Firenze torna a commemorare la tragica alluvione del ’66 con 102 nuovi scatti fotografici.
FOTOGRAFIE. Sono le foto inedite scattate da Joe Blaustein, pittore, pubblicitario, fotografo, filmaker e professore all’Università della California Ucla, che nel novembre di 47 anni fa si trovò per caso in città e con il suo obiettivo colse distruzione, allagamenti, disperazione ma anche la forza di reagire dei fiorentini e dei tanti volontari, gli angeli del fango, che accorsero in città da ogni parte d’Italia e non solo per dare una mano.
A COLORI. La particolarità di questi scatti è che sono tutti a colori. Così l’alluvione del ’66, generalmente conosciuta in ”bianco e nero”, mostrerà di sè un volto del tutto nuovo. Il reportage di Joe Blaustein è interamente effettuato su pellicola a colori Ekta-chrome che ha mantenuto i colori vivi di un tempo e ci restituisce un momento importante della storia cittadina da un’ottica inusuale e sconosciuta.
LA MOSTRA. L’artista, oggi novantenne, ha deciso di donare gli scatti alla città e in particolare all’Archivio storico del Comune di Firenze. Quaranta fotografie, con una selezione delle più belle e significative, stampate su pannelli 50×50, saranno esposte nella Sala Storica della Biblioteca delle Oblate a partire da giovedì 28 novembre (inaugurazione ore 12. Orario: lunedì 14-19; dal martedì al sabato 9-22. Ingresso libero).
PRESENTAZIONE. La cerimonia di presentazione dell’evento si è svolta a Palazzo Coppini, sede storica della Fondazione Romualdo Del Bianco – Life Beyond Tourism, da sempre impegnata nella valorizzazione del patrimonio culturale della città. Erano presenti lo stesso Joe Blaustein, arrivato per l’occasione dagli Usa; Sergio Givone, assessore alla cultura del Comune, Carlo Francini responsabile dell’Ufficio Unesco del Comune; Luca Brogioni per l’Archivio storico e Simone Giometti, segretario generale della Fondazione Romualdo Del Bianco. ”Siamo abituati – ha sottolineato l’assessore Givone – a vedere l’alluvione del ’66 in bianco e nero, dato che allora le pellicole a colori erano rare e molto costose. Grazie al regalo dell’artista Joe Blaustein , invece, Firenze può tornare a vedere a colori quei drammatici eventi”.
JOE BLAUSTEIN. Joe Blaustein arrivò a Firenze il 3 novembre del 1966 con la moglie incinta. Era venuto in Italia con un gruppo di responsabili della General Electric della quale aveva curato l’immagine e la campagna pubblicitaria. Aveva visitato Roma e, con i suoi compagni di viaggio, era stato ricevuto dal Papa, Paolo VI. L’estensione fiorentina doveva rappresentare il momento romantico della coppia, quasi una riedizione di “Camera con vista” ma il destino aveva deciso diversamente: la notte stessa dell’arrivo l’Arno ruppe gli argini. Joe Blaustein alloggiava in un albergo in Lungarno Archibuseri e, mentre assisteva impotente alla tragedia, con la sua macchina scattò immagini salienti dei momenti in cui l’acqua cresceva, travolgeva il Ponte Vecchio, si spandeva nelle strade. Quando le acque cominciarono a ritirarsi immortalò le devastazioni e la faticosa opera di ripulitura. La mostra alle Oblate si inserisce nelle attività per il XXXI anniversario della dichiarazione del Centro Storico di Firenze Patrimonio Mondiale UNESCO e ne inaugura il ciclo che si svolgerà per tutto il mese di dicembre. Sul sito dell’Archivio storico del Comune di Firenze www.comune.fi.it/archiviostorico sono pubblicati il racconto originale di Joe Blaustein e una gallery di anteprima delle foto in mostra. (Foto d’archivio dell’alluvione del ’66).