Al via la mostra fotografica ”Fotoprogetti”.
FOTOPROGETTI 2013. Sabato 19 ottobre dalle 18 alle 23, nell’ex chiesa di San Carlo ai Barnabiti a Firenze, ci sarà l’inaugurazione della mostra ”Fotoprogetti 2013”. L’esposizione è a cura di Deaphoto Expo in collaborazione con il Quartiere 1 del Comune di Firenze e presenta in mostra le opere dei partecipanti al corso di Progettazione Fotografica organizzato da Deaphoto nella stagione 2012-2013 e anche i progetti fotografici realizzati da alcuni fotografi dell’Associazione Culturale Deaphoto. La mostra chiuderà domenica 20 ottobre alle 19. Per quanto riguarda gli studenti, l’esito espositivo finalizza quello didattico incentrato sullo sviluppo delle capacità progettuali, attraverso un progressivo affinamento di elaborazione visiva e lettura critica della realtà e delle immagini, la riflessione teorica sul medium e la stimolante conoscenza delle tendenze e degli autori della fotografia contemporanea. I percorsi progettuali, partiti dalla definizione personale dei temi della ricerca, sono proseguiti con la realizzazione e l’editing delle immagini, fino alla definizione delle procedure di installazione e valorizzazione espositiva e alla redazione dei testi di presentazione delle opere. Tutti i lavori presentati sono comunque indicativi di alcune delle tendenze principali della fotografia contemporanea.
STUDENTI. Per gli studenti, nell’ambito di una diary photography metafisica ed esistenziale, ”How to disappear” completely di Barbara Leolini compie un viaggio onirico e visionario all’interno della propria stanza, una narrazione soggettiva in dodici scatti in bianco e nero in cui le due “oggettive” iniziale e finale servono da cornice a un percorso percettivo di liberazione e catarsi. Di taglio decisamente street sono invece ”Le Postcards from Florence” di Lidia Passaro, che raccontano con ironia delle migliaia di turisti che quotidianamente invadono la città, ovvero “di chi ogni giorno si impossessa di questi luoghi ricchi di storia, lasciando dietro di sé piccole ma indelebili tracce del proprio passaggio”. Nella tradizione sociale dello storytelling ”Ritorno alla Terra” di Luigi Torreggiani racconta di Lorenzo e Francesco, due gemelli trentenni che hanno deciso di intraprendere il duro lavoro di agricoltori e allevatori nelle montagne del Casentino, un coraggioso e positivo esempio di imprenditoria giovanile ai tempi della crisi.
FOTOGRAFI DEAPHOTO. Per i fotografi Deaphoto, ”Renailand” di Alberto Ianiro e Solitude di Diego Cicionesi si iscrivono entrambe nella tradizione documentaria della lettura e interpretazione fotografica del territorio. Ma se nelle fotografie a colori di Alberto Ianiro, realizzate in un parco fluviale nei pressi di Signa (Firenze), alla componente topografica e descrittiva dei luoghi si somma una particolare atmosfera di assenza, sospensione e attesa che rimanda al paesaggio del cinema di Antonioni, in quelle in bianconero di Diego Cicionesi lo spazio urbano diviene scenario metafisico di un necessario e coraggioso gesto di isolamento. Nell’ambito di una ritrattistica tipologico-sociale si collocano i progetti di Niccolò Vonci e Sara Severini. Il primo con ”Parchi Urbani della Piana” utilizza il ritratto come chiave interpretativa di uno spazio urbano progettato per il tempo libero, in cui una natura “addomesticata” fa da sfondo alle più varie attività sportive e sociali. La seconda con ”Uomini da cantiere” sviluppa una presentazione in dittici in cui la tipologia dell’operaio edile, contraddistinto soprattutto per la sua fisicità, viene immediatamente raffrontata con la struttura lavorativa in cui opera e di cui si evocano i possibili pericoli. Nell’ambito del reportage sociale il modo di divertirsi e socializzare dei pensionati è esplorato da due progetti: quello di Michelangelo Chiaramida, ”Bocce”, racconta con bonaria ironia “un gioco meraviglioso e modernissimo, fondato sul rispetto e sull’amicizia tra le persone”, mentre quello di Silvia Giannini, ”Spirito Eterno”, mostra con grande delicatezza e simpatia umana le attività sociali, culturali e ricreative dei Centri Anziani del Q2 del Comune di Firenze. Nell’ambito del ritratto staged si colloca invece la ricerca, pirandelliana fin dal titolo, ”Nude Maschere”, di Simone Cecchi, che evidenzia nella scelta del dittico la dialettica concettuale che guida il progetto. Una dialettica quella fra finzione e verità, permanenza e provvisorietà, volto e maschera che sembra ispirare anche la fiction surreale ”Verosimiglianze provvisorie” di Sabrina Ingrassia (“la finzione altro non è che una verosimiglianza provvisoria alla realtà”). Nell’ambito di un bianconero simbolico-esistenziale e di un re-editing a distanza di tempo di un proprio precedente lavoro si colloca ”Troubled Eyes 2013: The Photographer’s Cut” di Giovanni de Leo. Mentre il diarisitco ”Galician Sentimental Journey” di Sandro Bini rappresenta ancora una volta, nella poetica dell’autore, un viaggio a ritroso nell’archivio e nella memoria.