L’evento, promosso dall’assessorato alla partecipazione democratica e nuovi stili di vita e dalle associazioni dello Sportello EcoEquo, vuole mostrare i limiti e le contraddizioni di un modello economico insostenibile, attraverso le esperienze di donne tessitrici.
“Tessere reti di Libertà nasce dalla constatazione che i prodotti del mercato dell’abbigliamento, pur diversi per colore, forma e qualità , sono invece quasi tutti uguali per le ingiuste condizioni di lavoro in cui si realizzano” ha commentato l’assessore agli stili di vita Cristina Bevilacqua.
“Durante questi due giorni invece – ha continuato Bevilacqua – saranno valorizzate l’arte, il patrimonio culturale e professionale di tante donne che attraverso il lavoro hanno trovato dignità e autorealizzazione e con laboratori e incontri ci sarà l’occasione per diventare consumatori più consapevoli di ciò che si compra”.
Sarà possibile partecipare a laboratori di feltro per principianti e non, di tessitura creativa, patchworking e cucitura di bambole, ma anche assistere alla proiezione del film-documentario “China Blue”, partecipare a dibattiti, visitare gli stand del commercio equo e solidale e degustare la cena di Zenzero.
Verrà inoltre presentato il progetto “Tessere la Libertà ” attraverso filmati che raccolgono le testimonianze di donne saharawi del campo di Dajla che hanno ottenuto l’autonomia attraverso corsi di formazione che aumentassero la loro professionalità .