mercoledì, 5 Febbraio 2025
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La Venere dei Medici e la chioma bionda (nascosta)

Il restauro della Venere dei Medici, per secoli icona della Galleria degli Uffizi, regala nuove suggestioni a chi avrà l'occasione di vederela

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Capelli laminati d’oro, labbra tinte di rosso, fori ai lobi per ingentilirla con preziosi orecchini. La Venere dei Medici, per secoli icona della Galleria degli Uffizi e da Canova ritenuta ancora archetipo della bellezza femminile, non è sempre stata così come noi la vediamo. I restauri che – grazie ai finanziamenti messi a disposizione dalla fondazione non-profit Friends of Florence – da oltre un anno stanno interessando la Tribuna e le sculture lì ospitate dalla fine del XVII secolo (come il Satiro danzante, i Lottatori, l’Arrotino e, soprattutto, la Venere dei Medici) regalano sorprese e suggestioni.

 

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LA SCOPERTA. Molte infatti sono le scoperte fatte in questi mesi ma, per quanto importanti e inaspettate, cedono il passo dinanzi al ritrovamento di ampie porzioni di foglia d’oro che rivestivano i capelli della Venere dei Medici. La doratura della chioma – oggi riportata alla luce dalle indagini dei professori Pietro Baraldi e Paolo Zannini del dipartimento di Chimica dell’Università di Modena e Reggio coordinate dal dipartimento di Antichità classiche della Galleria degli Uffizi – in realtà non è una scoperta del tutto inaspettata. Come emerge dai racconti e dalle descrizioni dei visitatori settecenteschi, il biondo aureo della Venere era ancora chiaramente visibile all’epoca ed era riportato nelle guide di Galleria come una delle prove dell’alta qualità dell’opera.

LA DORATURA SCOMPARSA. In seguito a un restauro eccessivamente zelante, compiuto probabilmente al momento del ritorno della scultura dall’esilio parigino imposto da Napoleone, la doratura scomparve del tutto e solo adesso, grazie ad analisi mirate, si è potuto dimostrare che quanto vedevano i protagonisti del Grand Tour non era frutto di un’allucinazione collettiva, ma la testimonianza dell’antico ornato della splendida scultura che, con l’aggiunta della doratura e della policromia (come dimostrano le tracce di rosso riconosciute sulle labbra), raffigurava in modo mimetico e realistico il corpo di una giovane donna. Non a caso, come messo in luce i recenti lavori di ripulitura, persino i lobi della statua appaiono forati, per consentire l’inserimento di orecchini metallici che dovevano ulteriormente accentuare l’impressione di realismo.

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