Molti non sanno nemmeno che esiste. E per chi ne ha sentito parlare e basta, significa “pazzi incoscienti che saltano dai tetti”. Ma in realtà il parkour, la nuova “disciplina” metropolitana nata in Francia e in rapida diffusione in tutt’Europa (in Italia è arrivata qualche anno fa), è ben altra cosa.
UNA FILOSOFIA DI VITA. Chi lo pratica dice che è una vera e propria filosofia di vita. Nelle loro parole: “Cerchiamo di vivere gli ostacoli della città e della vita in maniera diversa, cerchiamo si superarli e scavalcarli con metodi non troppo convenzionali”. Ostacoli di cemento e acciaio, come muri, sbarre, barriere architettoniche. “Non è un gioco, né, tanto meno, uno sport. E’ una disciplina in cui il binomio mente-corpo giocano un ruolo importante”.
INCIDENTI E POLEMICHE. Negli ultimi mesi il parkour è stato al centro delle polemiche a causa di alcuni incidenti mortali, avvenuti anche in Italia. Ma chi lo pratica da anni tiene a sottolineare che si allena tutti i giorni, duramente, e che è fondamentale la gradualità dell’approccio alla disciplina.
L’APPUNTAMENTO. Per guardare un po’ più da vicino il parkour e capirlo meglio, domani 28 luglio alla Fortezza da Basso verrà allestito un punto di incontro e di dibattito con chi lo pratica. L’appuntamento, organizzato dalla Casa della Creatività nell’ambito della manifestazione “InFortezza”, è sulla terrazza del padiglione Spadolini a partire dalle 19.