giovedì, 28 Marzo 2024
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“Cercasi baby sitter”, ma reclutavano prostitute: 17 indagati

L'annuncio, pubblicato sia su giornali locali che in lingua cinese, serviva in realtà per reclutare prostitute, quasi tutte clandestine. Diciassettele persone indagate.

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L’annuncio recitava “cercasi baby sitter”, ma in realtà sarebbe servito per reclutare prostitute. A scoprire il giro d’affari messo in piedi a Firenze, Pordenone, Rapallo e Varese, portando alla luce le storie di paura e sopraffazione per le giovani vittime, sono stati gli uomini della Sezione Buoncostume della Squadra Mobile diretti dal Primo Dirigente Filippo Ferri.

Secondo gli inquirenti, l’annuncio pubblicato sui quotidiani locali e su giornali in lingua cinese era l’escamotage di cui si serviva un’organizzazione criminale di diciassette persone, quattordici cinesi e tre italiani, per reclutare prostitute, quasi tutte clandestine. Era uno di loro che rispondeva al telefono quando una giovane donna, interessata all’offerta di lavoro, chiamava per avere informazioni. Questo il primo contatto, poi l’incontro di persona. A questo punto la giovane veniva condotta in un appartamento e in alcuni casi segregata e picchiata, per indurla a prostituirsi, “girando” i guadagni a chi l’aveva reclutata.

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Nei confronti dei diciassette indagati, otto donne e nove uomini, è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Anna Sacco su richiesta del pm Andrea Cusano. Per loro l’accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

 

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