Aprile dolce dormire, recita la saggezza popolare. Che come al solito si basa su un fondo di verità e trova riscontro nei disturbi tipici del cambio di stagione. Chi non ha mai accusato irritabilità, nervosismo, stanchezza, difficoltà di concentrazione o debolezza muscolare al momento del passaggio dall’inverno alla primavera? Certo che il contrario – la fine dell’estate, l’arrivo dell’autunno e l’avvicinarsi dell’inverno – è ben più stressante per psiche e corpo, complice la fine delle ferie e la sindrome da rientro, ma anche la bella stagione, per quanto attesa e desiderata, può portare qual- che disturbo. I neurologi attribuiscono sonnolenza e stanchezza diffusa al fatto che l’organismo ha bisogno di energie supplementari per affrontare l’aumento di luce e temperatura della primavera.
ACCORGIMENTI. A questo si aggiunge che lo stesso organismo, in questo periodo, tende a essere reduce da vari attacchi virali subiti in inverno, dalla classica influenza alle sindromi parainfluenzali e alle gastroenteriti più acute. Alcune ricerche concludono addirittura che una persona, di media età e condizioni psico- fisiche, abbia bisogno di circa una settimana extra di riposo in questo periodo. Visto che è obiettivamente difficile riuscire a concedersi così tanto tempo libero per affrontare la bella stagione, tanto vale premunirsi con alcuni piccoli accorgimenti che aiutano il fisico nel momento dello sbocciare della primavera. Fra le buone abitudini rientrano il rispettare orari di lavoro ragionevoli e concedersi, nell’arco della giornata, brevi pause per staccare con la mente e con il corpo, oltre a praticare, appena possibile, sport e attività fisica.
SOLUZIONI. Grande importanza è rivestita anche dalla regolarità – fortemente consigliato andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora – e dall’alimentazione: il pasto serale deve essere leggero, per consentire un buon riposo, ed è bene evitare di bere alcolici dopo cena, mentre fa bene aumentare il consumo di cereali integrali, vegetali a foglia verde, limoni, noci e miele. E ancora, è il caso di ridurre tè, caffè e cioccolata, che contengono sostanze eccitanti ma controproducenti perché il loro effetto è di breve durata e non cura la stanchezza. Sono poi sconsigliati i farmaci, anche perché esistono numerosi rimedi naturali per combattere i disturbi legati al passaggio dall’inverno alla primavera. Fra questi la cura con gli elementi minerali, l’omeopatia e la fitoterapia. Rosmarino, alloro e salvia sono alcune erbe aromatiche che la tradizione spesso indica come efficaci rimedi antistanchezza in generale, ma si può ricorrere anche a erbe più specifiche come l’eleuterococco, adatta alla stanchezza da “stress” fisici e mentali, e il ginseng, che stimola il sistema nervoso, aumenta il rendimento fisico e intellettuale, migliora l’attenzione e diminuisce la sensazione di fatica.
Allergie, i trucchi per limitarle
La maggior parte delle persone attende la primavera per passare giornate all’aria aperta nei prati, ma non è così per chi soffre di allergie. Per queste persone la bella stagione porta con sé fastidi e disturbi, talvolta anche molto violenti. Con le prime giornate di sole, infatti, si assiste alla maggiore presenza nell’aria di pollini, che sono la prima causa dei disturbi per chi soffre di allergie. A provocare questi fastidi non sono solo le graminacee, che si trovano nei nostri campi e prati, o la parietaria rintracciabile nelle città, ma anche betulle, cipressi e noccioli. Le reazioni allergiche riguardano principalmente gli occhi (con lacrimazioni e arrossamenti) e le vie respiratorie, con episodi che vanno dalla tosse al raffreddore fino a crisi asmatiche vere e proprie.
TRATTAMENTI. La cosa migliore, se si avverte il manifestarsi di questi sintomi allergici, è quella di recarsi dal proprio medico, e sottoporsi ai test che consentono di trovare una cura efficace e mirata. In questi casi, i trattamenti più diffusi sono a base di farmaci che agiscono sui sintomi allergici, o vaccini che aiutano la risposta immunitaria. Tuttavia, nella vita di tutti i giorni, è utile mettere in pratica, soprattutto nei periodi dell’anno più critici, semplici attenzioni per ridurre i possibili episodi allergici. Può rivelarsi utile, ad esempio, ridurre la permanenza e le attività all’ aria aperta durante i periodi in cui maggiore è la diffusione di pollini, evitare di passeggiare dove l’erba è stata tagliata di fresco, chiudere le finestre verso sera o viaggiare in auto con i finestrini chiusi.