Visitare una tomba etrusca così come è stata trovata, ammirare il prezioso corredo funebre e tutti i manufatti al suo interno. Tutto questo è possibile grazie alla ricostruzione virtuale in 3d realizzata dall’ Itabc-Cnr ( istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del consiglio nazionale delle ricerche) e ospitata in due mostre olandesi dedicate alla cultura etrusca: “Richness and Religion at the Etruscans – Princes and Priests” e “Princesses and Goddesses” inaugurate in questi giorni ad Amsterdam e a Leiden.
PER VISITARE LA TOMBA BASTANO I PASSI. “Il pubblico può esplorare la struttura – spiega Eva Pietroni dell’Itabc-Cnr – avvicinarsi agli oggetti ascoltandone la narrazione, sentire il racconto dalla voce dei defunti. Tutto senza usare joystick, mouse, tastiere ma con il solo movimento del corpo, spostandosi sopra una grande mappa della tomba in cui sono indicati i punti sensibili, nello spazio antistante la proiezione di 12 mq”.
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LA PRINCIPESSA E IL GUERRIERO. La tomba, risalente alla metà del VII secolo a.C., nota per aver restituito manufatti di elevatissimo pregio, fu scoperta dall’arciprete Regolini e dal generale Galassi nel 1836 durante uno scavo nella necropoli del Sorbo a Cerveteri. Formata da più celle, vi erano stati sepolti una principessa ornata da un pettorale in oro, e un uomo incinerato, forse un guerriero.
I MANUFATTI. Si parte dalla struttura esterna, un tumulo monumentale, e attraverso un corridoio (dromos) si arriva nel cuore del sepolcro. Tra i manufatti un calderone con l’holmos che serviva a sorreggerlo, il raro carro funebre e il letto che vi veniva probabilmente posto sopra. Non solo, anche anfore in terracotta, un’urna, un calamaio con lettere incise, spiedi, alari, contenitori e vasellame. Nella cella principale si ha l’impressione di poter toccare la principessa distesa sul letto, che splende per il suo pettorale d’oro appoggiato sulla veste bianca, tra il vasellame d’argento.
ETRUSCANNING 3D. La ricostruzione virtuale, che ha permesso di riunire il famoso sepolcro con il suo corredo, custodito presso il museo gregoriano etrusco dei musei vaticani, è il primo frutto del progetto europeo “Etruscanning 3D” e nasce dall’evoluzione di quella sviluppata dal Cnr per la scena giottesca “La conferma della Regola” nella Basilica Superiore di Assisi.