martedì, 24 Dicembre 2024
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“Officina Bardini: L’arte del legno” in mostra al Museo Stefano Bardini di Firenze

Al via la mostra dedicata alla tradizione artigianale del legno che caratterizzò i laboratori del principe degli antiquari, Stefano Bardini

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Ci sono molte ragioni per visitare il Museo Stefano Bardini di Firenze, e da oggi se ne aggiunge una in più. Fino al 24 febbraio 2025, questo importante luogo culturale ospiterà la mostra Officina Bardini: L’arte del legno, a cura di Giulia Coco e Marco Mozzo, con la consulenza scientifica di Simone Chiarugi e il coordinamento di Carlo Francini e Valentina Zucchi, che hanno diretto la parte scientifica insieme ai curatori. L’esposizione celebra la tradizione artigianale del legno che caratterizzava i laboratori guidati da Stefano Bardini, “principe degli antiquari”, e da suo figlio Ugo, tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento.

Promossa da Comune di Firenze – Ufficio Firenze Patrimonio Mondiale, in collaborazione con MUS.E, Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura – Museo e Galleria Mozzi Bardini con la collaborazione dell’Università degli Studi di Firenze, la mostra è realizzata con il sostegno del Ministero del Turismo nell’ambito del “Fondo siti UNESCO e città creative”.

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“Officina Bardini: L’arte del legno”: alcune curiosità sul percorso di visita al Museo Bardini

Questa mostra segna il secondo capitolo di un viaggio dedicato al celebre antiquario, subito dopo l’evento realizzato nel 2022 in occasione del centenario dalla sua scomparsa. Lungo il percorso di visita emerge tutta l’arte e la maestria che resero unici i laboratori Bardini, centri di produzione d’eccellenza nella lavorazione e nel restauro del legno: è proprio qui che nascono oggetti e arredi in stile, capaci di attrarre una committenza internazionale.

In mostra una selezione unica di strumenti, disegni e manufatti originali provenienti dalle collezioni di Palazzo Mozzi Bardini, che entrano in dialogo con le collezioni civiche del Museo Stefano Bardini. Oggetti selezionati con cura, non solo per il loro valore estetico, ma anche per la loro valenza in termini di studio, tecnica e storia. Il percorso di visita prende avvio al pian terreno, dove ad accogliere il visitatore è una lunga teca contenente una macchina fotografica portatile appartenuta a Stefano Bardini, circondata da fotografie di opere presenti originariamente nella sua collezione – come la famosa “sedia Strozzi” – che servivano da veri e propri “biglietti da visita” per la vendita.

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Al primo piano del museo, immersi tra le pareti del tipico “blu Bardini”, due coppie di fronti di cassoni rinascimentali in legno di noce, restaurati dagli studenti del Centro Europeo del Restauro, che ha la sua base operativa a Villa La Petraia, sotto il coordinamento di Simone Beneforti. Da questi oggetti emerge l’interesse per l’intaglio, capace di mostrare ciò che di solito non è visibile quando il cassone è completo di tutte le sue parti. Tra queste opere un altro cassone nuziale, proveniente dalla Villa Medicea di Cerreto Guidi, funzionale a ricostruire il sogno del Rinascimento tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento agli occhi del pubblico internazionale.

Ultima tappa della mostra: dalle tarsie lignee alla ricostruzione evocativa della falegnameria Bardini

In mostra anche tarsie lignee di diversa tipologia e provenienza storica. Un osservatore attento ne noterà una in particolare, volutamente non restaurata per mettere in risalto la sua lavorazione originale. Inoltre, è presente una tarsia in paglia, estremamente delicata, e una selezione di vedute di città realizzate tra Seicento e Settecento. La lavorazione “alla certosina” è poi visibile in alcuni sportelli: sorprendono in particolare gli elementi in osso inseriti all’interno del legno come fossero pietre preziose.

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Il percorso, accompagnato da pannelli esplicativi con QR code che rimandano a materiale di approfondimento liberamente fruibile, si conclude con una suggestiva ricostruzione della falegnameria Bardini, che include un banco da lavoro originale dei laboratori, lungo oltre due metri e restaurato per l’occasione. Sul tavolo, un barilotto contenente colla naturale, che un tempo veniva scaldato per scioglierla. Un dipinto di Ugo Bardini raffigura il camino con l’artigiano impegnato in questa operazione. A fianco alcuni strumenti appartenuti all’ebanista fiorentino Orlando Chiarugi, capostipite di una bottega ancora attiva nel restauro del legno. Questi oggetti da lavoro, risalenti agli anni Venti, sono in larga parte marcati con le iniziali dell’artigiano da cui lui li ha originariamente comprati. Da ultimo, elementi d’arredo, cartamodelli e un rimando tra alcuni scatti dell’archivio fotografico e oggetti fisicamente esposti in mostra.

Visite guidate, biglietti, giorni e orari di apertura della mostra “Officina Bardini: L’arte del legno”

In occasione della mostra “Officina Bardini: L’arte del legno” al Museo Stefano Bardini di Firenze (via dei Renai, n.37) sono previste anche visite guidate, pensate sia per giovani che per adulti, che si svolgeranno ogni sabato alle 14:00 e alle 15:30. La partecipazione ha un costo di 2,50 euro per i residenti della Città Metropolitana di Firenze e di 5 euro per i non residenti. Ma c’è di più: i possessori della Card del Fiorentino potranno partecipare gratuitamente, fino a tre volte all’anno.

Si ricorda che il Museo Stefano Bardini è aperto da venerdì a lunedì, dalle 11:00 alle 17:00. Biglietti: intero 7 euro; ridotto 5,50 euro; ingresso gratuito per ragazzi sotto i 18 anni d’età, possessori della Card del Fiorentino e altre categorie specifiche. Informazioni e prenotazioni scrivendo a [email protected] oppure telefonando al numero 055.2768224.

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