Ortodossa. La celebrazione del rito ha luogo in un anonimo spazio bianco, dove alcuni oggetti richiamano un contesto religioso mentre altri confondono lo spettatore. La famiglia e gli amici assistono al passaggio del bambino dallo stato in cui si trova al di fuori della norma religiosa a uno di obbedienza e redenzione promessa, una sorta di dare e avere spirituale. Il copione della performance è il testo canonico del battesimo ortodosso, un meticoloso districarsi tra peccato, violenza e salvezza, ma il sacramento è impartito da un personaggio estremamente fuori luogo: Babbo Natale.
Il tema della mercificazione torna in un’altra opera, che presenta un personaggio assente – che è sparito dopo aver riempito fino al bordo il carrello di un supermercato di copie de “Il castello” di Kafka, dopo quella che dev’essere stata una spesa folle all’interno di un archivio della cultura irrealmente completo o di un supermercato della conoscenza e della classificazione. O forse in un luogo mutante che somiglia a e riunisce le funzioni di entrambi. Il terzo lavoro in mostra è costituito da una serie di libri la cui rilegatura è stata tagliata
– di nuovo una sorta di vandalizzazione è controbilanciata da un arricchimento ambivalente, dal momento che dei disegni sono stati inseriti tra le pagine e i libri sono stati nuovamente rilegati.
Muresan complica il rapporto tra la narrativa e le illustrazioni, avviluppate concettualmente e fisicamente, muovendo il tutto verso una sorta di coerenza – cercando un luogo nuovo, o una nuova categoria, nell’archivio. Come accade spesso nel lavoro dell’artista, il gesto confonde distruzione, preservazione e valore artistico aggiunto.
In queste e in altre opere di Ciprian Muresan punti, oggetti, cronologie diverse si uniscono e si intersecano, sono legati tra loro in una sorta di indeterminatezza, mentre la distanza che precedentemente li separava – storica, politica o culturale – si piega su se stessa e diventa lo spazio della rappresentazione.
[email protected] / www.prometeogallery.com