Mentre su scala nazionale registrano contrazioni anche decise, in Toscana continuano a crescere: sono aumentate di 2.223 unità negli ultimi dieci anni (+277%), di 125 nel corso del solo 2007. Segno che, evidentemente, nella nostra regione oltre a una tradizione consolidata, il biologico trova spazi e sostegni adeguati, come ha evidenziato l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni intervenendo al convegno dedicato alle ‘opportunità per le aziende biologiche nell’ambito del Piano di sviluppo rurale svoltosi oggi a Siena.
La provincia di Siena è quella che destina la maggior porzione della sua superficie agricola al biologico (28.089 ettari, pari al 28% di quella regionale), seguita da Firenze, Pisa, Arezzo: e quindi in una zona particolarmente vocata l’assessore ha illustrato le opportunità che il piano mette a disposizione degli operatori biologici.
La misura che ha un riscontro diretto sul settore biologico è quella relativa ai “pagamenti per interventi agroambientali”, che prevede tre le sue azioni anche quella di sostenere i sistemi di produzione agricola che hanno un limitato impatto sull’ambiente (come quelli biologici).
I premi riguardano l’introduzione e il mantenimento di aziende biologiche, e hanno valori diversi a seconda delle colture (si va da un minimo di 125 euro a ettaro per le colture foraggere sino ai 600 euro per l’olivo, ai 720 per la vite e agli 840 per il vivaismo).
Si tratta, ha spiegato l’assessore, di premi tra i più alti tra quelli assegnati nell’ambito dei singoli Psr delle regioni italiane anche se hanno dovuto tener conto del nuovo metodo di calcolo stabilito dalla commissione europea che ha comportato importi ridotti per tutti gli Stati aderenti.
E comunque, gli operatori biologici hanno la possibilità di utilizzare molte altre misure previste dal nuovo Psr: vedi le misure sull’ammodernamento delle aziende agricole, (nei criteri di selezione delle domande gli operatori biologici hanno la priorità) o la misura sulla partecipazione ai sistemi di qualità alimentare.
L’assessore ha anche evidenziato quelli che, accanto al Psr sono le azioni che la Toscana sta perseguendo per sostenere questo settore che considera un avamposto delle sue politiche agricole: le politiche per la difesa dai rischi di inquinamento genetico e contro gli Ogm, la normativa che favorisce l’introduzione del biologico nelle mense pubbliche, la realizzazione della rete regionale della distribuzione diretta (entro l’anno la Toscana avrà 13 nuovi mercati contadini e 14 spacci gestiti da produttori in molti casi biologici).