venerdì, 29 Marzo 2024
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Böcklin, de Chirico, Nunziante: la supermostra a Fiesole

Böcklin, de Chirico e Nunziante tutti insieme, tutti a Fiesole, da domani al 19 giugno. Un percorso lungo i 130 anni che separano la prima edizione dell'Isola dei morti dai lavori più recenti di Nunziante. Ecco in anteprima le immagini della mostra “Isole del pensiero”.

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Böcklin, de Chirico e Nunziante tutti insieme, tutti a Fiesole, da domani al 19 giugno. Un percorso lungo i 130 anni che separano la prima edizione dell’Isola dei morti dai lavori più recenti di Nunziante. Ecco in anteprima le immagini della mostra “Isole del pensiero”.

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LA LINEA SOTTILE. “Non intendiamo mettere a confronto i tre autori – dichiara il curatore della mostra, Giovanni Faccenda – piuttosto documentare una ideale convergenza intellettuale fra i tre protagonisti, lungo  una linea di continuità fra modernità e contemporaneità”.

IL FETICCIO DI HITLER E LENIN. Di Arnold Böcklin saranno presenti quattro opere: Villa am Meer – Villa sul mare (1892-93), Flötender Pan – Pan che suona lo zufolo (1897), Die Kapelle – La cappella, 1898, e l’ultima, incompiuta, Pan im Kinderreigen – Pan fra i bambini in girotondo, dipinta dal grande svizzero, poco prima di morire, nella sua Villa Bellagio. Sono lavori che richiamano le atmosfere oniriche popolate di architetture classiche, simbolismi, allegorie e quel richiamo ossessivo alla morte che arriva a livelli sublimi nella inarrivabile Isola dei morti, oggi considerato il quadro più famoso al mondo. Un’opera di cui permangono 4 delle 5 versioni dipinte dall’autore (la quarta versione è stata distrutta, si dice, durante un bombardamento nel corso del secondo conflitto mondiale), tutte considerate “inamovibili” dai musei che ne sono i fortunati possessori. L’isola dei morti divenne prestissimo un’opera feticcio. Hitler – che acquisto la terza versione – non se ne separò sino alla morte; Lenin ne volle una copia così come d’Annunzio: tutti contagiati da quella febbre böckliniana che colpì e continua a colpire chi cerca di far propri i segreti di questa isola popolata da tenebrosi cipressi.

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IL CAPOLAVORO. Di de Chirico la mostra propone forse il massimo capolavoro, La passeggiata-Il tempio di Apollo a Delfi, del 1910, in cui è evidente l’influenza di Böcklin. Ma anche tutto il periodo romantico, tra l’inizio degli anni Quaranta e la prima metà del decennio successivo, ci mostra un Pictor Optimus ancora evidentemente attratto da Böcklin. Com’è testimoniato in mostra dal Castello di Rapallo (1947-48), Cavaliere con cane (1948), Vita silente con marina (1950), I romani in Britannia (1953).

NUNZIANTE E FIESOLE. Decisiva, in quella che si configura ad oggi come la più alta stagione creativa di Nunziante, è la visita che egli fece la scorsa primavera a Villa Bellagio, estrema dimora del pittore svizzero sul crinale tra Fiesole e San Domenico. Senza una simile opportunità, non avremmo mai visto, forse, tante pregevoli pitture: Laggiù dove tutto è possibile, Accadde un mattino, Attesa, Il volo di Pindaro, L’alba vinceva l’ora mattutina… E, naturalmente, le versioni – personalissime – di Prometeo e de La partenza degli Argonauti: «isole del pensiero», anch’esse, sulle rotte di un pittore deciso a salpare alla volta di misteriosi mari, nei quali si era svolto parte dell’itinerario metafisico di  Böcklin, prima, e poi di de Chirico.

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INFO. La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19, al Palazzo Comunale, Sala del Basolato. Ingresso: interi 5 euro, ridotti: 3 euro; ingresso cumulativo per tutti i musei di Fiesole: 12 euro. Acquisto biglietti: presso la biglietteria di via Portigiani1, Fiesole.

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