Quasi 500 persone accolte nelle strutture, in maggioranza uomini ma con un aumento significativo delle donne.
L’ACCOGLIENZA. La prima nazionalità risulta quella italiana con un incremento dei residenti a Firenze e parallelamente una riduzione degli ospiti italiani provenienti da altre città. Sono questi gli elementi più significativi del bilancio dei quattro mesi e mezzo dell’accoglienza invernale (dal 15 novembre al 31 marzo), tracciato oggi dall’assessore al welfare Stefania Saccardi.
L’ASSESSORE. “Anche quest’anno abbiamo predisposto un servizio importante in grado di dare una risposta qualificata alle persone in difficoltà nel periodo invernale. Nei 183 posti a disposizione, cinque in più dell’anno scorso, sono stati ospitate 493 persone con una riduzione di 66 utenti rispetto all’inverno passato”.
LE STRUTTURE. Sette le strutture coinvolte articolate per rispondere ad esigenze diverse: l’Ostello del Carmine e la Foresteria Pertini per gli uomini (rispettivamente 121 accoglienze su 60 posti e 229 su 48); la Foresteria del Fuligno per le donne sole e le donne con figli (55 accoglienze su 28 posti); l’Albergo Popolare per gli uomini in stato di salute precario (8 accoglienze su 4 posti). A questi posti “standard” si sono sommate ulteriori disponibilità in occasione dei periodi di freddo intenso, ovvero: 20 posti per uomini all’Ostello del Carmine (32 accoglienze) e 8 posti aggiuntivi per donne sole e donne con bambini messi a disposizione grazie al contributo della Rsa la Cupolina e di associazioni di volontariato.
NO AI PENDOLARI DELL’ASSISTENZA. Nel novero dei posti per l’accoglienza invernale rientrano anche i 15 posti per donne sole di una struttura in via Gioberti di proprietà dei Salesiani e gestita da Caritas (36 accoglienze) nel periodo di particolare rigidità del clima. “Complessivamente il numero delle persone accolte è stato inferiore a quello dello scorso anno – sottolinea l’assessore – nonostante i posti complessivi siano aumentati e questo dipende anche da come è stato organizzato il sistema: un sistema che punta a privilegiare i residenti a Firenze e i veri senza fissa dimora, quelli cioè senza documenti o residenza, scoraggiando invece i pendolari dell’assistenza che negli anni scorsi erano molto presenti”.