Comincia bene, all’insegna della cultura, il 2009 per questo luogo citato da Dante (“..Ma la cittadinanza, ch’è or mista di Campi, di Certaldo e di Fegghine, pura vediesi ne l’ultimo artista”, canto XVI del Paradiso), ripercorso perfino nella letteratura recente di Palazzeschi e Cicognani. Cittadina di millenaria memoria, recupera infatti un piccolo ma importante art corner, la Galleria d’Arte Lo Studiolo (Via Santo Stefano 53, www.emt.it/studiolo). A poco più di tre anni dalla sua fondazione (nasce nel 2005 su iniziativa privata), la Galleria con sede nella piazza principale di Campi, a due passi dalla Rocca Strozzi, torna ad affacciarsi sulla scena quotidiana, culturale e sociale del luogo con un rinnovato spirito di competitività. Più iniziative, nuove collaborazioni con enti, associazioni, realtà che desiderano condividere con Lo Studiolo l’obiettivo di favorire la circolazione di idee, promuovere la creatività e i suoi interpreti compiendo un ulteriore passo in avanti verso l’autonomia culturale di questo territorio.
Il nuovo esordio coincide con l’inaugurazione della mostra collettiva dal titolo One Piece of Peace (15 Gennaio – 5 Febbraio), 7 opere per 7 artisti invitati ad interrogare se stessi rispetto al contesto in cui normalmente operano, agli strumenti, le condizioni, non meno alla censura cui l’arte, nelle sue tante espressioni, sovente è soggetta. Così, nel gioco di parole che l’espediente linguistico di derivazione anglofona permette di esprimere con maggiore effetto, sta quel “pezzo di pace” che ciascun autore desidera liberare nell’atto di realizzazione dell’opera. Allo stesso modo, l’espressione rivela la dicotomia dell’essere, con l’impotenza e la capacità sulle facce di una stessa medaglia a rappresentare il volto ballerino dei tempi presenti, la pace come valore universale da una parte e le barriere che deve poter abbattere dall’altra.
Daria Busoni, Pei Han, Kilroy, Gabriele Mori, Ros, Connie Solari, Gabriel Zagni, danno vita ad un coro di colori, segni, simboli e materia di insolita carica espressiva.
Il percorso collettivo eleva comunque ciascun artista nella propria individualità e la Galleria, da semplice spazio espositivo, si traduce in parte attiva, in un mediatore che dirige le emozioni verso il visitatore. Ideata e curata da Sandra Salvato, la mostra rientra tra le tante attività promosse dal Comitato Culturale l’Area di Broca, Onlus fiorentina che ha fatto della diffusione della conoscenza filosofica, letteraria, scientifica, un impegno quasi ventennale. L’evento è inoltre patrocinato dal Comune di Campi Bisenzio che ne ha riconosciuto la valenza di importante momento di incontro tra pubblico ed artisti in un panorama culturale in continua evoluzione. “L’iniziativa è perfettamente in linea con l’operato dell’amministrazione”, spiega l’Assessore alla Cultura Emiliano Fossi. “L’obiettivo, infatti, è quello di creare una rete tra le istituzioni e i soggetti, sia pubblici che privati, presenti sul territorio campigiano. In questo modo, ogni proposta che miri alla valorizzazione del patrimonio storico del luogo e incentivi la diffusione della cultura, potrà facilmente trovare la strada per la sua realizzazione”.
Lo Studiolo è galleria d’arte, spazio culturale, luogo d’incontro, prestito libri e rassegne video, un vero e proprio laboratorio creativo “aperto a chiunque dimostri – dichiara Paolo Pettinari, Direttore Artistico de Lo Studiolo – di avere un minimo di temerarietà intellettuale, e voglia fermarsi due minuti a raccogliere frammenti d’arte e di poesia”.
La mostra è presentata alla stampa dall’Assessore alla Cultura del Comune di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, dal proprietario e Direttore Artistico della Galleria, Paolo Pettinari, e dalla coordinatrice degli eventi in calendario, Paola Ruiu. L’evento inaugurale ha inizio alle ore 18.30 e prevede anche un momento conclusivo di puro spettacolo. Sul finire della serata infatti, il pittore Gabriele Mori svelerà agli ospiti la propria opera con una originale performance. In uno spazio ritagliato all’esterno della Galleria, l’artista mostrerà in che modo il talento e l’estro muovono i primi passi in direzione della tela per mezzo del colore. La domanda che ne scaturisce è se la vera performance sia nel risultato ottenuto, cioè nella tela che andrà a completare la collettiva, oppure nel percorso di pubblica art exhibition.
Dal 7 Febbraio, la Galleria passa ad un altro capitolo, questa volta incentrato sulla figura di un unico autore. Connie Solari e Gabriel Zagni sono i protagonisti di due differenti momenti espositivi. La prima, di ritorno dal successo della personale “Atmosfere”, ripropone dal 7 febbraio al 4 marzo alcuni passaggi della collezione, “opere in cui – ha commentato il critico Alberto Fremura – “la natura è esaltata da cromatismi personalissimi (…). Se dovessi per puro gioco fare un accostamento, farei il nome di Van Gogh”.
Spetta infine a Gabriel Zagni introdurre la mostra dal titolo “Il miele nel disordine”. Zagni ha fatto dell’eclettismo il suo modulo comunicativo dove la componente ludica si impasta con una sensibilità postromantica. Cantautore, disegnatore, fotografo, videomaker, si è saputo anche improvvisare attore e ultimamente – grazie al ruolo di William Hogarth affidatogli da Lucio Dalla nella Beggar’s Opera – anche pittore in scena. Figlio d’arte (suo padre è il regista Giancarlo Zagni, la madre Dalia Lahav, attrice cinematografica e teatrale), riesce a miscelare sapientemente i tanti talenti.
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