martedì, 3 Dicembre 2024
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A Prato economia al cubo

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Si è aperta con un’esercitazione di marketing, aperta ad alcuni studenti delle scuole superiori di Prato, “Economia³. Europa, Business, Culture”, il Forum sulla ricerca e l’innovazione in campo economico che da oggi fino al 28 settembre si svolgerà a Prato, organizzato dalla regione Toscana in collaborazione con il comune e la provincia di Prato.

Venti ragazzi delle classi quinte dell’ITC Gramsci-Keynes di Prato hanno preso parte al workshop ‘E³ Business Game Lab’. In cattedra Armando De Lucia managing director della CRMPartners. L’inaugurazione vera e propria dell’evento è in programma oggi pomeriggio alle 17, al Teatro Metastasio, con la presentazione affidata al presidente Claudio Martini e al giornalista Alan Friedman. A seguire, alle 18, l’incontro con il premio Nobel per l’economia 2007 Eric Maskin.

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Al via anche la tavola rotonda su “Idee, business, imprese: nuovi modelli di finanziamento”, al Nuovo Teatro Magnolfi. Ad aprire gli interventi, i due assessori regionali Ambrogio Brenna (attività produttive) e Giuseppe Bertolucci (bilancio e finanze).

“Prato – ha detto Brenna in apertura del suo intervento – è un sistema complesso che si sta riorganizzando e gettando nella mischia, ha radici qui e proiezioni internazionali. E’ necessario corroborare queste azioni con finanza, credito e strumentazioni adeguate. E in questo nuovo contesto, le piccole e medie imprese possono continuare a rappresentare il motore dell’economia regionale, a patto di fare sistema». Ecco, questa è la chiave dello sviluppo: il ‘distretto’”.

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“Il Programma Regionale di Sviluppo 2006-2010 – ha ricordato Brenna – propone il concetto di ‘Distretto Integrato Toscana’, come un complesso di azioni integrate. La creazione di un sistema a rete, che permetta di trasferire conoscenze e creare opportunità”.

L’assessore Brenna ha menzionato le linee di intervento previste dalla regione a sostegno delle piccole e medie imprese: riorganizzazione, qualificazione e innovazione, da realizzarsi sia attraverso il rilancio degli investimenti delle imprese, sia con interventi di consolidamento finanziario, sia con adeguati supporti del contesto operativo. Gli assi prioritari di questi interventi, la costruzione di uno spazio regionale di ricerca e innovazione, il trasferimento tecnologico a favore delle imprese, l’internazionalizzazione e promozione del marketing territoriale, il sistema delle politiche industriali regionali.Gli ambiti settoriali in cui è prevista l’attuazione di questi progetti sono: moda, meccanica, nautica, ‘sistema casa’, chimica e farmaceutica, pietre ornamentali.

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“La regione – ha aggiunto Brenna – ha avviato un’azione di riforma del sistema regionale delle garanzie già a partire dal 2005. Obiettivo, creare un sistema regionale di garanzia a rete, caratterizzato dalla presenza di pochi soggetti garanti con caratteristiche rispondenti ai requisiti di Basilea 2, per migliorare l’accesso al credito e favorire il rafforzamento della struttura finanziaria delle piccole e medie imprese.”

“L’intervento della regione – ha sottolineato ancora Brenna – ha già conseguito risultati significativi, tra cui spicca la spinta e il sostegno finanziario alla nascita del nuovo Artigiancredito Toscano, che con le sue oltre 52.000 imprese associate e i circa 100 milioni di patrimonio di vigilanza è divenuto uno dei maggiori confidi italiani”.

Il PRSE 2007-2010 prevede anche la creazione di nuovi strumenti finanziari in grado di sostenere processi di crescita e lo sviluppo di nuove opportunità delle imprese. Le risorse destinate a questi interventi ammontano a circa 80 milioni di euro. Gli interventi saranno la creazione di strumenti di garanzia per le PMI, sostegno alla patrimonializzazione e all’evoluzione organizzativa dei Confidi, il fondo per la partecipazione al capitale di rischio delle PMI (‘Toscana Innovazione’), la costituzione di un fondo per prestiti e altri strumenti finanziari. Chiave di volta del sistema creditizio toscano, ha infine detto ancora Brenna, rimane Fidi Toscana.

In apertura del suo intervento, l’assessore Bertolucci ha ricordato i dati della Banca Mondiale citati nel rapporto ‘Fare Impresa’: tra 181 Paesi, l’Italia è collocata al 65° posto (dopo Slovenia, Namibia e Giamaica), e al 53° relativamente alla ‘facilità di iniziare un’attività economica’ (dopo la Turchia).

L’unico indicatore che ci vede tra i primi 30 classificati è la ‘facilità con cui chiudere un’attività imprenditoriale’. “E’ evidente – ha osservato Bertolucci – che nel nostro paese c’è ancora molto da fare per attrarre capitali disponibili a realizzare investimenti, e quindi occupazione. Occorre fare il possibile per sostenere l’accesso al credito delle imprese, e tutti i soggetti sono chiamati a giocare la loro parte: imprese, banche, sistema regionale delle garanzie, enti locali del territorio. La regione, da parte sua, con opportuni indirizzi di politica economica ha il compito di identificare e valutare gli interventi necessari per il rilancio dei settori in difficoltà e per l’ulteriore sviluppo delle produzioni di eccellenza presenti sul territorio toscano: da qui l’esigenza di disporre della collaborazione di un sistema bancario a forte radicamento locale”.

Bertolucci ha passato in rassegna le politiche regionali in tema di credito: la collaborazione con il sistema bancario (il Protocollo di intesa regione-banche per le PMI; il Protocollo di intesa generale regione-banche); la collaborazione con le altre amministrazioni del territorio; il ruolo del sistema regionale delle garanzie; gli interventi di capitalizzazione mediante il ‘private equity’ (che fornisce risorse per sostenere gli investimenti aziendali, responsabilizzando l’imprenditore); le partecipazioni regionali come strumento per la realizzazione delle politiche di intervento della Regione. A conclusione del suo intervento, l’assessore Bertolucci ha fatto un accenno anche al federalismo fiscale, facendo riferimento all’esperienza americana dei tx credit bonds.

“L’ente pubblico – ha chiarito – caratterizzato da una piena autonomia tributaria, potrebbe sfruttare anche la leva tributaria a sostegno dell’imprenditoria presente sul proprio territorio”.

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