giovedì, 28 Marzo 2024
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Che ne sarà della Costa Concordia

Per mandare “in pensione” la nave da crociera servirà molto tempo e tantissimo lavoro. 4 le fasi dello smantellamento della Costa Concordia.

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“Cosa ne faranno della Costa Concordia?”, chiedono in tanti sui social network. La risposta è semplice: sarà letteralmente fatta a pezzi. Una parte sarà smaltita, un’altra parte – per quanto possibile – sarà riciclata.

Ecco il destino che attende il gigante del mare al termine del suo viaggio: la nave naufragata il 13 gennaio 2012 davanti all’Isolda del Giglio sarà progressivamente spogliata di tutti gli arredi e di tutte le strutture, una volta arrivata nel porto di Genova Voltri.
 

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Che fine farà la Costa Concordia

La carcassa è partita dall'Isola del Giglio mercoledì 23 luglio, con qualche giorno di ritardo sulla tabella di marcia. Per uno strano scherzo della sorte morirà a poca distanza dal suo luogo di nascita, i cantieri navali della Fincantieri di Sestri Ponente, da cui uscì dopo il varo del settembre 2005.

Ci vorrà molto tempo per “mandare in pensione” la Costa Concordia, un colosso pesante 114 tonnellate (quanto 155 Fiat Panda vecchio modello messe tutte insieme), lungo 290 metri (circa tre volte un campo di calcio regolamentare).

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Le previsioni sfiorano i due anni di lavori (22 mesi) per centinaia di tecnici coinvolti e 100 milioni di dollari di giro di affari – nonostante sia difficile parlare di “affari” quando la tragedia della Costa Concordia ha portato negli abissi la vita di 32 persone.

La pancia, per prima

La prima fase inizierà subito dopo l’arrivo nel porto di Genova Voltri, che si è aggiudicato il maxi-recupero della Costa Concordia dopo un braccio di ferro con Piombino. Si partirà dalla pancia del relitto, con lo smaltimento degli arredi interni (in gergo questa fase viene chiamata stripping) nella diga foranea del porto.

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Saranno installate delle barriere di contenimento per tenere sotto controllo eventuali “perdite” di sostanze inquinanti. Una miriade di bettoline faranno la spola tra la nave e terra per spogliarla lentamente.

Lo scheletro per secondo

Poi si passerà ai ponti esterni, partendo da quello più alto (il numero 14) e arrivando fino al secondo. Dopo di che la nave sarà spostata nell’area riparazioni navali per la terza fase: sarà privata della super-ciambella che ha permesso alla Costa Concordia di galleggiare, ossia i cassoni riempiti d’aria, e sarà bonificato il ponte zero

Ultima parte: fatta a pezzi

Solo a questo punto la nave sarà messa in secco e inizierà la pulizia delle aree, lo smantellamento delle strutture e la demolizione, con il taglio delle lamiere dello scafo. Una parte del materiale sarà smaltito, il resto sarà recuperato.

Foto: dipartimento nazionale protezione civile

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