Di Roberta Ragusa (nella foto di Chi l’ha visto?) nessuno ha più notizie da più di tre mesi, da quella misteriosa notte tra il 13 e il 14 gennaio scorsi. Una donna scomparsa che ha lasciato dietro di se due figli e un marito indagato. Lo stesso che aveva una relazione segreta con la segretaria dell’autoscuola di famiglia.
LA NOTTE DELLA SCOMPARSA. Roberta sarebbe scomparsa dalla sua abitazione di Gello, nel comune di San Giuliano Terme nel pisano, la notte tra il 13 e il 14 gennaio. Da quel momento di lei, nessuno ha avuto più notizie. Il marito, dal primo momento, ha sempre dichiarato di essersi addormentato prima della mezzanotte e, al suo risveglio alle 7 circa, non avrebbe trovato la moglie in casa.
LE RICERCHE. Intorno alle 11 della mattina del 14 gennaio, il comandante della Polizia Municipale avrebbe ricevuto “sul cellulare di servizio la telefonata di Antonio Logli, marito della scomparsa, che gli comunica di non trovare la moglie e spiega che la sera prima si erano coricati e al mattino non l’aveva trovata né a letto né in casa”. Logli però non sa “riferire se Roberta era uscita con il pigiama e con un giubbotto e aggiunge di avere già attivato i Carabinieri della stazione di Pontasserchio”, questo lo si è appreso da un documento inedito del Comune di San Giuliano Terme. Dal quel momento sono partite le ricerche. “Fu inoltrata – prosegue il brogliaccio – una segnalazione al pronto soccorso di Pisa, al quale si chiedeva se in quelle ore avesse ricoverato una donna con le caratteristiche della scomparsa in considerazione del fatto che la Ragusa non era provvista di documenti quando si era allontanata da casa e si presumeva avesse potuto avere una perdita di memoria in conseguenza di una caduta avvenuta nei giorni precedenti, e veniva informata la questura”. Alle 14 le squadre rientrano alla base senza avere trovato elementi utili. E proprio in quelle ore però, arriva la prima segnalazione “che veniva ritenuta abbastanza attendibile, di un avvistamento alla stazione di servizio Firenze Peretola sulla rete autostradale: le ricerche vengono sospese e si resta a disposizione per riattivarle immediatamente in relazione allo sviluppo delle indagini o in relazione a emergenti nuovi elementi”. Le ricerche a tappeto sarebbero durante soltanto 48 ore.
VOLONTARI. E per far fronte a queste ”mancate” ricerche, un gruppo di volontari si sarebbe offerto per passare a setaccio i luoghi non ancora perlustrati dalle forze dell’ordine. Ma tutto sembra ancora fermo, nonostante la petizione per far ripartire le ricerche lanciata sul web da Loretta Croatto che scrive ”a nome del gruppo ”Roberta Ragusa – dove sei?” e per conto del gruppo “Troviamo Roberta Ragusa“,chiedo le firme, affinchè vengano riprese le ricerche per ritrovare questa donna, scomparsa da S.Giuliano Terme (Pisa) la notte tra il 13 e il 14 Gennaio 2012 e di cui non si hanno più avuto notizie”.
TESTIMONI. Oltre alla segnalazione di un avvistamento alla stazione di servizio Firenze Peretola il 19 marzo scorso una donna ha dichiarato di aver visto Roberta. Una testimonianza che avrebbe potuto portare il caso verso una svolta. Ma la smentita dei carabinieri non tarda ad arrivare: la testimone oculare avrebbe scambiato per Roberta la dipendente di uno studio legale che effettivamente assomiglia molto alla donna di cui si sono perse le tracce. Ma gli avvistamenti non finiscono qui. La donna infatti, pare sia stata vista anche all’autogrill di Pontedera, sulla Firenze-Pisa-Livorno. Una segnalazione che arrivò talmente tardi da non poter risalire alle immagini delle telecamere di sicurezza.
LA PANDA VERDE. E sul registro degli indagati, insieme a Antonio Logli, marito della Ragusa, è finito anche un testimone, Antonio Fusi, il 62enne che avrebbe dato un passaggio a Roberta Ragusa la notte della sua scomparsa. L’uomo avrebbe dichiarato ”Se tornassi indietro mi comporterei diversamente. Ho fatto un favore ad una persona e mi sono trovato nei guai”. E nel giallo della scomparsa, spunta una terza auto. Fusi afferma infatti di averla vista salire su un’altra auto, una Lancia Y metallizzata. Ma proprio sulla Panda di Fusi sarebbero state trovate tracce biologiche definite ”interessanti”. Da queste tracce sarà possibile estrarre un Dna che verrà comparato con quello dei familiari di Roberta per stabilire se quelle presenti sull’auto appartengono realmente a lei. Se così fosse, si tratterebbe di una svolta nelle indagini.
IL POZZO IN GIARDINO. Ma c’è anche chi suggerisce luoghi in cui cercare il corpo di Roberta, come il suocero della donna, Valdemaro, che alle telecamere di ”Chi l’ha visto?” avrebbe dichiarato “Nessuno ha guardato nel pozzo, è profondo una decina di metri ed è coperto da una lamiera pesante, difficile da spostare, ma nessuno ha guardato là dentro”, tesi condivisa dalla stessa conduttrice del programma, Federica Sciarelli ”non risulta che quel pozzo sia stato ispezionato”. Il pozzo in questione si troverebbe proprio nel giardino di casa Logli. Nessuno, almeno così sembra, lo ha ancora passato al setaccio come è stato fatto in precedenza per l’autoscuola e la casa.
LE DUE PISTE. Dunque, resta tutto sospeso ad un filo che collega le due ipotesi: l’omicidio e l’allontanamento. Ogni volta che qualcuno afferma di averla avvistata in qualche zona della Toscana, avvistamenti che si sono rivelati, ad oggi, sempre falsi, si riaccende la speranza di poter trovare Roberta viva. Ma dall’altro lato c’è l’ipotesi della sua morte, di un omicidio che potrebbe esser stato consumato per motivi legati alla relazione segreta che il marito aveva con la segretaria. Non sarebbe questa la prima volta che un uomo trovi nell’omicidio, l’unica via d’uscita da un triangolo sentimentale. Ma non ci sono elementi concreti che fanno pensare alla morte di Roberta Ragusa. Le due piste, restano appese ad un filo.