giovedì, 25 Aprile 2024
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Chi era Simone Camilli, il reporter ucciso a Gaza

Conosceva bene la striscia e la Palestina. Da un decennio nei teatri di guerra con la sua videocamera. Sul web anche un documentario di Simone Camilli

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Sempre in prima linea. Con  la sua videocamera. Dalla Palestina alla Striscia di Gaza, fino al Kosovo, ecco chi era Simone Camilli: un videoreporter di guerra che ha documentato con l’obiettivo scontri e vittime, tragedie e catastrofi umanitarie. 35 anni, più volte nella striscia di Gaza, lavorava con diverse agenzie internazionali: dal 2005 collaborava con l’Ap (Associated press), una delle più importanti agenzie di stampa a livello mondiale. Da poco era padre di una bimba.

È stato ucciso nel nord della striscia di Gaza a seguito dell’esplosione di un razzo israeliano, rimasto inesploso e che gli artificieri palestinesi stavno tentando di disinnescare. Con lui hanno perso la vita altre 4 persone.

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Chi era Simone Camilli

Originario di Pitigliano, una vita passata a Roma, Simone è figlio di Pierluigi Camilli, attuale sindaco di Pitigliano (Grosseto). Nel 2005 si è laureato in Storia e studi religiosi islamici all’Università La Sapienza di Roma e da allora ha girato mezzo mondo come videoreporter.

Un “curriculum” pieno di esperienze in teatri di  conflitto. In Palestina e nella striscia di Gaza ha documentato l’operazione israeliana “Pilastro di difesa” del 2012, ma anche “Piombo” fuso tra il 2007 e il 2008. E poi ancora la guerra in Georgia nel 2008, il Libano nel 2006 e 2008, gli scontri tra i guerriglieri del Pkk e l’esercito turco nel novembre del 2007.

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Il documentario

Per l'Ifad, il fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, dal 2010 ha coordinato le produzioni video in paesi in via di sviluppo. Ha realizzato anche documentari come “About Gaza”, che Simone Camilli ha girato insieme al collega Pietro Bellorini (qui sotto).

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In Italia aveva seguito la morte e i funerali di Giovanni Paolo II, con il conseguente conclave per l’elezione di Papa Benedetto XVI e il naufragio della Costa Concordia davanti all’Isola del Giglio. 

In tanti oggi ricordano il videoreporter, anche sui social netowrk. Su Twitter tanti i messaggi “marchiati” con l’hashtag #SimoneCamilli
 

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