Entro giugno gli Ato dovranno presentare i piani di intervento per adeguare e mettere a norma tutti quegli scarichi di acque reflue urbane provenienti da agglomerati maggiori o uguali a duemila abitanti equivalenti.
“Con la delibera appena approvata – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini – la Regione da un lato riconosce la necessità di mettere a disposizione risorse pubbliche per contenere quanto più possibile gli aumenti tariffari, dall’altro intende ribadire il proprio ruolo nel controllo della regolazione del rapporto contrattuale tra parte pubblica, gli Ato, e quella privata, le società di gestione“. “In altre parole – prosegue -, vigilando sulla qualità dei corpi idrici, la Regione conferma il proprio compito di tutela della stessa risorsa idrica, uno tra i beni comuni più essenziali e in quanto tale da proteggere”.
“L’auspicio – conclude l’assessore – è che anche da parte del Governo ci sia una netta presa di coscienza in tal senso e quindi un cambiamento di rotta rispetto alle attuali posizioni schiacciate verso il rafforzamento del ruolo privato anziché quello pubblico”.