venerdì, 29 Marzo 2024
- Pubblicità -
HomeSezioniCronaca & PoliticaAsili e baby sitter: viaggio...

Asili e baby sitter: viaggio nella “città bambina”

Verranno ritoccate al rialzo le tariffe (“ma solo per i redditi più alti” assicura l’assessore Di Giorgi) e costruiti nuovi nidi aziendali per andare incontro alle famiglie. In arrivo anche agevolazioni per chi ha il mutuo o è senza lavoro. E per le tate c'è pure un albo...

-

- Pubblicità -

Asili, stop alle liste d’attesa: “Abbattute entro il 2011”

Non fanno in tempo a riprendersi dalla depressione post-parto, che le mamme si trovano di fronte a una nuova gatta da pelare: la ricerca dell’asilo nido. Quel che può essere solo una scelta pedagogica, è per i genitori che lavorano, senza nonni al seguito, una necessità. Ma trovare un asilo non troppo distante dal posto di lavoro è un privilegio: il più delle volte le mamme si ritrovano a scorrazzare da una parte all’altra della città con figli appresso. Un aiuto potrebbe arrivare dall’asilo aziendale.

- Pubblicità -

Su questa strada Firenze sta muovendo i primi passi. Presto, accanto al nido della Provincia, l’unico nido aziendale fiorentino, aprirà le porte quello della Cassa di Risparmio, a Novoli, con 50 posti. A questi si aggiungeranno la Regione, il Nuovo Pignone, l’Agenzia delle Entrate, la Mercafir e la Mukki. “Siamo molto favorevoli alla politica degli asili aziendali – spiega l’assessore all’istruzione Rosa Maria Di Giorgi – Rappresentano un grande vantaggio in termini di comodità. Quella dei ‘simil-esperti’ che li definiscono un parcheggio per bambini è pura polemica strumentale visto che i nidi aziendali sono identici agli altri asili”. Saranno infatti gestiti dalle stesse cooperative che si occupano degli asili pubblici e dovranno avere il via libera comunale.

Ma il tempo stringe e il 1° marzo si aprono le iscrizioni per il nido. Pubblico o privato? Attualmente i bambini iscritti agli asili nido comunali e convenzionati di Firenze sono 2145, contro gli 847 dei nidi privati. Se ai comunali il prezzo varia da un minimo di 59 a un massimo di 407 euro, a seconda dell’orario d’uscita e della fascia reddituale Isee, per un asilo privato si possono spendere anche più di 600 euro al mese (ma ce ne sono anche di meno costosi). Le tariffe dei nidi pubblici sono però destinate ad aumentare. “L’incremento – rassicura l’assessore Di Giorgi – toccherà solo i redditi più alti”. Ma la vera nota dolente sono le liste d’attesa. Per gli asili comunali lampeggia il tutto esaurito. Lo scorso luglio i bambini in lista erano 1400.

- Pubblicità -

La nuova giunta è corsa allora ai ripari e si è impegnata ad azzerarle entro il 2011. Grazie all’iscrizione in sovrannumero, sono stati inseriti 168 bambini negli asili già esistenti, contando sul fatto che un quarto dei bimbi risulta costantemente assente. Il resto l’hanno fatto le rinunce, 470, e i voucher regionali, che hanno permesso di inserire a prezzo agevolato quasi 400 bambini negli asili nido privati. Da 1400 la lista d’attesa si è ridotta a poco più di 400. Qualche novità sui criteri di ammissione in graduatoria verrà in soccorso alle categorie finora svantaggiate in termini di punteggio: chi ha un mutuo sulle spalle o le famiglie con entrambi i genitori disoccupati alla ricerca di un impiego. Un aiuto ulteriore verrà dalla costruzione di tre nuovi asili pubblici (a Coverciano, nell’ex Meyer, nei locali messi a disposizione della Regione e in Comune) già previsti nel bilancio, che potranno dare ospitalità ad altri 150 pargoletti.

 

- Pubblicità -

Fare la baby sitter? E’ un lavoro vero

La professione della baby sitter è nata come un non-mestiere, una sorta di espediente per guadagnare qualche soldo in attesa di un “vero” lavoro. Così, fino a qualche tempo fa, ragazze per lo più molto giovani e senza particolare esperienza si improvvisavano abili tate, rimbalzando di famiglia in famiglia grazie al passaparola. Oggi però le cose stanno cambiando. Non ci si affida al caso, al sentito dire, ma si cerca la persona più adatta in base a specifiche qualità, meglio ancora se garantite da un’apposita agenzia che prepara e “scheda” le candidate.

A piccoli passi, dalla fine degli anni ’90, è stato dunque un avviato un processo di istituzionalizzazione dell’attività della “nanny”,  confermandone nel contempo l’incremento della domanda. Sono infatti sempre più numerose le coppie costrette a lasciare a casa i propri bimbi o quelle che semplicemente hanno bisogno di una mano. Certo, questo genere di sostegno forse è un po’ troppo costoso. A Firenze il prezzo medio di una baby sitter varia dagli 8 ai 10 euro l’ora, cifra che nel giro di un mese può tradursi in 600 euro circa, più di mezzo stipendio. Ad ogni modo, spesso si tratta di una spesa non solo necessaria ma anche bene investita: a patto che vengano rispettate alcune regole imprescindibili. Ordine, discrezione, pazienza e senso del dovere sono le nuove parole chiave per stabilire un rapporto di fiducia tra genitori e bambinaie. E non solo. Altri punti a tutto vantaggio delle tate derivano anche dalla competenza, ottenuta frequentando gli appositi corsi di formazione e, strano a dirsi, anche dall’allegria: d’altronde a nessuno piace una bambinaia musona. La verità è che quando un estraneo entra in casa nostra, la pignoleria non è mai troppa.

Ma per semplificare la scelta delle coppie e rendere la vita più facile alle tate in cerca di lavoro, sta nascendo in Toscana e nel resto d’Italia l’Albo delle baby sitter, con lo scopo di garantire alle famiglie un personale efficiente e affidabile. A Firenze invece già da tempo esiste un apposito ufficio istituito dal Comune per i servizi domiciliari: lì non soltanto è presente un elenco consultabile di tutte le baby sitter qualificate, ma è anche possibile ottenere qualunque genere d’informazione, specialmente in materia di orari e tariffe. Così si può scoprire ad esempio l’esistenza di due tipi di tate: quelle per i bambini da 0 a 3 anni, specializzate nella cura fisica e psicologica dei bebè e quelle per i bimbi più grandi, dai 3 ai 7 anni.  I

nfine, non manca l’opportunità di scegliere una baby sitter all’interno del proprio quartiere di residenza, per ottimizzare al massimo i tempi e favorire la puntualità. Ecco che, a ben guardare, lentamente si sta arrivando all’affermazione di un vero e proprio mestiere, tanto delicato quanto difficoltoso. È ancora un bene fidarsi del tradizionale passaparola, ma qualche garanzia in più di certo non guasta.

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -

Ultime notizie

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -