giovedì, 12 Dicembre 2024
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Baby architetti per un giorno

A Firenze bambini e ragazzi hanno vestito i panni degli architetti per progettare edifici antisismici e conoscere le regole di comportamento in caso di terremoto

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Tanti modellini di edifici anti-sismici, ma anche un “gioco dell'oca” a tema e numerosi lavori fatti durante l’anno. Sono i “progetti” messi a punto da 900 bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie di Firenze e Sesto Fiorentino, protagonisti dell’iniziativa “Architetto per un giorno”, organizzata dalla Commissione emergenza sismica dell'Ordine degli Architetti, Gruppo consapevolezza del rischio nell’ambito del progetto delle Chiavi della Città del Comune di Firenze.

Durante la giornata conclusiva del ciclo di incontri dedicato alla formazione dei giovani cittadini sui comportamenti da tenere in caso di terremoto organizzato da Ordine e Fondazione Architetti Firenze, i lavori degli alunni sono stati messi in mostra alla Palazzina Reale di piazza Stazione, mentre ai “piccoli architetti” è andato anche un attestato di partecipazione.

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I temi del progetto

Dove ripararsi in caso di scossa e perché? Come funziona un piano di evacuazione? Come comportarsi durante e dopo un terremoto? Sono stati questi i temi affrontati nel corso dell'anno scolastico dagli studenti.

Nel corso della mattinata conclusiva sono stati proiettati filmati ed esposti gli elaborati prodotti dai ragazzi durante il ciclo formativo “Terremoto… diamoci una scossa”, e sono state organizzate alcune attività per gli alunni, che nel corso dell'anno sono stati impegnati in laboratori interattivi per la produzione di disegni e modelli del modo corretto di costruire.

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Il progetto di prevenzione sismica nelle scuole va avanti da quattro anni e ha coinvolto finora più di tremila alunni. Durante l’anno scolastico bambini e ragazzi vengono formati sul rischio sismico e sul comportamento da tenere durante e dopo un terremoto, attraverso lezioni ma soprattutto con giochi ed esperimenti interattivi. L’obiettivo è anche quello di rendere i più piccoli “ambasciatori” della sicurezza e delle buone pratiche nelle proprie famiglie.

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