La cerimonia ufficiale di inaugurazione della rassegna di cultura scientifica Pianeta Galileo si è tenuta questa mattina, 16 ottobre, nell’Aula magna del Rettorato dell’Università di Firenze.
Dopo l’esecuzione de l’Inno Europeo da parte del Quartetto di Fiesole, il preside della Facoltà di Scienze Emilio Mario Castellucci ha portato i saluti a nome del Rettore Augusto Marinelli e dell’Ateneo fiorentino.
“Pianeta Galileo – ha detto Castellucci – è un’iniziativa preziosa per rispondere alla necessità assoluta di interessare i giovani, fin dalle scuole primarie, alla scienza e alla ricerca. La scienza è una formazione dello spirito e produce buoni cittadini, perché richiede fantasia, applicazione, creatività”.
Castellucci ha ricordato poi l’impegno che tutte le università e le scuole di alta formazione toscane profondono anche in questa edizione di Pianeta Galileo, con l’obiettivo, emerso anche a livello europeo, di incrementare lo sviluppo scientifico.
Il presidente del Consiglio regionale della Toscana Riccardo Nencini ha poi sottolineato come sia opportuno rivedere l’immagine collettiva predominante della Firenze e della Toscana, un’immagine che le vede esclusivamente come culla dell’Umanesimo, delle arti e della letteratura. In realtà la cultura scientifica ha giocato un ruolo essenziale, anche nel modellare città e paesaggio.
Anche Nencini si è soffermato sul bisogno di cultura scientifica che c’è nella società toscana. “Sei anni fa, quando nacque Pianeta Galileo, il numero dei giovani laureati in materie scientifiche in Toscana non raggiungeva i 1000: una cifra irrisoria. Oggi i dati sono un po’ migliori, ma occorre fare ulteriori progressi su questa strada affinché la società toscana rimanga al passo con i tempi. Altrimenti rischiamo di rimanere prigionieri del passato, di diventare un salvadanaio splendido, ma inutile”.