Tornano i “Percorsi Risorgimentali”. Il libro, edito dalla casa editrice Lucio Pugliese, sarà presentato a Palazzo Vecchio, nel salone dei Dugento, martedì 27 aprile alle 17,30 da Eugenio Giani, presidente del consiglio comunale, Rosa Maria Di Giorgi, assessore alla pubblica istruzione e Anna Maria Giusti, direttrice della Galleria di Arte Moderna di Palazzo Pitti.
Il circolo Piero Gobetti ha voluto riproporre questa pubblicazione, che raccoglie testimonianze artistiche e storiche del nostro Risorgimento, per ricordare e raccontare la partecipazione di Firenze alle vicende dell’unità nazionale. Le opere presenti nei musei, negli edifici pubblici, nelle vie, nelle chiese cittadine “parlano” di quell’epoca della storia italiana, dai moti insurrezionali del primo Ottocento, fino alla conclusione vittoriosa della Grande Guerra.
Il libro di Bietoletti e Scarlino offre al lettore la possibilità di apprezzare gli aspetti artistici dei monumenti e delle altre opere; e, insieme, di richiamare alla memoria gli episodi salienti del Risorgimento, la passione civile, patriottica,dei protagonisti, le diverse mentalità ed opinioni degli stessi, i mutamenti verificatisi sia rispetto agli eventi politici, sia rispetto all’evoluzione del linguaggio adottato per descriverli.
Concepito come una guida di facile consultazione, che segue un percorso urbano scandito in cinque sezioni (i quattro rioni storici e la periferia extramoenia), “Firenze Percorsi Risorgimentali” è costituito da schede illustrative delle opere d’arte, dei luoghi, dei documenti lapidei presi in esame, corredati da numerose fotografie. Un breve capitolo, curato da Pier Luigi Costa e Andrea Viero, è dedicato all’idea urbanistica ed alla toponomastica di Firenze ,dagli anni della capitale in poi. Gli indici analitici ed una pianta della città completano il testo, consistente di un centinaio di pagine.
Il circolo Gobetti vuole, così, richiamare ancora l’attenzione su un periodo – quello del nostro Risorgimento, dagli anni di preparazione dello Stato unitario fino alla “quarta guerra dell’indipendenza nazionale” – che appare spesso sottovalutato, se non trascurato, e che invece fa parte a pieno titolo della Firenze da rivisitare, da studiare, da amare.