Una tegola pesante sui coltivatori, già alle prese con rendimenti ridotti all’osso e che ora si trovano a fronteggiare spese sempre più pesanti per questi prodotti, a cui si sommano anche i rincari di erbicidi e insetticidi.
Basta fare l’esempio del fosfato biammonico, uno dei fertilizzanti più usati e conosciuto anche come 18/46, che dai 300 euro dell’inizio 2007 è già arrivato a superare 700 euro la tonnellata, con una previsione che lo annuncia a breve sopra i mille euro. Uno dei pochi prodotti italiani, l’Urea, ha retto per un po’ a prezzi buoni, ma poi anche il costo dell’azoto è schizzato in alto. Si tratta di aumenti che, se possono essere assorbiti dal settore cerealicolo, dove i prezzi sono saliti in modo esponenziale, mettono invece in crisi le produzioni ortofrutticole, incapaci di ammortizzare questa mazzata.
In netta ascesa, poi anche i prezzi degli erbicidi, con rincari del 100%, e gli insetticidi, dove si parla di aumenti fra il 25-30%. Un caroprezzi pesantissimo per i nostri agricoltori, che saranno messi letteralmente in ginocchio, ma che rischia di trasformarsi in una vera tragedia per i paesi del Sud del mondo, dove l’alimentazione si basa quasi esclusivamente sui cereali, riso in particolare. Una situazione che sembra aver stimolato anche fenomeni speculativi.