venerdì, 26 Aprile 2024
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Banda larga entro il 2010

Entro il 2010 saranno servite dalla banda larga tutte le aree toscane che ancora non sono coperte.

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Lo prevede il bando della Regione Toscana che, nell’ambito di un programma di interventi per uno stanziamento complessivo di circa 20 milioni di euro, ha permesso di aggiudicare i lavori per tutte e dieci le province toscane.

Tra tutte le società che hanno presentato le loro offerte sono risultate vincitrici la Telecom per Grosseto, Siena e Prato, la Nettare per Pisa e Livorno, la Eutelia per Arezzo, Lucca, Massa Carrara e Pistoia, e un raggruppamento con capofila Publicom e Agescom per il circondario Empolese Val d’Elsa (per Firenze l’intervento è per ora limitato al circondario in attesa del completamento delle procedure da parte della Provincia).

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I risultati del bando sono stati illustrati questa mattina dal vicepresidente della Regione Toscana, che ha sottolineato che con questo programma di interventi sarà possibile raggiungere tutti i 415 mila cittadini e le 30 mila imprese della Toscana finora sprovvisti di banda larga e quindi sostanzialmente esclusi da servizi sempre più importanti per la competitività economica e per gli stessi diritti di cittadini, quali l’e-government, l’e-learning, l’e-business, l’e-health, l’e-commerce.

Il programma, ha spiegato il vicepresidente, rappresenta un caso esemplare di collaborazione tra gli operatori della telecomunicazione e l’amministrazione pubblica. Quest’ultima ha saputo intervenire con strumenti e risorse adeguate per sostituirsi a un mercato che, per le sue naturali dinamiche, non poteva garantire la copertura in aree poco remunerative per gli investimenti.

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La Regione però è stata in grado di individuare criteri e modalità attraverso le quali infrastrutturare anche queste aree, costruendo la possibilità di un sostegno agli operatori e mettendoli così in grado di coinvestire nel territorio.

La Toscana è stata la prima regione italiana ad aver notificato un intervento in questa direzione alla Commissione europea e ad aver ottenuto il via libera comunitario sugli obiettivi e sulle procedure adottate. L’Europa, ha ricordato ancora il vicepresidente, ha insomma riconosciuto che il nostro intervento non altera le regole della concorrenza, ma piuttosto rappresenta un passaggio di grande importanza nella battaglia contro il digital divide.

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Il vicepresidente ha commentato anche i risultati del bando, ricordando come per ogni provincia siano arrivate almeno due offerte e che in alcuni casi le offerte sono state ben quattro: una risposta importante da parte degli operatori, dunque, a testimonianza di una concorrenza vivace e salutare.

Tra gli aspetti significativi di questo percorso anche il previsto coinvolgimento dei singoli cittadini che, attraverso un numero verde messo a disposizione dalla Regione, avranno la possibilità di segnalare eventuali problemi relativi alla copertura dei servizi e a situazioni di digital divide.

Sono previsti anche incontri nelle varie province per definire con le pubbliche amministrazioni e il mondo delle imprese le priorità di intervento.

La Regione, tra l’altro, ha deciso di costituire un osservatorio regionale per la banda larga affidando la sua attuazione al Cnit, cioè al Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni.

 

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