giovedì, 25 Aprile 2024
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Sei secoli dopo, torna alla luce l’oro della Porta Nord del Battistero

Riemerge la doratura originale sui rilievi bronzei: il restauro terminerà nell’autunno del 2015, quando la Porta Nord sarà esposta nel nuovo Museo dell’Opera accanto alla Porta del Paradiso.

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Dopo sei secoli, torna alla luce l’oro della Porta Nord del Battistero di Firenze.

IL RESTAURO. Il restauro della celebre Porta Nord del Battistero di Firenze di Lorenzo Ghiberti, in corso dopo 600 anni, sta ottenendo risultati al di là di ogni aspettativa: sotto lo sporco e le incrostazioni superficiali di secoli è riemersa la splendida doratura originale presente nei rilievi scultorei delle 28 formelle, nelle testine di Profeti e Sibille e nel fregio a motivi vegetali brulicante di piccoli animali. E’ la conferma definitiva che il Ghiberti aveva dorato anche la seconda porta monumentale del Battistero, realizzata tra il 1403-1424, ma a differenza della successiva Porta del Paradiso la doratura ad amalgama di mercurio fu eseguita solo sui rilievi scultorei, lasciando il fondo bronzeo. Un contrasto, tra la luminosità dell’oro e lo scuro del bronzo, che rende quest’opera straordinaria, al pari della bellezza della Porta del Paradiso.

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LE FORMELLE. L’eccezionale restauro è diretto ed eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze su incarico dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Si tratta di un restauro interamente finanziato con fondi privati messi a disposizione dalla stessa Opera di Santa Maria del Fiore e della Guild of the Dome Association, di cui fanno parte imprenditori di tutto il mondo. Ad oggi sono due le formelle restaurate, Il Battesimo di Cristo e le Tentazioni di Cristo, mentre sono in corso di pulitura le altre 26 con Scene del Nuovo Testamento, Evangelisti e Dottori della Chiesa, così come le 47 testine di Profeti e Sibille nel telaio, tra cui l’autoritratto del Ghiberti con turbante, e il fregio con foglie di edera, bacche e piccoli animali: insetti, rettili e molluschi. Al momento sono in corso di approfondimento le tracce di doratura ritrovate all’interno delle cornici quadrilobate delle formelle e in alcune delle teste leonine presenti nel retro dei due battenti, presumibilmente quest’ultime eseguite a foglia d’oro.

RISULTATI. “I risultati della pulitura – scrive il Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, Marco Ciatti – sono davvero eccezionali e, sia pur con una certa disomogeneità tipica dei manufatti antichi a causa della tecnica di origine e delle condizioni locali di conservazione, due aspetti si sono imposti fin dall’inizio: la straordinaria finezza e qualità di esecuzione e la splendida doratura sulle figurazioni che si stagliano contro il fondo bronzeo. La gradualità e la selettività di azione del laser conferiscono un risultato di altissima qualità, con un rispetto totale delle caratteristiche materiche ed estetiche dell’opera …”. Fondamentale nel restauro della monumentale Porta Nord è la precedente esperienza maturata dall’Opificio sul grande progetto di conservazione e restauro della Porta del Paradiso, terminato nel settembre 2012 dopo 27 anni: le numerose innovazioni tecnologiche e l’alta professionalità del personale, hanno avuto un’immediata e positiva ricaduta.

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Nelle foto: fasi del restauro della Porta Nord del Battistero di Firenze, courtesy Opera di Santa Maria del Fiore, foto Gianluca Moggi;

un particolare della Tentazione di Cristo durante il restauro, courtesy Opera di Santa Maria del Fiore, foto Antonio Quattrone.

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