Un anno dopo. Era il 25 ottobre del 2011 quando il maltempo provocava la terribile alluvione in Lunigiana. Impossibile da dimenticare per chi c’era, ma anche per coloro che quelle immagini le hanno viste soltanto in tv.
UN ANNO DOPO. “E’ stato un anno di lavoro intenso, di impegno condiviso, di solidarietà – ha ricordato ieri, alla vigilia dell’anniversario, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, commissario per la ricostruzione – un anno in cui cittadini e istituzioni, rimboccandosi le maniche e lavorando insieme, hanno affrontato e superato la fase di emergenza, sanato le ferite più gravi e posto le basi per una rapida ricostruzione, nel segno della sicurezza”.
“INDIMENTICABILE E RAGGELANTE”. “E’ indimenticabile e ancora raggelante – prosegue il presidente – lo scenario di quei giorni: Aulla invasa dal fango, i ponti crollati, molte strade inghiottite dalle frane, interi paesi isolati. Molto è successo da allora, anche perché non si è perso un solo secondo di tempo e si sono investite tutte le energie possibili per ripartire”. “Purtroppo – sono ancora parole di Rossi – nel ricordo indelebile di quel giorno resta anche un dolore insanabile. Quello per la perdita di due vite umane. Per i familiari di Enrica Pavoletti e di Claudio Pozzi quella di domani (oggi, ndr) sarà una ricorrenza terribile. Quello che possiamo fare, in memoria dei loro cari, è continuare senza sosta il lavoro di ricostruzione, un lavoro che serve anche a rafforzare quel sistema di difese idrogeologiche che renderà la valle più protetta da eventi come quello di un anno fa”.
LAVORI. Nell’evidenziare il cammino compiuto nel corso di questo primo anno, il presidente della Regione mette in primo piano proprio l’avvio dei lavori per il nuovo argine di Aulla. “Per noi era una priorità assoluta mettere la cittadina in condizioni di sicurezza prima di entrare nella stagione delle piogge. La prima fase dei lavori sull’argine si è conclusa già a settembre, e il parapetto è stato ovunque consolidato. Già da venti giorni sono in corso i lavori per la risagomatura del fiume e a breve partirà la fase finale con il rialzo dell’argine di un metro e mezzo, che metterà Aulla al sicuro anche rispetto a eventi più gravi di quelli del 25 ottobre”.
LE OPERE. L’argine di Aulla come cantiere chiave della ricostruzione. Ma intorno a questo quasi tutte le altre opere sono in fase di realizzazione: “Agli oltre 100 milioni di euro che siamo riusciti a mettere insieme per la ricostruzione corrispondono a decine e decine di cantieri aperti: la quasi totalità dei lavori previsti sono in corso e per alcuni più complessi, come quello per le scuole di Aulla e per i tre ponti distrutti siamo in fase avanzata di progettazione. Inoltre è stata data risposta in tempi nettamente più brevi rispetto a emergenze analoghe a esigenze concrete delle famiglie e delle imprese: da mesi sono state liquidati i contribuiti per le auto e le moto, sono in fase di erogazione quelli per sostenere le imprese danneggiate. Ed è al via l’iter per dare un sostegno a chi ha avuto danni nelle abitazioni private”. “Abbiamo fatto molto. Ma non basta. Non deve bastarci mai – conclude Rossi – Lo dico sempre ai nostri tecnici, ai sindaci e a i volontari in occasione delle periodiche riunioni che facciamo per fare il punto sulla ricostruzione. Davanti a calamità come queste non possiamo considerarci soddisfatti finché non avremo finito tutto il lavoro. E questa voglia di fare sempre di più è lo spirito con il quale vogliamo vivere questa giornata del 25 ottobre”.
Un anno fa. Lungiana: un inferno d’acqua, due i morti. Stato di emergenza